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Quella tv artigianale di Renzo Arbore

La Rai festeggia 70 anni di televisione e per farlo deve affidarsi alle proprie teche, quando i programmi venivano ideati e realizzati in casa e la parola “format” era ancora una sconosciuta. La vecchia televisione didascalica, pedagogica, pedante, democristiana. Che oggi si rimpiange alla luce, ma sarebbe meglio al buio delle nefandezze odierne. 

Torna a recuperare Rischiatutto, operazione già svolta da Fabio Fazio, affidandolo a Carlo Conti, bravo presentatore ma senza la classe e l’eleganza di Mike Bongiorno. E, in attesa di vedere risorgere Pippo Baudo, riecco Renzo Arbore. Un altro artista televisivo che ha innovato non poco.

In queste sere Arbore propone su Rai2, come di tradizione intorno alla mezzanotte, un altro programma piccolo piccolo, fatto di niente, che si chiama Appresso alla musica: Premiata bottega di antiquariato musicale. Idea, in questo caso, non inedita, dato che due anni fa un programma simile di memorabilia video e sonori, dal titolo quasi identico (Appresso alla musica. In due si racconta meglio), l’autore de Il clarinetto, sempre in coppia con il sodale Gegè Telesforo, lo aveva presentato, sebbene nella nicchia di Rai 5.

Gegè Telesforo e Renzo Arbore

In ogni caso, già il vederlo apparire sul piccolo schermo allieta lo spirito. Maestro di buon gusto, di senso della misura, di intelligente umiltà, Arbore manda in onda – in compagnia di Gegè Telesforo – pezzi musicali tratti dalle sue storiche trasmissioni: dal debutto tv con lo Speciale per Voi del 1969, «primo talk show libero», con la Bambola di Patty Pravo in bianco e nero che canta “live” sulla base Il paradiso di Lucio Battisti. I personaggi scoperti e lanciati, come Le Sorelle Bandiere dell’indimenticabile L’Altra Domenica. Pezzi di storia della musica e della televisione, come il duetto con Gigi Proietti in cui Arbore e il mattatore romano si trasformano in toreri. O quello con Little Tony a Indietro Tutta!. E ancora Tosca, Sergio Cammariere, eccellenti artisti che la tv di oggi sembra aver dimenticato. Ridando dignità e significato alla musica, lungi dall’inseguire le sirene dell’auditel. Tant’è che sin dagli inizi radiofonici il leit-motiv che l’ha accompagnato è stato quello del “gradimento” e non degli ascolti. E il gradimento è stato sempre alto (scusate il banale giochetto). 

Un programma autocelebrativo? Senz’altro. Arbore merita di essere celebrato. Arbore non era democristiano, era liberale e libertino, e in quella vecchia televisione presuntamente paludata realizzava trasmissioni inventive e irriverenti. Ma le sue provocazioni risultavano sempre garbate, le sue invenzioni erano artigianali, non scopiazzavano format d’importazione. I programmi arboriani che hanno fatto storia – L’altra domenicaTelepatria InternationalQuelli della notteIndietro tutta!Cari amici vicini e lontaniD.O.C.Meno siamo meglio stiamoTagli ritagli e frattaglieNo, non è la Bbc – nascevano quasi casualmente nel salotto di casa, in compagnia degli amici fidati, all’insegna della più spudorata e felice spensieratezza. 

Appresso alla musica si compone di venti puntate in onda ogni giovedì in seconda serata su Rai2 e in replica dal 10 gennaio ogni mercoledì, sempre in seconda serata, su Rai5. Buona la prima: ha raccolto 653.000 spettatori pari al 7.8% di share. 

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