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MercatiGenerali, 25 anni all’avanguardia

Sabato 10 giugno cominciano i festeggiamenti per l’anniversario dello storico locale di Catania indicato dal The Guardian come «la migliore discoteca del mondo». «Siamo sempre rimasti fuori dai canoni della discoteca classica, abbiamo una dimensione di comunità», sottolinea Diego Vespa. Sempre alla ricerca di nuove sonorità e di proposte giovani. Il cambiamento del pubblico. Le nuove sfide

«Nelle pianure vulcaniche a sud dell’Etna, in Sicilia, un magazzino di spremitura del vino del XIX secolo rivestito in pietra si trova nel mezzo di acri di aranceti rossi. Le coppie si rilassano su divani rialzati sopra le antiche volte a botte sfalsate che si estendono verso il soffitto. All’esterno, un palco avvolto da rampicanti si affaccia su una pista da ballo in pietra e su un mixer accovacciato sotto un ulivo. Centinaia di persone ballano al ritmo di uno dei DJ più famosi al mondo. MercatiGenerali è probabilmente la migliore discoteca del mondo».

Scriveva così Benji Lanyado, giornalista inglese, sulle pagine del quotidiano britannico The Guardian. Era il giugno del 2008, improvvisamente Catania scoprì di essere famosa nel mondo non solo per l’Etna e la pasta alla Norma, ma anche per un locale notturno. «Da quel giorno, sono stati in molti a trascorrere le vacanze in Sicilia per venirci a trovare», racconta Diego Vespa, “anima” dei MercatiGenerali, che quest’anno festeggiano 25 anni di attività.

L’inaugurazione il 28 giugno 1998. I ricordi

«L’inaugurazione avvenne il 28 giugno 1998 con due giornate di festa», ricorda Vespa. «La pista fu aperta da giornalisti e dj radiofonici di RaiStereoNotte, Luca De Gennaro e Fabio De Luca, e dal duo di musica lounge Montefiori Cocktail, che diverranno degli habitué del locale».

Per Diego Vespa ed i suoi soci degli inizi, Franco Adorno ed Enrico Sapienza, i MercatiGenerali dovevano rappresentare lo spazio stabile sul quale far convergere tutte le attività che organizzava l’associazione culturale che avevano creato. «Avevamo già realizzato diversi eventi, sia pubblici sia privati: mostre per il Comune, piccoli concerti jazz, una rassegna sotto il castello ad Acicastello, qualche rave un po’ illegale», sorride Vespa. «Cercavamo un luogo per le attività concertistiche. Trovammo questo casolare abbandonato e, grazie a un piccolo finanziamento di “Investi a Catania”, aprimmo il locale».

MercatiGenerali, scritto unito, perché in contrada Jungetto, alla periferia sud di Catania, una volta c’erano i mercati agroalimentari. Mercati che, sin dagli inizi, si sono caratterizzati per la loro (bio)diversità. Non una discoteca, nemmeno un night club, né una semplice sala concerti. Ma tutto questo in sinergia e simbiosi, con l’obiettivo di fare cultura, rappresentare il territorio e dare spazio a proposte innovative, sperimentali, senza fini commerciali. «Gli incassi che derivano dal ballo venivano investiti nelle attività concertistiche. E la musica da ballo non era quella convenzionale, si andava alla ricerca di nuove sonorità».

Sotto quelle antiche volte a botte sfalsate sono passati i King of Convenience, Anthony and the Johnsons, Mike Patton, Bill Evans, Marc Ribot, Uri Caine, Uzeda, Shellac e tanti altri. «Molti dei quali erano ancora poco noti», sottolinea Vespa. «Per il concerto di Anthony and the Johnsons venne addirittura la BBC per raccontare la storia di questo cantante che di lì a poco sarebbe diventato famoso nel mondo. Quello ai Mercati fu l’ultimo concerto di Anthony in un locale, da quella sera suonerà nei grandi teatri. Abbiamo seguito la crescita di Brunori, Calcutta, Colapesce». 

«Ho visto passare più di quattro generazioni». Il presente

Venticinque anni di storia durante i quali i MercatiGenerali hanno visto passare «più di quattro generazioni», cambiare generi musicali e stili di vita. «Anche perché siamo fuori dai canoni della discoteca classica, abbiamo una dimensione di comunità. Quindi c’è un rapporto più diretto e intimo con i frequentatori del locale». Che sono cambiati, rispetto soprattutto agli avventori del locale agli inizi. «Forse allora c’era più attenzione, più discussione, intorno alla musica. Forse perché c’erano le riviste specializzate», ragiona Vespa. «Adesso si segue l’onda dei social: oggi sei una star, domani sei nessuno. C’è più diversificazione negli stili, minore curiosità nell’andare a scoprire una nuova band se non ha visibilità sui social. Il fenomeno indie italiano ha sfalsato tutto, ha messo in secondo piano la musica straniera, ormai inavvicinabile per i costi, soprattutto perché non porta pubblico. E se c’è il nome allora non è da locale piccolo».

C’è bisogno di gente che dia linfa nuova, vitale, all’associazione. Che si inserisca nel settore, diventando protagonista. L’associazione culturale e la società dialogano tra loro, abbiamo il riconoscimento del Ministero e di enti pubblici per la nostra attività a favore della musica e della cultura. Perché, oltre al divertimento, la nostra è una funzione sociale

Diego Vespa
Diego Vespa

Le nuove sfide. Il futuro

I MercatiGenerali restano fedeli alla linea, non lasciandosi sedurre dalle sirene del mercato e continuando sulla strada dei giovani, nell’intento di circuitare proposte di musica d’avanguardia, innovative, dal jazz all’elettronica, dal soul alla classica. Negli ultimi cinque anni hanno accoppiato alla musica l’enogastronomia, inventando con alcuni amici inglesi il “Ricci weekender”. «Ci siamo immessi sulla strada del vino e del cibo. È un festival per scoprire luoghi, cuochi di fama, accostati alla musica dal vivo o djset. È un’idea che ci vede coinvolti con il dj e producer Gilles Peterson e lo chef Ed Wilson. È una formula che favorisce il territorio e il turismo: la metà del pubblico è straniero. L’obiettivo è quello di creare un posto gradevole, accogliente, basato sulla convivialità, prima di vedere un concerto. Abbiamo scoperto anche che funzionano bene le attività diurne con le iniziative per Pasquetta e il Primo Maggio. Vorremmo incrementare le attività durante il giorno, vivere maggiormente all’esterno, fare sport, stare a contatto con la natura».

Progetti e idee per dare un futuro al prestigioso locale invidiato perfino dagli inglesi. «C’è bisogno di gente che dia linfa nuova, vitale, all’associazione. Che si inserisca nel settore, diventando protagonista. L’associazione culturale e la società dialogano tra loro, abbiamo il riconoscimento del Ministero e di enti pubblici per la nostra attività a favore della musica e della cultura. Perché, oltre al divertimento, la nostra è una funzione sociale».

Il duo napoletano Nu Genea

Il programma della festa per i 25 anni

I festeggiamenti per i 25 anni dei MercatiGenerali cominceranno sabato 10 giugno con il concerto di Phresoul, uno dei progetti più interessanti degli ultimi anni nella scena nu jazz italiana, seguito dal djset di Plessow, conosciuto anche come MCDE – Motor City Drum Ensemble, considerato come uno dei dj e produttori più influenti del mondo, rinomato per la sua eccellente conoscenza della musica e per le sue magie tecniche dietro ai giradischi. Il 17 giugno tornano ai Mercati i Nu Genea con Bar Mediterraneo, un nuovo album e un nuovo viaggio sonoro. Il 24 giugno è la volta di DJ Florentino, musicista e dj dalle influenze colombiane. Infine, sabato 1 luglio Nero Espresso Entertainment presenta Turbojazz, alias Tommaso Garofalo, che mescola influenze soul anni Settanta e funk boogie degli Ottanta con i suoni più sperimentali della musica elettronica contemporanea. Senza dimenticare l’appuntamento con il Ricci Weekender che dall’1 al 3 settembre, fra show cooking e degustazioni, proporrà la storica band londinese Galliano, pioniera dell’acid jazz, Rosa Brunello, contrabbassista e compositrice tra le più note sulla scena contemporanea anche internazionale; Paula Tape, artista cilena nota per le selezioni e i set di percussione; Shy one, dj tra i più versatili di Londra, con i suoi set che spaziano dal grime inglese hip-hop alla classic house e oltre.

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