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Il sensuale cocktail dei Nouvelle Vague

– Due concerti in Italia – il 18 aprile a Torino e l’indomani a Catania – per la band che mescola canzoni storiche della new wave con bossa nova, jazz, cabaret e cinema
– “Should I Stay Or Should I Go?” è il titolo del nuovo album. Un tour per festeggiare i vent’anni dal loro disco di debutto

L’idea di inzuppare le canzoni della New Wave nella Bossa Nova vent’anni fa sembrava una follia. Invece si rivelò una grande idea, molto post moderna: mettere insieme tanti generi di musica, anni Cinquanta, Brasile, anni Ottanta, Francia, anni Sessanta, jazz, cabaret, colonne sonore ecc., portò i Nouvelle Vague, progetto musicale francese di Marc Collin e Olivier Libaux, alla creazione di qualcosa di nuovo, personale e inaspettato.

Vent’anni dopo l’uscita del primo album omonimo, diventato nel frattempo un classico, il gruppo francese Nouvelle Vague è tornato con un nuovo album, Should I Stay Or Should I Go?, continuando a reinventare i classici del post-punk, mantenendone la malinconia e infondendo loro un’atmosfera di bossa nova. E, per celebrare il ventesimo compleanno, i Nouvelle Vague sono impegnati in un lungo tour mondiale cominciato nel Regno Unito nel febbraio di quest’anno, che si concluderà nel 2025 passando attraverso Irlanda, Germania, Spagna, Belgio, Francia e Italia, dove si esibiranno giovedì 18 aprile all’Hiroshima Mon Amour di Torino e l’indomani, venerdì 19, al Nü Land di Catania.

La band sembra aver superato lo shock per la morte del membro fondatore Olivier Libaux nel settembre 2023 pubblicando uno degli album più creativi che espande i confini di sempre, producendo uno spettacolo molto diverso dalla performance ammirate in precedenza.

La band si è mantenuta all’altezza del loro straordinario album di debutto, con il quale danno nuova vita alle canzoni di The Cure, Joy Division, Depeche Mode, PIL e The Clash. Lo spettacolo punta sulle voci e sulla presenza scenica di Phoebe Killdeer e Melanie Pain sul palco in abiti in stile kitsch Rocky Horror, una cameriera futuristica e un’infermiera. Nouvelle Vague sono quattro tastieristi, batteria, chitarra e contrabbasso, guidati da Marine Quéméré nella canzone di apertura del set Love Will Tear Us Apart, che è anche il primo brano del loro album di debutto. Marine ha una voce da sogno che conferisce alla canzone un tono seducente che manca all’originale. Questo era il progetto per la band in quei primi giorni, ma con il passare del tempo, hanno esplorato molti più generi nelle interpretazioni di queste canzoni, essenziali per mantenere il progetto sia rilevante che divertente.

Con People are People dei Depeche Mode l’umore cambia immediatamente. Marine offre un approccio da chanteuse più tradizionale, quasi nello stile di una canzone d’amore nonostante i testi antirazzisti. Only You degli Yazoo ottiene il trattamento alla Phil Spector del Wall of Sound. Girls on Film dei Duran Duran è completamente un’altra storia, sembra la colonna sonora di un noir. Da cavallo di battaglia ska degli Specials, What I Like Most About you is Your Girlfriend si trasforma in una bossa nova. Marianne dei Sisters of Mercy, Teenage Kicks degli Undertones e Just Can’t Get Enough dei Depeche Mode viaggiano fra Brasile e jazz.

You spin me round dei Dead or Alive diventa un pezzo da cabaret, completo di mosse di danza di Broadway, mentre Guns of Brixton dei Clash e Too drunk to fuck dei Dead Kennedy consentono alla folla di cantare in massa. Momento culminante è il loro nuovo singolo, una cover di Shout dei Tears for Fears, riletta in chiave reggae pesante.

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