La nuova classifica dopo il televoto e la demoscopica. Serata senza incidenti, unico intoppo il calo di voce di Peppino Di Capri che ha spostato a venerdì la sua esibizione. Una fake new la presunta bestemmia di Grignani. Intanto, il Festival ricco di spot e spettatori fa gola: una cordata di imprenditori si fa avanti per strapparlo alla Rai
L’ammiraglia Festival va a gonfie vele. Invincibile, inossidabile, raccoglie a bordo ogni sera più di 10 milioni e mezzo di persone, superando scogli, critiche e polemiche. Insomma, un Festival a immagine del suo timoniere Amadeus, lo “swiffer delle polemiche”.
Una macchina perfetta da 50 milioni di euro d’incasso e dall’oltre 60% di share che, naturalmente, fa gola alla concorrenza. E sul tavolo del sindaco di Sanremo, proprio ieri, è arrivata una proposta da parte di una cordata di imprenditori al di fuori della Rai per l’organizzazione e trasmissione del Festival. La convenzione tra la televisione pubblica e la Città dei fiori per la gestione del marchio “Festival della canzone italiana” (di proprietà del comune ligure) è in scadenza nel 2023 e una recente sentenza del Tar sollecitata da Afi (Associazione Fonografici Italiani) avrebbe aperto la strada a un bando pubblico.
Il primo cittadino di Sanremo, Alberto Biancheri, interpellato dall’Ansa ha replicato: «Non ho ancora letto la lettera, dopo il Festival la valuteremo nelle sedi opportune». È noto, tuttavia, che l’amministrazione comunale vorrebbe chiedere una fetta maggiore della torta, visto anche l’aumento degli introiti Rai. Così come Piersilvio Berlusconi e Mediaset non hanno mai nascosto l’ambizione di espugnare la roccaforte Rai e mettere le mani in quella che si sta rivelando una miniera d’oro e di ascolti.
Intanto, l’edizione numero 73 va avanti senza grandi scossoni. Gianluca Grignani interrompe l’esibizione per un auricolare difettoso, ma non distrugge nulla come l’imberbe Blanco. Alla fine dell’esibizione, mostra la scritta “NO WAR” ricamata sulla camicia. Ed è una fake new la presunta bestemmia pronunciata («ho detto porto via, non porco …», precisa smentendo le voci diffuse dai social). Lazza regala alla mamma seduta in platea il mazzo di fiori offertogli da Amadeus. I Coma_Cose promettono che si sposeranno dopo il Festival. Anna Oxa non stona. Gli Articolo 31 non si commuovono. I Måneskin, accompagnati da Tom Morello, non si denudano né spaccano strumenti. Paola Egonu non schiaccia contro Salvini o Meloni. Nessun rapper strappa foto di politici, nessun comico trucido (solo qualche simpatica frecciata di Siani nei riguardi dei trestelle). Viene doverosamente ricordato Burt Bacharach scomparso all’età di 94 anni e che su questo palco accompagnò nel 2009 la Nuova Proposta Karima. Intermezzo utile anche per coprire il buco lasciato aperto dal forfait di Peppino Di Capri, unico intoppo della serata: un calo di voce dovuto al freddo di questi giorni ha suggerito di rimandare a venerdì la sua esibizione e la consegna del premio alla carriera.
I problemi sono per i telespettatori. Si finisce oltre le 2 di notte. Neanche Pippo Baudo.
CLASSIFICA GENERALE
(sala stampa + televoto + demoscopica)
1 Marco Mengoni
2 Ultimo
3 Mr. Rain
4 Lazza
5 Tananai
6 Madame
7 Rosa Chemical
8 Colapesce Dimartino
9 Elodie
10 Giorgia
11 Coma_Cose
12 Gianluca Grignani
13 Modà
14 Paola % Chiara
15 LDA
16 Ariete
17 Articolo 31
18 Mara Sattei
19 Leo Gassmann
20 Colla Zio
21 Levante
22 Cugini di Campagna
23 gIANMARIA
24 Olly
25 Anna Oxa
26 Will
27 Shari
28 Sethu
CLASSIFICA SALA STAMPA
1 Marco Mengoni
2 Colapesce Dimartino
3 Madame
4 Tananai
5 Elodie
6 Coma_Cose
7 Lazza
8 Giorgia
9 Rosa Chemical
10 Ultimo
11 Leo Gassmann
12 Mara Sattei
13 Colla Zio
14 Paola & Chiara
15 Cugini di Campagna
16 Levante
17 Mr. Rain
18 Articolo 31
19 Gianluca Grignani
20 Ariete
21 Modà
22 gIANMARIA
23 Olly
24 LDA
25 Will
26 Anna Oxa
27 Shari
28 Sethu