Eventi

Platea. Sotto le stelle del jazz

– Gli appuntamenti più rilevanti nella settimana dal 23 al 29 novembre. A Catania e Palermo la DSL-Dire Straits Legacy cover band di lusso
– Concerti jazz: Izo Fitzroy band, Peter Cincotti, il trio Cusmano-Toscano-Zirilli, Frene Sicula Trio, Crooner & Swing Quartet
– “Mistero Buffo 20” con Mario Pirovano Catania; Peppe Servillo con “Il resto della settimana” a Palermo
(inviare le segnalazioni a redazione@segnalisonori.it)

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MUSICA

Un trio di stelle del nu-jazz per Catania Jazz

Dopo il concerto di ieri a Palermo, giovedì 23 novembre al Teatro Metropolitan di Cataniaconcedono il bis per Catania Jazz tre stelle del nu-jazz: Shabaka Hutchings, leader dell’acclamata formazione britannica dei Sons of Kemet, il batterista americano Hamid Drake e il cantante marocchino Majid Bekkas, suonatore di guembri, oud e chitarra.

La cantante e pianista londinese Izo Fitzroy

Izo Fitzroy band per le rassegne Nomos e Catania Jazz

Nuovo doppio appuntamento jazz in programma per Catania Jazz mercoledì 29 novembre al Teatro Metropolitan di Catania e giovedì 30 novembre al Teatro Golden di Palermo per Nomos Jazz. Protagonista la musica della Izo Fitzroy band. 

La Izo Fitzroy band è composta da: Izo Fitzroy (piano e voce), Nick Atkinson (chitarra), Karl Penney (batteria), Matthew Waer (basso), Joe Glossop (tastiere), Clarence Hunte (voce), Silla mosley (voce) e Jade Elliot (voce). Nata e cresciuta a Londra, la musica di Izo è influenzata dalla potenza pura di leggende femminili del blues come Janis Joplin così come dal sincero lirismo di uomini soul come Bill Withers fusi con le sue radici gospel da anni trascorsi a cantare, condurre e dirigere cori itineranti.

Le sue canzoni sono costruite per performance, testi sinceri e avvincenti trasmessi su groove serrati e melodici. Li trasferisce senza sforzo dalle versioni registrate al palco dal vivo con la formazione unica di otto elementi della sua band, evitando le tipiche combinazioni strumentali soul per includere invece fino a cinque coristi gospel.

Da sinistra: Claudio Cusmano, Nello Toscano e Enzo Zirilli

Amarcord tra jazz e rock di Cusmano, Toscano e Zirilli

Dopo i concerti sold out di Dino Rubino, Marco Panascia e Giuseppe Mirabella che hanno segnato il nuovo inizio del Monk Jazz Club di Catania nella nuova sede di Palazzo Scammacca del Murgo, la stagione 2023 del jazz club catanese prosegue nello storico palazzo di Piazza Scammacca 1, venerdì 24 novembre, alle 21:30, e sabato 25 novembre alle 19:00 e alle 21:30 – con il concerto Remember to Remember del trio formato da Claudio Cusmano alla chitarra, da Nello Toscano al contrabbasso e da Enzo Zirilli alla batteria. Nell’omonimo album esattamente uscito un anno fa, i tre musicisti rileggono in chiave jazz classici rock di artisti del calibro di Dylan, Tom Waits, Eagles, Creedence Clearwater Revival, Elton John, Leonard Cohen e altri, brani che hanno segnato l’adolescenza e la formazione dei tre artisti.

“Ricordati di ricordare” è un monito alle nuove generazioni, ed è anche un invito a non dimenticare quei brani e quegli artisti che hanno fatto da colonna sonora alle nostre vite, scrivendo pagine immortali nella storia della musica. Artisti che vanno al di là di ogni confine d’età, genere, cultura, razza. Claudio Cusmano, chitarrista catanese, Nello Toscano, contrabbassista etneo, e il batterista torinese Enzo Zirilli, tutti jazzisti di grande talento, hanno così deciso di aprire l’album dei ricordi e registrare una sorta di amarcord sonoro, nella scia di quanto fa Bruce Springsteen. Un’operazione nostalgia e un omaggio, in questo caso, però, svolto con originalità, con uno stile personale. 

Vengono così riletti in chiave jazz classici rock come Blowin’ in the wind di Bob Dylan, Tom Traubert’s Blues e San Diego Serenade di Tom Waits, Desperado degli Eagles, Have You Ever Seen The Rain? dei Creedence Clearwater Revival, Jessica della Allman Brothers Band, Sorry Seems to Be the Hardest Word di Elton John, Show me the place di Leonard Cohen. Canzoni che hanno segnato l’adolescenza e la formazione dei tre artisti. Con l’aggiunta di due inediti, Let’s Hope for the Best, con la chitarra di Cusmano protagonista, e Pink, omaggio, sin dal titolo, di Nello Toscano al gruppo di The dark side of the moon.

I Dire Straits Legacy sono: Alan Clark (tastiere e piano Hammond), Phil Palmer alle chitarre, Mel Collins ai sassofoni,  Danny Cummings alle percussioni, Primiano Di Biase alle tastiere, il batterista Alex Polifrone e il frontman del gruppo Marco Caviglia, voce e chitarra

I DSL-Dire Straits Legacy in concerto a Catania e Palermo

Dopo le date in Brasile e Stati Uniti, Francia, Spagna e Norvegia, i DSL *Dire Straits Legacy arrivano in Italia con il 4U World Tour e due imperdibili concerti in Sicilia: venerdì 24 novembre a Catania al Teatro Metropolitan e sabato 25 Palermo al Teatro Golden.

Money for NothingSultans of SwingRomeo and JulietWalk of LifeBrothers in ArmsTunnel of Love sono solo alcuni dei tanti successi che verranno eseguiti dalla All Stars Band formata da Alan Clark alle tastiere e piano Hammond (inserito come Dire Straits, insieme a John Illsley e Guy Fletcher, nella Rock and Roll Hall of Fame), Phil Palmer alle chitarre, Mel Collins ai sassofoni,  Danny Cummings alle percussioni (tutti musicisti che hanno strettamente collaborato con la band di Mark Knopfler, dal vivo e in studio) oltre a Trevor Horn al basso (già The Buggles, Yes). Completano la formazione tre grandissimi musicisti italiani come Primiano Di Biase alle tastiere (Venditti, De Gregori, Richard Bennett, Steve Phillips), il batterista Alex Polifrone e il frontman del gruppo Marco Caviglia, voce e chitarra, ampiamente considerato come il migliore interprete al mondo dello stile unico di Mark Knopfler.

Peter Cincotti porta lo show “Palermo” al Brass Group

«Mi sono innamorato perdutamente di Palermo e, come dico nella canzone che le ho dedicato, “non voglio andarmene mai”». Così Peter Cincotti, artista poliedrico dallo swing leggero e intrigante, presenta al pubblico il prossimo appuntamento che lo vede protagonista (in quartetto) per la nuova stagione “Brass in Jazz” della Fondazione Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group. Sul palco del Real Teatro Santa Cecilia di Palermo porterà lo spettacolo dal titolo Palermo mercoledì 29 novembre, venerdì 1 e sabato 2 dicembre, con doppi turni alle ore 19:00 e alle 21:30.

Deliziosamente sfacciato e irresistibile sia nel canto che nel suonare il pianoforte, Peter Cincotti, sembra aver definitivamente unito generazioni diverse nel nome di una tradizione aurea, che ha i suoi riferimenti in archetipi come Frank Sinatra, Dean Martin e Tony Bennett (guarda caso tutti di origini italiane, proprio come Cincotti), ma reinterpretati con freschezza e modernità.

Il Frene Sicula Trio live sabato 25 al “Cantherius” di Siracusa

Ci sono musicisti che possiedono la ricchezza, il dono dell’eclettismo, dote non comune perché per praticarlo è necessaria una tecnica, una padronanza assoluta sullo strumento. È il caso del Maestro pianista Antonio Canino

Molti usano la parola “virtuoso”, che personalmente non amo in quanto connota un’aura artistica di freddo tecnicismo fine a se stesso. Canino, al contrario è coinvolgente, caloroso, catartico. Da sempre il suo “linguaggio” è caratterizzato dalla esplorazione dei generi musicali classici o contemporanei, dal jazz al blues e al pop (e anche rock, lo ricordo negli anni Settanta in un progetto di progressive chiamato La Tazza Piena di Diamanti, che non faceva rimpiangere i supergruppi del tempo, come gli EL&P o gli Yes). Una ricerca che conduce con passione e tecnica sopraffina, tanto che anche i Napoli Centrale di James Senese lo avrebbero voluto con loro. Ma Antonio Canino è legato in maniera viscerale alla sua terra e ha preferito proseguire il suo percorso musicale restando in Sicilia.

Nel tempo sono arrivati anche i lavori discografici che lo hanno visto maneggiare con cura e sentimento le atmosfere mediterranee e siciliane, impastando il jazz con il pop e con dei testi bozzettistici che ne esaltavano le trame sonore. I suoi metodi di arrangiamento, la sua grammatica musicale, per certi versi ricordano Sting.

Antonio Canino

Frutto e sintesi del tempo che passa e delle esperienze che si stratificano nel corso del tempo è questo ultimo progetto: Frene Sicula Trio, «un nome suggerito da un momento particolarmente esuberante durante un mio live», spiega il pianista siracusano. «Qualcuno espresse il concetto di una “estasi frenetica” in contrasto con il tipico atteggiamento sciroccato dei siracusani».

In questo progetto Antonio Canino ha coinvolto Enzo Augello, da sempre suo partner, batterista ormai d’importante rilevanza ed allievo prediletto di Tullio De Piscopo. A completare la sezione ritmica Giuseppe Formica al basso, altro talento emergente. Con loro sabato 25 novembre al Cantherius di Traversa Rigiliffi, Tivoli (Sr), con inizio alle ore 20:00, comincerà un viaggio musicale attraverso pagine classiche di Bach, Chopin, Heller per poi approdare al jazz, al blues, alla fusion mediterranea. Il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino. Ingresso per spettacolo e degustazione (con prenotazione obbligatoria al 3383046246 ) € 25.

Massimo Napoli

Dj set di Massimo Napoli al City Life di Siracusa

Venerdì 24 novembre al City Life di Siracusa ad affiancare il dj resident Omar Giardina ci sarà Massimo Napoli, dj appassionato di jazz e black music, che ha inziato la sua carriera musicale nei primi anni Novanta proponendo funk, hip hop ed acid jazz nei Club più influenti della sua città, contribuendo alla diffusione del suono più colto e raffinato in Sicilia. È stato uno dei fondatori dei progetti musicali Piatto Forte e Nero Espresso ai Mercati Generali. Ha curato diverse compile dedicate al suono africano e brasiliano, Feel the Beat: Afrofunk e il settimo volume della Break ‘n Bossa introducendo all’interno di quest’ultima il genere funk. Le sue produzioni lo hanno portato in giro per il mondo dando vita ad un intenso tour tra Europa e USA. I suoi dj set spaziano dal soul, al funk, all’afrobeat, senza mai tralasciare la cassa in 4 deep afro funk e tropicale. Nel frattempo, in gennaio si appresta a debuttare come Galathea con l’album Sacred Love, del quale è stata anticipata la title track, un ipnotico numero di afro-jazz groove con la cantante Giulia La Rosa.

Tributo a Frank Sinatra al Teatro Greco Café di Siracusa

Domenica 26 novembre, alle ore 19, al Teatro Café di Siracusa primo appuntamento con “Aperitivo in Jazz”, una serie di concerti organizzati da Giuseppe Mandalari attraverso i quali si viaggerà negli sconfinati territori della musica, dallo swing alla canzone d’autore. S’inizia con il Crooner & Swing Quartet, capitanato proprio dal crooner Mandalari, che propone un tributo a Frank Sinatra. Accanto a Mandalari, Cristiano Nuovo al contrabbasso, Gaetano Volpe alla tastiera e Alfio Liberto alla batteria. Info e prenotazione obbligatoria: 0931.69200

Sugarfree in concerto al Club Sonica di Siracusa

Gli Sugarfree in concerto venerdì 24 novembre, ore 21:30, al club Sonica di Siracusa. Una storia, quella della band di catanese cominciata come cover rock band e decollata con il brano Cleptomania, diventata un successo nazionale nell’ottobre del 2004. Al successo è poi seguito un periodo travagliato con distacchi e riconciliazioni, che hanno pesato sulla carriera della band.

Il duo Taverna Umberto I ospite del Kome di Comiso

Sabato 25 novembre, alle ore 20:30, ospiti del Kome – Stanze di via quotidiane di Comiso è il duo Taverna Umberto I formato dai fratelli Giuseppe e Gianfilippo Santangelo. Il nome è un omaggio a uno storico locale di Piazza Armerina, ma soprattutto a un modo di vivere la vita fatto di cose semplici, di gesti importanti, di sentimenti sinceri. Nel 2008 esce il primo album in studio, Parole dal Sud. Negli anni seguenti i Taverna Umberto I si esibiscono in diversi locali, festival e teatri, affermandosi nel territorio siciliano e collaborando con importanti musicisti del panorama nazionale. Nel 2016, dopo tanti live alle spalle e diverse collaborazioni, tornano in studio per scrivere il nuovo album, Passo dopo passo, pubblicato nel 2019. Nel 2022, in collaborazione con Guido Guglielminetti, storico bassista di Francesco De Gregori, pubblicano Sarmada 2021.

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LIRICA

“I Capuleti e i Montecchi” aprono la stagione del Massimo

Il Teatro Massimo di Palermo ha inaugurato la Stagione operistica con I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani. Un’opera del 1830, composta in soli 45 giorni per volere del governo asburgico che non lasciò scelta al genio catanese. Sul podio Omer Meir Wellber, il direttore musicale del teatro con la regia di Idan Cohen. Due cittadini di Israele che portano nel cuore il tumulto e la sofferenza per quanto sta succedendo in patria. «Uno Stato costruito su un teatro di traumi», così Wellber definì Israele nel suo primo romanzo Storia vera e non vera di Chaim Birkner.

La storia de I Capuleti e i Montecchi, mutuato con molta libertà da Shakespeare, mette in scena un conflitto infinito, odora di battaglia, come la luminosa ouverture descrive e l’odio inestinguibile di due famiglie che porterà alla morte Romeo e Giulietta. «Resteranno giovani per sempre come accade a chi muore giovane», afferma il regista. «Ma poi ho pensato che la nostra società idealizza in modo feticistico la giovinezza, soprattutto per le donne. L’allestimento vuole essere specchio di fronte a queste pressioni della società. L’arte ha il potere di entrare in contatto con il mondo che ci circonda, anche in un momento in cui speranza, ingenuità e amore sembrano sparire e l’umanità dispiega tutta la sua crudeltà e violenza».

«Avendo un coreografo come regista, utilizzeremo la danza per dare vita a ciò che il canto non dice», spiega Wellber. «Romeo e Giulietta non muoiono con il veleno o il pugnale ma verranno imbalsamati, pagando un prezzo altissimo». Secondo la consuetudine dell’epoca, Romeo e Giulietta sono due voci femminili: il mezzosoprano russo Maria Kataeva e Marina Monzò, che nel secondo cast diventano Anna Pennisi e Francesca Pia Vitale. Completano il cast Ioan Hotea (Tebaldo), il basso Marco Spotti (Capellio) e Gabriele Sagona. La scena è firmata da Riccardo Massironi e i costumi da Edoardo Russo. In scena fino al 28 novembre.

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PROSA

Mario Pirovano riporta sulle scene “Mistero Buffo” di Dario Fo e Franca Rame

“Mistero Buffo 20” con Mario Pirovano al Centro Zo di Catania

Domenica 26 novembre alle ore 21, presso ZO Centro Culture Contemporanee di Catania, con un po’ di ritardo a causa della pandemia, si celebrano i 50 anni di Mistero Buffo, storica produzione della Compagnia Teatrale Fo Rame. L’evento rientra nella rassegna “Un anno per Franca” promossa dalla Fondazione Fo Rame per il decimo anno dalla scomparsa di Franca Rame e prosegue le celebrazioni per la ricorrenza del venticinquesimo anno dall’assegnazione del Premio Nobel per la letteratura a Dario Fo. Considerato il debito di riconoscenza che il testo teatrale ha verso la cultura siciliana, l’Associazione Musicale Etnea, sotto la direzione di Biagio Guerrera, accoglie e presenta nella stagione numero 48 firmata da AME e, in particolare, nella rassegna Etna Folk Club, Mario Pirovano, protagonoista di Mistero Buffo 50.

Esilarante, epico, provocatorio, potente, attuale magistrale. Per anni Dario Fo e Franca Rame hanno setacciato e raccolto i racconti orali, i documenti di opere popolari, sommersi o incrostati e provenienti da varie regioni italiane, facendoli risorgere, nei personaggi della commedia dell’arte, ed in questo capolavoro leggendario del teatro italiano: Mistero Buffo.

«Sono molto felice di poter riprendere là dove avevo interrotto per la pandemia perché la Sicilia ha un fascino unico», dichiara Mario Pirovano. «Per la prima volta porterò sull’Isola la versione del Mistero Buffo 50, realizzato appositamente nel 2019 per celebrare la nascita – nel 1969 – di uno dei capolavori teatrali che ha rivoluzionato il teatro mondiale del XX secolo. Sono ben consapevole del debito di riconoscenza che quest’opera ha nei confronti della letteratura e della cultura Siciliana. La Nascita del Giullare, infatti, una delle più importanti giullarate contenute in questa nuova versione di Mistero Buffo 50, è stata tratta da Dario Fo e Franca Rame proprio da un importante testo scritto dall’antropologo siciliano, Serafino Amabile Guastella, intitolato Le Parità e le Storie Morali Dei Nostri Villani».

“Sogno di una notte a Bicocca” al Musco di Catania

Sogno di una notte a Bicocca, di Francesca Ferro che cura anche la regia, va in scena al Teatro Musco di Catania sino al 26 novembre. Un gruppo di detenuti del carcere di Bicocca cerca di portare in scena la commedia shakespeariana Sogno di una notte di mezza estate sotto la guida di una maestra interpretata dalla stessa Francesca Ferro. Storia vera realmente accaduta all’attrice e regista catanese nel carcere di Bicocca con detenuti veri interpretati da attori caratteristi del Teatro Mobile. Per ovvi motivi, i nomi dei detenuti sono stati cambiati, ma esistono davvero. È una commedia brillante. A volte fa ridere, altre fa pensare. Si mette in luce il lato tragicomico di questi detenuti, i quali per un paio di ore sfuggono dalla realtà in cui si trovano. Fra i momenti più divertenti, quando un detenuto soprannominato Elvis canta a cappella una canzone di Presley, Are you lonesome tonight. Sul palco, oltre a Francesca Ferro, anche Giovanni Arezzo, Francesco Maria Attardi, Giuseppe Brancato, Dany Break, Franz Cantalupo, Giovanni Maugeri, Antonio Marino, Mario opinato, Salvo Saitta e Renny Zapato.

Maria Amelia Monti e Marina Massironi a Catania e Noto

Per la stagione di prosa del Teatro Acb di Catania, arrivano sul palco di via Pietro Mascagni, Maria Amelia Monti e Marina Massironi con Il marito invisibile, una divertente e originale commedia scritta e diretta da Edoardo Erba. Lo spettacolo va in scena venerdì 24 (ore 21.00), sabato 25 (ore 17.30 e 21.00) e domenica 26 novembre (ore 18.00). Una videochat fra due amiche cinquantenni che non si vedono da tempo svela la sorpresa di un matrimonio con un uomo invisibile: ne esce un atto unico dal ritmo incalzante, che cattura lo spettatore dalla prima battuta, senza lasciargli mai la possibilità di distrarsi. Lo spettacolo si trasferirà poi a Noto per andare in scena al Teatro Tina Di Lorenzo per due sere: martedì 28 e mercoledì 29 novembre.

“Cabaret v . m. 16” con Filippo Giardina all’Ambasciatori

Spregiudicato, dissacrante e cinico, Filippo Giardina è ormai uno dei nomi di spicco della stand up comedy italiana. Fautore di una satira libera e autentica, che affonda le radici nella tradizione letteraria e che si scaglia contro l’ipocrisia e la retorica, Giardina nei suoi spettacoli racconta le contraddizioni della società con il sarcasmo e la sagacia che lo contraddistinguono. Dopo il successo di Dieci con cui ha collezionato un sold out dopo l’altro in club e teatri lungo tutto lo Stivale, il comico e autore romano porta in giro non solo in Italia ma anche in Europa Cabaret, il suo undicesimo monologo satirico che si può riassumere in un’unica parola: controcultura. Con questo termine ci si riferisce a quei movimenti culturali, filosofici, politici e religiosi che si oppongono alla cultura dominante della società. Questo è Cabaret, in scena venerdì 24 novembre, ore 21, al Teatro Ambasciatori di Catania.

Cabaret smaschera un essere umano sempre più solo nel proprio delirio egoico, incastrato in una tecnologia aleatoria che dipinge un futuro angosciante e spersonalizzato. Cabaret è un viaggio paradossale tra passato, presente e futuro condito da cattiverie gratuite e ingiustizie lessicali. Cabaret è un disincantato monologo di stand-up comedy che vuole prendere le distanze dalla comicità banale e improvvisata e rivendica l’appartenenza alla storica tradizione della letteratura orale.

Carmelo Caccamo torna al Teatro Metropolitan di Catania

Sabato 25 e domenica 26 novembre va in scena la commedia musicale Amuri sicilianu con Carmelo Caccamo, caratterizzata da due elementi fondamentali: l’uso di termini dialettali arcaici capaci a volte di mettere in difficoltà un siciliano di oggi ma mantenendo una indiscutibile forza onomatopeica ed evocativa e il tema di fondo che viene reso in maniera ancora più esplicita di quanto l’arte della commedia consentisse ai tempi: il sesso. L’atmosfera della “vinnigna” e del possidente Filadelfu rappresentata nel momento sacrale della pigiatura del mosto, è pregna di un particolare calore che coinvolge tutti i personaggi. La vicenda narrata è semplice, ma sempre divertente e accompagnata da musiche della tradizione siciliana.

L’istrionico Peppe Servillo

Peppe Servillo con “Il resto della settimana” all’Agricantus

A Napoli il tempo si ferma tra una domenica pomeriggio e l’altra, quando la città si raccoglie intorno ad un pallone e le differenze sociali sbiadiscono fino a scomparire. Siamo dentro un bar della città vecchia, colorato dagli archetipi della società partenopea, tra una sfogliatella, un fritto fumante e l’ultimo pettegolezzo, in un chiacchiericcio diffuso che molto rappresenta la città. Al Teatro Agricantus di Palermo, da giovedì 23 a domenica 26 novembre (tutti i giorni alle ore 21, domenica alle ore 18) approda Il resto della settimana, opera di Maurizio De Giovanni narrata da Peppe Servillo, che sarà accompagnato sul palco dalle musiche eseguite dal vivo da Cristiano Califano.

Partendo da un piccolo bar dei Quartieri spagnoli di Napoli, prima e dopo l’appuntamento con la partita di calcio, l’abile narratore Peppe Servillo condurrà gli spettatori per mano tra i tavolini del bar, tra le viuzze piene di vita e di odori, tra le passioni e paure della città e dei suoi abitanti, in quel flusso di vita quotidiana che si nasconde dietro la sensuale passione del calcio che solo Napoli possiede: una città meravigliosa che resta da sempre un vero e proprio teatro all’aperto.

“Anna Karenina” al Teatro Biondo di Palermo

Nella Sala Grande del Teatro Biondo di Palermo, Anna Karenina di Lev Tolstoj nell’adattamento di Gianni Garrera e Luca De Fusco. Repliche fino al 26 novembre. Protagonisti dello spettacolo, diretto da De Fusco e coprodotto dal Teatro Biondo e dal Teatro Stabile di Catania, sono Galatea Ranzi nel ruolo di Anna Karenina, Stefano Santospago (Oblonskij). E ancora Paolo Serra (Karenin), Giacinto Palmarini (Vronskij), Francesco Biscione (Levin), Debora Bernardi (Dolly), Irene Tetto (Lidija), Giovanna Mangiù (Betsy), Mersilia Sokoli (Kitty); le scene e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, le luci di Gigi Saccomandi, le proiezioni di Alessandro Papa. Calendario delle rappresentazioni al Teatro Biondo di Palermo: giovedì 23 alle 17.00, venerdì 24 alle 21.00, sabato 25 alle 19.00, domenica 26 novembre alle 17.00.

La rassegna “Scena Nostra” continua con “Pilate’s bordes”

In attesa della prossima edizione del 2024, Scena Nostra, la rassegna dedicata alla creazione contemporanea prodotta da Babel in collaborazione con Rete Latitudini, prosegue allo Spazio Franco dei Cantieri Culturali della Zisa di PalermoVenerdì 24 e sabato 25 alle ore 21:00 è di scena Pilate’s bordes della compagnia multiculturale del Progetto Amunì che ritorna sul palcoscenico dopo il sold out dell’anteprima di Mercurio festival 2023. Lo spettacolo guarda ai “confini” di questa Europa, confini intesi come fisici e mentali, concentrandosi sull’interpretazione del concetto di identità europea oggi e sul senso di responsabilità dei cittadini europei verso quello che accade nei confini. Riaffermando un concetto di Europa come comunità, con un’idea politica che abbraccia i valori dello stato di diritto, nel rispetto dell’identità della persona e nel riconoscimento delle minoranze. Il mese di dicembre sarà dedicato a Franco Scaldati, con una rassegna cinematografica e la presentazione delle performances prodotte durante i laboratori di ricerca di Margherita Ortolani con Angelo Sicurella, Giuseppe Massa con Dario Mangiaracina e Giuseppe Provinzano con Serena Ganci.

“Il bugiardo” con Enrico Guarneri a Giarre ed Augusta

Lo spettacolo Il bugiardo di Carlo Goldoni, con Enrico Guarneri per la regia di Giampaolo Romania secondo appuntamento della stagione teatrale del Cine Teatro Garibaldi di Giarre, dove andrà in scena sabato 25 novembre, mentre domenica 26 novembre alle ore 17:30 aprirà la nuova stagione teatrale di “Città della notte” ad Augusta (Sr). 

La commedia, ispirata a una delle opere più famose di Carlo Goldoni, offre una satira della vanità, della falsità e nello stesso tempo della presunzione di una società, troppo spesso nascosta dietro le apparenze. In qualunque epoca e luogo la si rappresenti, la trama ruota intorno al personaggio principale (interpretato da Enrico Guarneri), figura emblematica dell’inganno, con il vizio di mentire in modo quasi compulsivo. Ma si sa, dalle menzogne, tra l’altro sempre più evidenti, prima o poi ci si dovrà difendere. E così il nostro abile bugiardo, che si vanta di avere compiuto gesta eroiche o di essere chi in realtà non è, grazie alle astuzie e alle intuizioni di chi gli sta intorno, verrà smascherato e costretto a confessare le sue bugie; si assisterà dunque ad una sorta di riconciliazione tra i personaggi e ad una “lezione” morale sulla sincerità. Una commedia brillante e ironica che mette in scena da un lato la capacità dell’uomo di mentire, e dall’altro la difficoltà di scoprire la verità. Dove la bugia diventa, sì il motore delle azioni, ma anche strumento di una sottile denuncia sociale che mette in luce l’importanza della verità e dell’onestà. In una società moderna, dove le informazioni possono essere facilmente manipolate o distorte, la verità diventa una “bizzarra” alternativa alla realtà, e il teatro una “necessaria” alternativa alla verità, perché “come la vita… finisce sempre e non finisce mai”.

“Ifigenia in Aulide” con Andrea Tidona a Modica

Andrea Tidona torna al Teatro Garibaldi della sua Modica, protagonista della tragedia greca di Euripide Ifigenia in Aulide, secondo spettacolo in cartellone della nuova stagione di prosa. Con la regia di Alessandro Machìa, nella versione italiana di Fabrizio Sinisi, sabato 25 novembre alle 21:00 e domenica 26 alle 18:30, Tidona nei panni di Agamennone è accompagnato da Alessandra Fallucchi, Paolo Lorimer, Roberto Turchetta, Carolina Vecchi. L’opera, l’ultima delle tragedie di Euripide, risente della crisi della città di Atene e racchiude in sé la crisi del sacro. Le divinità non ci sono più e l’eroe è l’uomo, fragile e volubile.

Lo spettacolo teatrale “C’è nessuno”

La compagnia etnea Mandara Ke in scena in Francia

La compagnia catanese Mandara Ke (Marcello e Gioacchino Cappelli + Lucia Sardo) martedì 28 novembre, presso l’Agora del Licèe International di Saint Germain en Laye (Francia), metterà in scena C’è nessuno di Gioacchino Cappelli ed Elena Grimaldi;  con Gioacchino Cappelli che cura anche la regia. Lo spettacolo, prodotto da G.O.M.E.S. Produzioni, si occupa del rapporto delle giovani generazioni con Internet, i media ed i videogiochi. Lo fa partendo dal fenomeno degli Hikikomori, i ragazzi che si chiudono in casa rifiutando ogni tipo di rapporto con l’esterno e gli altri esseri umani, se non mediante la rete. Pur stimolato dall’amico Seba Brown ad uscire nella vita reale, Giò (Gioacchino Cappelli) – che dello spettacolo ne è autore e protagonista, e che ha vissuto in prima persona il fenomeno sulla propria pelle – non esce mai dalla sua stanza, preferendo dialogare dal computer con chi vuole lui. Lo spettacolo, però, non si ferma solo al tema del rapporto tra i giovani ed i nuovi media, ma cerca di andare oltre parlando anche della mancanza di prospettive delle nuove generazioni, traditi da coloro che li hanno preceduti.  Pur nella disillusione di un mondo migliore, c’è però ancora spazio per una speranza; il padre del protagonista (Marcello Cappelli, regista, il vero padre dell’attore) alla fine, infatti, invita il figlio a non rassegnarsi, a guardare verso il futuro ed a pensare che il mondo possa essere diverso.    

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FOOD & WINE

Pop Up Market Sicily alla Nü Doganae di Catania

Pop Up Market Sicily dal 24 al 26 novembre presso Nü Doganae, via Cardinale Dusmet, 2 Catania. Market, Food & Drinks, Music, Workshops, Exhibitions. La definizione Pop Up, letteralmente, sta per “apri & chiudi” definendosi anche in “sorpresa”. Il concept del Pop Up Market, dunque, acquisisce questo significato, intrinseco in uno shop temporaneo la cui peculiarità è quella di essere sempre ricco di novità e creatività. Il Pop Up Market nasce per dare un nome e una forma a designer, artisti e creativi che si mettono in gioco. Il concept è il frutto di un lavoro costante di ricerca e selezione, non solo di cose e oggetti, ma anche di persone. Un progetto che nasce, si evolve e continua a mutare per portare sempre con sé l’effetto sorpresa su cui si basa l’obiettivo primario.

Sagra della Muffuletta e della N’Figghiulata a Poggioreale

Sagra della Muffuletta e della N’Figghiulata a Poggioreale (Tp) sabato 25 novembre. Prodotti tipici, artigianato, musica e folclore. La manifestazione ha lo scopo di far conoscere e valorizzare i prodotti tipici locali come la “Infigghiulata Poggiorealese”, un prodotto tipico composto da una sfoglia di pasta di pane farcita con: insaccato di salsiccia, cipolla, pecorino siciliano, pepe nero e olio extra vergine d’oliva Nocella del Belice. La Sagra della “Muffuletta” (pagnotta di pane morbido condita con olio extravergine di oliva) ha come obbiettivo la promozione e la valorizzazione delle eccellenze dell’olio extravergine d’oliva “Nocellara del Belice D.O.P.”. Si potranno degustare altri prodotti tipici locali: “zabbina” (ricotta con il siero caldo), formaggi tipici della Valle del Belice (pecorino, vastedda della Valle del Belice), dolci tipici con ricotta, salsiccia e stiggnoli arrosto, pecora bollita il tutto accompagnati da vini locali.

Sagra dello Sfincione a Bagheria

“Sfincione Fest” a Bagheria (Pa) in piazza Garibaldi domenica 26 novembre. Cultura, tradizione e turismo gastronomico. La manifestazione è dedicata al piatto tradizionale consumato a Bagheria durante il periodo natalizio. Buonissimo, gustosissimo e morbidissimo, preparato nelle tre varianti preparate dai panettieri di Bagheria che si contenderanno lo scettro per la preparazione del migliore tradizionale sfincione. “U sfinciuni”, sfincione palermitano e bagherese, il cui nome deriverebbe dal latino spongia ossia spugna, anche se c’è chi sostiene che esso derivi dal termine arabo sfang con cui si indica una frittella di pasta addolcita con il miele. Lo sfincione è correlato a un’antica ricetta costituito da pane pizza (lievitato, morbido rassomigliante a una spugna) con sopra una salsa a base di pomodoro, cipolla, e pezzetti di caciocavallo.

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MOSTRE

Paesaggi, memorie e astrazioni. La Sicilia di Melo Minnella

A Melo Minella, il decano della fotografia Sicilia che ha attraversato il Novecento con il suo sguardo, a cui il Museo Civico di Castelbuono (Pa) dedica una mostra (fino al 24 aprile 2024) nell’ambito di un più ampio progetto vincitore di Strategia Fotografia 2020 del Ministero dei Beni Culturali. Grazie al bando, il Museo diretto da Laura Barreca, ha acquisito un corpus di 30 fotografie in bianco a nero, stampe vintage su carta baritata, pezzi unici che continuano ad arricchire la collezione del museo con un ulteriore tassello nella costruzione di una identità mediterranea attraverso le arti contemporanee. Le foto, tutte tra gli anni ’60 e ’70, ripercorrono la poetica del fotografo, la minuziosa ricognizione fotografica delle feste religiose (che forse il contemporaneo interesse di Leonardo Sciascia, Ferdinando Scianna e dello stesso Minnella ha contribuito a rilanciare e a rinvigorire), nonché del folklore siciliano di cui l’autore è appassionato collezionista.

“Brechen” (rompere) pone in dialogo due artisti

“Brechen “(rompere) è il titolo della mostra ospitata fino al 2 dicembre presso l’Haus der Kunst di Palermo che pone in dialogo due artisti che utilizzano media e linguaggi visivi molto diversi, Alessandro Librio e Evangelos Papadopulos, che appartengono entrambi a una generazione di artisti per i quali lo spazio rappresenta sia ciò che è “dato” sia ciò che è “desiderato”. Cercare e trovare i media adatti a ciò è la base da cui prende avvio la loro ricerca. Entrambi gli artisti lavorano sia formalmente che contenutisticamente con materiali semplici e fragili nelle loro installazioni e nei loro interventi creando contesti che emergono lentamente e non sembrano trovare una conclusione. Un fluire nello spazio con Papadopulos e un’esperienza sonora e visuale con Librio. Rompere, utilizzare ciò che è stato distrutto come punto di partenza per un nuovo, ulteriore inizio, è una pratica non inusuale nel processo artistico e spesso risulta un momento necessario. Tuttavia, dichiarare che questo sia il tema di base della mostra sottolinea il livello contenutistico di entrambe le posizioni artistiche. Lo spettatore è così coinvolto in un processo interrogativo ed esplorativo assumendo un ruolo ricostruttivo nell’attivazione del dialogo artistico.

(inviare le segnalazioni a redazione@segnalisonori.it)

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