Disco

L’ultimo treno degli Shellac di Albini

– “To All Trains” sesto e ultimo album del trio esce dieci giorni dopo la morte del frontman. È il perfetto epitaffio di una band che non ha mai tradito i suoi fan, mantenendosi fedele ai dettami del rock alternativo
– Il brano di chiusura “I Don’t Fear Hell” sembra profetico: «Salta nella mia tomba come le braccia di un amante / E se c’è un paradiso, spero che si stiano divertendo, perché se c’è un inferno conoscerò tutti»

To All Trains è un album Shellac. Un disco Touch and Go da 180 grammi, «fatto con materiale riciclabile al 100% senza PVC e ftalati e utilizza il 79% in meno di CO2». L’album prende il nome dalla scritta “to all trains” vista da Albini alla Union Station di Chicago e poi fotografata da Weston per la cover.

Naturalmente, la differenza cruciale in questo sesto disco degli Shellac è che il frontman Steve Albini è morto per un attacco di cuore all’età di 61 anni, appena dieci giorni prima della sua uscita. È difficile nascondere le tragiche circostanze che lo offuscano, specialmente quando il lavoro si conclude con la traccia intitolata I Don’t Fear Hell in cui Albini sembra preveggente: «Quando questo è finito / Salta nella mia tomba come le braccia di un amante / E se c’è un paradiso, spero che si stiano divertendo, perché se c’è un inferno conoscerò tutti». Eppure, To All Trains non è un album offuscato dalla morte, tutt’altro: è carico di vitalità e di rock.

Guidando Big Black, Rapeman e, infine, il trio Shellac, Albini ha trascorso quarant’anni dedicandosi a una singolare visione della musica rock underground, senza fronzoli, priva di sovraincisioni, costruita con strumenti analogici e costantemente con un tono di chitarra che ha iniziato stridulando per poi evolversi in una sorta di Morricone metal. Shellac era il simbolo del rock alternativo. Un nuovo album ogni tanto, ma mai troppo spesso, solo quando l’ispirazione colpiva l’ingegnere di studio Albini, il mago del mastering Bob Weston e l’istruttore di batteria Todd Trainer. «Preferisco che le band che amo siano soddisfatte e orgogliose di quel fanno anche se significa metterci cinque anni più piuttosto che far uscire della spazzatura solo perché c’è un tour alle porte e il disco dev’essere fuori», ha detto Albini in una intervista concessa a The Wire tre settimane prima di morire.

Gli Shellac, il primo a sinistra è il compianto Steve Albini

La maggior parte delle cose che hanno reso la Shellac una grande band erano già saldamente esplicitate al loro debutto nel 1994, At Action Park. A differenza di gruppi rock altrettanto minimalisti come i Ramones, Motörhead o AC/DC, gli Shellac non sono mai stati tentati dall’influenza strisciante delle moderne tecniche di produzione o dalle tendenze di genere. Le canzoni oscillavano tra rancorose e caustiche (Prayer to God del 2000), ipnotiche e caustiche (The End of Radio del 2007) o divertenti e caustiche (All the Surveyors del 2014).

To All Trains segue lo stesso percorso: dieci canzoni per 28 minuti di musica, è il loro album più breve. Nessuno strumentale e nessuna indulgenza post-rock longform. Elementi dei Minutemen sono sempre in agguato nella musica di Shellac, e si ascoltano nel groove di Chick New Wave, nelle pause taglienti di Days Are Dogs e in Scabby the Rat, che suona come una versione più divertente e meno ansiosa di Double Nickels.

Come ogni buon minimalismo, i cambiamenti sono piccoli, quindi i punti salienti sono sottili. La coda noise-rock soffiata dell’iniziale WSOD è una esplosione di mezzo minuto. Days Are Dogs sembra una canzone dei Nazareth con la campana che sbatte per circa cinque secondi. La chitarra di Albini si distende lentamente come la gelatina alla fine di I Don’t Fear Hell. I testi sono più criptici che mai.

To All Trains chiude il libro sulla band e funge da epitaffio perfettamente rispettabile; è esemplare, proprio come i cinque dischi di Shellac che lo hanno preceduto. L’eredità della band suonerà in gruppi noise-rock come Couch Slut, Chat Pile, Metz, KEN mode, Whores e Austerity Program.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *