Disco

Pet Shop Boys: il nostro album queer

– Quarant’anni dopo il debutto con “West End Girls”, Neil Tennant e Chris Lowe pubblicano il loro quindicesimo album: “Nonetheless”
 – Il disco riflette le esperienze formative del cantante, tenendo fede al caratteristico stile pop-dance del duo britannico

In West End Girls, il primo singolo dei Pet Shop Boys che questo mese celebra il quarantennale, il cantante Neil Tennant canta: «Non abbiamo futuro / Non abbiamo passato / Qui oggi, costruito per durare». Quindici dischi in studio dopo, forse non c’è un verso migliore che catturi l’atemporalità del duo pop britannico che sembra, in effetti, essere costruito per durare.

Neil Tennant e Chris Lowe

Da quando Neil Tennant e Chris Lowe si sono incontrati per la prima volta in modo casuale in un negozio hi-fi sulla King’s Road di Londra nel 1981, sono rimasti impegnati nel mantenere il pop a uno standard più elevato, applicando ideali di alta arte alla bassa cultura, con un curriculum che comprende 44 singoli Top 40, musical del West End, balletti, film d’avanguardia e collaborazioni con David Bowie, Liza Minnelli, Derek Jarman, Brandon Flowers, Dusty Springfield e Johnny Marr.

Popolari per le loro tracce dance sostenute da sintetizzatori con testi emotivamente risonanti, il cantante Tennant e il tastierista Chris Lowe hanno creato il loro stile di pop elettrico – influenzato dal glam rock e dalla disco – che ha resistito alla prova del tempo con uscite coerenti nel corso degli anni. Il loro ultimo album, Nonetheless, è in linea con la loro carriera.

La voce dal timbro semplice di Tennant racconta storie di solitudine, desiderio e amore, elevate incrociando battiti elettronici e armonie orchestrali in un capolavoro agrodolce. Le abilità al sintetizzatore di Lowe danno vita a ogni traccia e la dicotomia tra testi strazianti e musica che induce alla danza è un riflesso toccante dell’emozione umana.

Traccia accattivante Why am I dancing? è un esempio perfetto: battiti veloci, trombe e archi trionfanti accompagnano un testo che recita: «Perché sto ballando quando sono così solo? / Forse posso festeggiare da solo». La nostalgia per un altro tempo e luogo filtra in tutto l’album. In New London Tennant riflette sugli inizi a Londra nel 1973, quando ragazzo dai capelli cremisi, amante di Bowie, condivideva un appartamento con «tutti i tipi di diciottenni glam-rock con capelli tinti e pantaloni Oxford». A metà strada, rappa: “Skinhead ti deriderà / Ti chiamerà frocio / L’ultima risata è tua / C’è un mattone nella tua borsa”, riferendosi sia agli insulti lanciatigli contro da teppisti di estrema destra, sia a una drag queen nella sua città natale, Newcastle, che ha nascosto un mattone nella sua borsa per autodifesa. «Il pezzo spoken-rap sta facendo rivivere lo stile West End Girls». 

Nonetheless è un disco intriso di una sensibilità gay. «Penso che questo sia il nostro album queer», commenta Tennant, citando la drammatica traccia di chiusura Love Is The Law, che descrive in dettaglio il soggiorno post-prigione di Oscar Wilde a Nizza, in Francia. «Il linguaggio che sto cercando di usare è di transazioni sessuali – “commercio”, “trucco” – gergo americano per conquistare qualcuno». La sontuosa A New Bohemia dal suono pop francese anni Sessanta è scaturita da una demo di Lowe intitolata Avant Garde e da una mostra che Tennant aveva visto sull’arte concettuale queer degli anni Settanta. Mentre la scintillante discoteca di Dancing Star racconta la fuga della leggenda del balletto gay Rudolf Nureyev dalla Russia all’Occidente durante la Guerra Fredda.

Ricco di gemme, Nonetheless delizierà sicuramente sia i vecchi che i nuovi fan e mostra che il duo non perde colpi. Tutt’altro. «I Pet Shop Boys sono sempre nell’era di “adesso”», chiude Tennant.

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