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Playlist #52: il ritorno di David Gilmour

– Il singolo “The Piper’s Call” dell’ex chitarrista dei Pink Floyd annuncia la pubblicazione dell’album “Luck and Strange”.  «Il disco affronta la vita focalizzandosi sull’invecchiamento: il tema della mortalità è una costante», spiega la moglie Polly Samson autrice dei testi. Il video
–  Il caro, buon, vecchio Neil Young con l’album “Fu##in’ Up” offre una prestazione “live” grintosa e sporca, come ce la immagineremmo dal “padre putativo” del grunge. La voce del settantottenne chitarrista suona come un vino invecchiato nella botte

“The Piper’s Call”, David Gilmour

È la prima traccia del prossimo album di David Gilmour, intitolato Luck and Strange e formato da otto inedite canzoni. Alla registrazione hanno partecipato Guy Pratt e Tom Herbert al basso; Adam Betts, Steve Gadd e Steve DiStanislao alla batteria; Rob Gentry e Roger Eno alle tastiere; e arrangiamenti di archi e corali di Will Gardner. Il singolo vede ai cori la figlia del chitarrista Romany Gilmour, alle tastiere e organo c’è Richard Wright in un’incisione con Gilmour del 2007, le cosiddette Barn Jams. Il brano è prodotto come tutto il disco con Charlie Andrew.

«Abbiamo invitato Charlie Andrew a casa per ascoltare alcuni demo», racconta David Gilmour. «Fin da subito si è posto in maniera diretta affermando frasi come: “Perché ci deve essere un assolo di chitarra?”. Oppure: “I brani devono tutti sfumare? Non possono semplicemente finire?”. Ha una meravigliosa mancanza di conoscenza e rispetto per il mio passato musicale. È molto diretto e non si lascia intimidire in alcun modo, e questo mi piace molto. È ottimo per me, perché l’ultima cosa che voglio è che le persone con cui lavoro si rimettano a me».

La maggior parte dei testi dell’album è stata composta da Polly Samson, co-scrittrice e collaboratrice di Gilmour negli ultimi trent’anni.

«Luck and Strange affronta la vita focalizzandosi sull’invecchiamento», ha spiegato Polly Samson. «Il tema della mortalità è una costante. Lavorare con Charlie Andrew è stato liberatorio, vuole sapere di cosa parlano le canzoni e vuole che tutti quelli che le suonano abbiano le idee chiare sui testi e che da essi dipenda il loro modo di suonare. L’ho amato particolarmente per questo motivo».

La copertina dell’album di David Gilmour

«Polly e io scriviamo insieme da oltre trent’anni», ha detto Gilmour. «Gli streaming live di Von Trapped hanno mostrato la fantastica fusione tra la voce di Romany e il suono dell’arpa. Questo ci ha portato a sentirci in grado di scartare parte del passato a cui ero legato e di poter eliminare ogni regola per fare qualunque cosa avessi voglia di fare. È stata una grande gioia».

The Piper’s Call, “la chiamata del pifferaio”, è un’espressione che significa che la persona che paga per fare qualcosa può decidere come deve essere fatto. Una metafora di come la fama o altre entità possono prendere il pieno controllo del proprio sostentamento. “Qualunque cosa ci voglia / Stai lontano dai serpenti / La strada per l’inferno è lastricata d’oro, ti diranno / Tutte le cose di cui non hai bisogno, ti venderanno”, canta Gilmour nella ballata pensierosa, un avvertimento a non cedere al fascino e diventare schiavo della fama, o della dipendenza, o del governo. La chiamata del pifferaio è contagiosa: “Intorpirà il tuo dolore e la tua diversità / La tua coscienza incontrollata / E la bellezza da vedere / La promessa della giovinezza eterna / Il bottino della fama, un atteggiamento carpe diem”.

L’album contiene otto nuovi brani, oltre a una splendida rielaborazione di Between Two Points dei Montgolfier Brothers, e si avvale della grafica e della fotografia del celebre artista Anton Corbijn. L’immagine di copertina dell’album, fotografata e disegnata da Anton Corbijn, è ispirata a un testo scritto da Charlie Gilmour per la canzone finale dell’album Scattered.

Neil Young (al centro con la camicia a quadri) e I Crazy Horse

“Fu##in’ Up”, Nei Young

L’icona canadese Neil Young incrementa la sua già immensa discografia con una nuova uscita: un album dal vivo intitolato Fu##in’ Up. L’album, registrata con la fidata band dei Young Crazy Horse, è composto da nove registrazioni dal vivo del 2023 e segna il ritorno del “lupo solitario” del rock su Spotify. Il disco è stato registrato al club Rivoli di Toronto, il che significa che probabilmente cattura lo spettacolo segreto di Neil Young & Crazy Horse al Rivoli lo scorso novembre. In quella occasione – voci maligne parlano di una festa di compleanno privata per il CEO di Canada Goose Dani Reiss -, neil Young ha eseguito la maggior parte dei brani dell’album del 1990 Ragged Glory

Fu##in’ Up, una reimmaginazione dal vivo di Ragged Glory, è una sorta di giro di vittoria per Neil Young e Crazy Horse, che rivisitano il materiale con ancora più grinta e sporcizia. Sonoramente, l’album suona molto come ci si aspetterebbe da colui che è definito il “padre putativo” del grunge e dell’indie-rock. La voce iconica del cantante sempre un po’ tesa a 78 anni ha finalmente raggiunto la maturità come il vino che invecchia nella botte. E il suo lavoro di chitarra scoppia ancora, gocciolando di riverbero e ritardo per aiutare a levigare uno stile di suono corrosivo e travolgente. Caro, buon, vecchio Neil.

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