– Al Comicon2024 di Napoli l’incontro fra la cantante e il celebre disegnatore. Il racconto della nascita della copertina dell’album “Red Light”
– Lei: «Ho scoperto la potenza e la bellezza delle donne attraverso i suoi disegni». Lui: «Per me è emozionante sentire donne che anche attraverso le mie opere hanno mosso i primi passi nelle passioni»
– Fra gli ospiti della manifestazione anche con Hitoshi Sakimoto, il compositore giapponese conosciuto in Italia come l’Ennio Morricone dei contemporanei videogame
La regina delle classifiche musicali Elodie dialoga, sul palco del Comicon di Napoli, con il maestro del fumetto cui ha chiesto di dipingerla nuda sulla copertina del disco Red Light. Tutto esaurito nel teatro della Mostra d’Oltremare per la conversazione tra i due.
E il dialogo comincia propio dalla copertina. «La parte più bella e significativa di questo mio disegno è il viso», spiega Manara. «Devo ammettere che inizialmente ho sbagliato il fondo, perché Elodie mi aveva chiesto che lo disegnassi rosso, ma io che sono amanuense, dunque non lavoro su pc, ma dipingo come una volta sempre a mano e col pennello, mi sono avvicinato al rosso partendo dal giallo e dall’arancio. Sono stato prudente».

Tra sorrisi, complimenti reciproci e scambi di battute (e vedute), Elodie e Manara hanno poi alzato l’asticella del dibattito, concentrandosi sul significato del corpo della donna oggi e sulla sua potenza figurativa ed emotiva. «Il mio lavoro è performativo ed è molto fisico», dice Elodie. «E quello che faccio in studio è soltanto la parte più piccola di tutto quello che poi svolgo dopo. Ultimamente sto imparando a conoscere molto il mio corpo. Ecco, ma cos’è il corpo? Ognuno può commentare alla sua maniera e dire qualcosa alla vista di un corpo nudo. Ho chiesto al maestro Manara di disegnare la copertina del mio disco, perché volevo trasportare il mio corpo sul palco e farlo raccontare attraverso la sua matita, il suo sguardo».
Poi ci si sposta verso i ricordi d’infanzia: «Sin da piccola conosco Manara, perché leggevo i suoi libri che mio padre collezionava», racconta la cantante. «Dunque per me è stato un incontro incredibile. E non avrei mai pensato di interagire artisticamente un giorno con una delle persone che mi hanno ispirato da piccola. Ho scoperto la potenza e la bellezza delle donne attraverso i suoi disegni, la felicità è ovviamente enorme. Questa collaborazione mi dà forte orgoglio, vedo quell’opera come un mio manifesto di libertà e rivendicazione».

Parole che Manara apprezza: «Per me è emozionante sentire donne che anche attraverso le mie opere hanno mosso i primi passi nelle passioni dell’eros», commenta. «Io ho sempre lavorato partendo da me stesso, non ho seguito ricette verso il successo ma ho riportato nelle opere le mie sensazioni». «Lo chiamo maestro perché oggi non ci sono tanti artisti veri del suo livello», sottolinea Elodie.
Il nudo di Elodie stilizzato secondo l’estro del grande disegnatore altoatesino è già un cult dell’estetica legata alla musica pop italiana. Ed è tanto provocatorio quanto ammaliante. Un’opera che si inserisce nell’attuale dibattito sul concetto di gender nell’erotismo moderno. «Io faccio della sfida il mio modo di vivere e quando si parla di libertà di movimento quello che sento che debba fare anche come cantante è in primis la necessità di rivendicare il mio corpo», afferma la musicista. «E quando ho visto per la prima volta quel pugno chiuso ho capito che non dovevo spiegare niente e Manara, perché aveva capito esattamente di cosa avessi bisogno».
Elodie è stata appena nominata ambasciatrice di Save The Children e nei prossimi mesi sarà parte di un progetto rivolto ai giovanissimi in difficoltà che vivono nelle periferie più a rischi in Italia. «Non ho avuto la fortuna di ricevere un’istruzione adeguata essendo cresciuta in una periferia tutt’altro che agiata. Col tempo ho capito che avere un’istruzione è fondamentale ed è la base di tutto. Nel mio piccolo proverò quindi a dare una mano ai tanti giovani in difficoltà, in particolare quelli che vivono nei luoghi più disagiati del paese. L’istruzione ti rende libera. È questo uno dei messaggi al centro di questo mio nuovo progetto sociale».
Il teatro Mediterraneo è stato affollato da tanti fan anche nell’altra iniziativa del giorno a Comicon 2024, con Hitoshi Sakimoto, il compositore giapponese conosciuto in Italia come l’Ennio Morricone dei contemporanei videogames e che ha portato sul palco un concerto della Nuova Orchestra Scarlatti, diretta da Giuseppe Galiano, con le sue musiche.
A Comicon è stato presentato in anteprima nazionale Pompei ispira il mondo del gioco, uno dei due innovativi progetti ludici che sanciscono la collaborazione tra i Musei e Parchi Archeologici del MIC con i settori del boardgame storico-educational e delle miniature. «Nel gioco al centro c’è un momento della catastrofe, ideato per spiegare ai bambini questo momento tragico di eruzione del Vesuvio e della fuga e indecisioni delle persone», ha spiegato Gabriel Zuchtriegel, direttore del Museo di Pompei. «Con questo gioco si può capire meglio Pompei, serve usare molti linguaggi per dare conoscenza a tutti, non solo chi ha studiato i sismi e la vulcanologia”.