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Billie Eilish: nuovo album, nessun singolo

Polemica 1. L’artista adotta una strategia ecologica per evitare sprechi e «perché voglio che lo sentiate tutto in una volta»
– Polemica 2. Trent Reznor dei Nine Inch Nails attacca Spotify per aver «ferito mortalmente» tanti artisti ai quali ha tagliato le royalties 

POLEMICA/1. Billie Eilish ha annunciato ufficialmente il suo terzo album in studio. Intitolato Hit Me Hard and Soft, esce il 17 maggio ed è scritto con suo fratello, Finneas, che ha anche prodotto l’album. In contrapposizione con la strategia dei singoli, l’artista ha anticipato che non sarà pubblicato alcun singolo.  «Non ci saranno singoli prima, voglio che lo sentiate tutto in una volta. Finneas ed io non potremmo essere più orgogliosi del disco e non vediamo l’ora di farvelo sentire. Love you love you love you».

Eilish ha recentemente fatto notizia per aver detto «quanto è dispendioso» che gli artisti pubblichino numerose edizioni fisiche dei loro album. «È davvero frustrante, specialmente per qualcuno che, come me, tenta in ogni modo di avere uno stile di vita più sostenibile e di far passare questo messaggio anche al proprio team», si è sfogata in una intervista a Billboard. «E poi dall’altro lato ti trovi quaranta diverse confezioni per i vinili di alcuni tra i maggiori artisti al mondo, studiate per essere diverse l’una dall’altra proprio il giusto per farti venir voglia di comprarle». Per Eilish si tratta di «uno spreco enorme» ed è «irritante sapere che siamo ancora al punto in cui fare numeri, e fare soldi, conta così tanto». 

Adesso vuol dare l’esempio rilasciando «varianti limitate» di Hit Me Hard e Soft. Inoltre, tutte le edizioni fisiche utilizzeranno «materiali riciclabili al 100%». Un comunicato stampa osserva che questo fa parte del suo «continuo sforzo per ridurre al minimo gli sprechi e combattere il cambiamento climatico». Hit Me Hard and Soft segue l’album del 2021 Happier Than Ever e il suo successo legato al film Barbie del 2023, What Was I Made For?.

Trent Reznor della band Nine Inch Nails

«Spotify sta rovinando una grande fascia di artisti»

POLEMICA/2. Trent Reznor della band Nine Inch Nails si è dimostrato contrario allo streaming, dicendo che ha «ferito mortalmente» molti artisti. In una recente intervista di GQ, il musicista ha preso di mira aziende come Spotify e Apple Music per i loro termini di pagamento. 

«Penso che il terribile payout dei servizi di streaming abbia ferito mortalmente un’intera fascia di artisti che rende l’essere tale insostenibile. È fantastico se sei Drake, ma non lo è se sei Grizzly Bear. La realtà è questa», ha commentato l’artista. «Abbiamo avuto abbastanza tempo per analizzare l’argomento “Tutte le barche galleggiano” per capire che non è vero. Quelle barche galleggiano. Queste barche no. Non riescono a fare soldi in nessun modo. E credo sia un male per l’arte. Forse alla Apple avrei potuto fare qualcosa per pagare in modo più equo o significativo gli artisti. Perché molti di questi servizi aggiuntivi sono solo un errore di arrotondamento rispetto all’intero fatturato di Apple, a differenza di Spotify il cui intero business è dedicato a quello. Il problema è che tutto si lega a molte altre questioni politiche e ai contratti delle etichette. Tutti cercano di tenersi stretta la propria piccola fetta di torta, è così e non cambia. Mi rendo anche conto che la gente desidera solo aprire il rubinetto e far scendere la musica. Non si preoccupano davvero di tutte le stronzate romantiche che pensavo fossero importanti».

Le critiche arrivano dopo la notizia che Spotify dal 2024 non pagherà i diritti ai brani che non raggiungeranno i mille ascolti in un anno. Secondo i dati forniti dall’azienda, circa il 60 per cento delle tracce presenti su Spotify non raggiunge la soglia di mille ascolti all’anno e, sommate, rappresentano meno dell’1 per cento degli ascolti totali sulla piattaforma. Un report di Luminate ha evidenziato che nel 2023, ben 158,6 milioni di tracce hanno ricevuto 1.000 ascolti o meno su servizi di streaming audio, con 45,6 milioni di tracce che non hanno ricevuto alcun ascolto.

Per quanto riguarda l’importo pagato da Spotify per ogni stream, si parla di circa 0,04 dollari per 10 stream. Quindi, 1.000 flussi sarebbero circa 4 dollari e 100.000 flussi sarebbero 400 dollari.

La nuova politica è entrata in vigore il primo aprile. Una politica contestata da molti artisti, tra cui Murray Matravers della band precedentemente conosciuta come Easy Life. In una intervista a NME ha detto che Spotify era una «grande cosa» per scoprire la musica, ma ha detto che «il tasso di royalty è terribile». «Ho pensato come giovane ingenuo che se fossimo arrivati dove siamo ora, sarei stato davvero, davvero ricco», ha detto. «Questo non è il caso purtroppo». 

Spotify ha anche annunciato una moratoria per contrastare la presenza di bot, playlist manipolate e frodi. Ad etichette e distributori verranno addebitati 10 euro per ogni brano che risulti avere il 90% o più dei suoi stream considerati fraudolenti.

Nell’intervista a GQ, i due premi Oscar Atticus Ross e Trent Reznor hanno annunciato di stare lavorando alla realizzazione della colonna di Queer di Luca Guadagnino. Il film è attualmente previsto per il lancio autunnale, forse a Venezia. Basato sul controverso romanzo omonimo di William S. Burroughs, Queer ha terminato la produzione lo scorso luglio e da allora è in fase di post-produzione. Il film è interpretato da Daniel Craig, Drew Starkey, Jason Schwartzman e Lesley Manville.

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