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Notte della Taranta urban con Shablo

– Il musicista, produttore e dj italo-argentino è il maestro concertatore del concertone che si terrà a Melpignano il prossimo 24 agosto. Il tema della edizione numero 27 è “Generazione Taranta”
– «Amo esplorare mondi sonori sempre nuovi e cercherò di portare una visione un po’ fuori dagli schemi», ha annunciato il “mago” dell’hip hop nostrano
– «La sua presenza è una idea rivoluzionaria rispetto al percorso che abbiamo fatto e sintetizza al meglio il lavoro di questi 26 anni», dicono gli organizzatori

«Ciao sono Shablo e sono felice di annunciare che sarò il maestro concertatore della Notte della taranta 2024». È l’annuncio postato sui canali social della Notte della Taranta con cui è stato svelato il nome del maestro concertatore della edizione numero 27 del concertone che si terrà a Melpignano, in provincia di Lecce, il prossimo 24 agosto.

Argentino, ma da tempo di casa nel nostro Paese, Pablo Miguel Lombroni Capalbo, in arte Shablo, è un musicista, produttore, dj, manager e discografico, punto di riferimento per la musica urban italiana degli ultimi vent’anni (dal 1999 ad oggi non ha mai interrotto la sua attività dal vivo e in studio). È tra i pochissimi in grado di spaziare dal soul alla trap, dal rap degli anni d’oro fino all’elettronica di avanguardia, grazie alla sua capacità di unire e creare mondi apparentemente inconciliabili tra di loro. Nella sua carriera ha curato la regia di diversi album multiplatino, da Santeria di Marracash e Gué Pequeno a Rockstar di Sfera Ebbasta, e ha supervisionato la produzione artistica di molti altri progetti discografici in ambito hip hop e urban, tra cui spiccano Fenomeno di Fabri Fibra, Gentleman Sinatra di Gue Pequeno, Fenice e Pizzicato di IZI, Io in Terra e Dove gli occhi non arrivano di Rkomi. Ha inoltre prodotto molti degli artisti di culto dell’underground italiano tra cui Noyz Narcos e Tormento.

Pablo Miguel Lombroni Capalbo, in arte Shablo

«Non vedo l’ora di portare la pizzica in una versione inedita», ha detto Shablo. «Sono particolarmente onorato di poter lavorare alla Notte della Taranta 2024. Amo esplorare mondi sonori sempre nuovi e cercherò di portare una visione un po’ fuori dagli schemi».

La sua Notte della Taranta avrà certamente una impronta diversa da quella disegnata dalla maestra concertatrice dello scorso anno, Fiorella Mannoia. E sarà espressione di contaminazioni musicali che dovranno esaltare l’unicità della cultura salentina, portandola però ai tempi della Generazione Zeta.

Ed è proprio “Generazione Taranta” il tema della prossima edizione «L’obiettivo è raccontare i giovani cresciuti con la Notte della Taranta», ha spiegato Gabriella Della Monaca, responsabile della comunicazione, evidenziando che si tratta di «una generazione che accetta le differenze culturali e promuove un ambiente sociale aperto al dialogo, all’inclusione, alla diversità». Shablo, ha aggiunto Ivan Stomeo della fondazione La Notte della Taranta, «è una idea rivoluzionaria rispetto al percorso che abbiamo fatto e sintetizza al meglio il lavoro di questi 26 anni».

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha dichiarato che «il maestro concertatore è come il piccolo chimico che deve mettere insieme istanze musicali diverse e che si rivolge a un pubblico affezionato ma che pretende anche che la spianata meravigliosa di Melpignano sia lo “stargate” verso il mondo». 

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