Dal 20 al 27 agosto nell’Alta Irpinia si festeggia la decima edizione della creazione del cantautore. Concerti, performance, incontri della “Libera Università per ripetenti”, danze, laboratori con un cast variopinto e variegato. «Sarà una festa, ma anche un momento per parlare di argomenti importanti, come la follia o lo sviluppo possibile delle zone interne»
Come li pacci: è questo il titolo della nuova e speciale edizione dello Sponz Fest 2023, ideato e diretto da Vinicio Capossela, che quest’anno festeggia il decennale dalla sua creazione e si svolgerà dal 20 al 27 agosto in Alta Irpinia. «Come li pacci è l’espressione paesana per dire di chi non sta a senno, di chi non trova dimora, di chi esce fuori di sé, di chi si agita di qua e di là, “di chi le sbandate gli fanno la rotta”», racconta il direttore artistico Vinicio Capossela. «Espressione dell’eccesso, dell’abbondanza, del ricreo, del dionisiaco e dello strabordante, della dissipazione e della Festa».
«Come li pacci però è il mondo al contrario in cui viviamo, il mondo della non ragionevolezza in cui si impone la violenza, la guerra, lo sfruttamento e il saccheggio», continua Capossela. «Come li pacci è la condizione di subalternità, di internamento, di minorità in cui soggiacciamo al potere. Come li pacci è la pazzia salvifica che scardina il tempo dell’Utile. Come li pacci è la follia d’amore. È la Follia in musica. È il baccanale!», conclude il direttore artistico. «Che trambusto variopinto di dissennati è l’umanità vista dall’alto».
A questo trambusto variopinto di dissennati prenderanno parte numerosi gli artisti e gli intellettuali che, attraverso i concerti, le performance, gli incontri della “Libera Università per ripetenti”, le danze, i laboratori e tanto altro, animeranno e declineranno il tema di quest’anno: Nino Frassica & Los Plaggers Band, Skiantos, Nichi Vendola, Bobo Rondelli, Ermanno Cavazzoni, Daniela Pes, Marco Rovelli, Ray Gelato & The Giants, Banda della Posta, FiloQ, Fan Fath Al, l’Orchestrina di molto agevole, Ulderico Pesce, Fabio Genovesi, Pierpaolo Capovilla, Piero Cipriano, Giovanni Piperno, Makardìa, i Tarantati Rotanti di Antonio Infantino con Agotrance, Los Adoquines De Spartaco, Paolo Speranza, Piero Martin, Mintcho Garrammone, Trio Ristoccia, Violini di Santa Vittoria, Raffaele Tiseo, Alessandro “Asso” Stefana, Peppe Leone, Andrea Tartaglia, Victor Herrero, Flaco Leo Maldonado, A Cun’vrsazion, Tonuccio Corona, Cicc’ Bennett e tanti altri.
Il tradizionale concerto di Vinicio Capossela e ospiti chiuderà il Fest nella serata di sabato 26 agosto a Calitri. Ospiti Margherita Vicario, Paolo Rossi, Sir Oliver Skardy e Daniel Melingo con la partecipazione di Samuele Bersani, oltre a tutto il gruppo di musicisti e amici di quella che si è andata nominando Rolling Sponz Review e al grande ritorno del mago punk burlesque losangelino Christopher Wonder stretto nella sua “pazzo jacket”.
Non mi piacciono i festival, questa resta un’esperienza comunitaria, ci vieni apposta. C’è la musica certo, a farla da padrone, ma anche performance, gli incontri della Libera università per ripetenti, Ermanno Cavazzoni con cui potrò discutere della mia nuova passione per l’Ariosto, Nino Frassica che con Los Plaggers applica il suo mondo surreale anche alla musica, Nichi Vendola, Marco Rovelli… Vogliamo parlare anche dello sviluppo possibile delle zone interne, di uno sviluppo che non ne preveda la devastazione. Il tema della follia ci spingerà a dibattere di disagio psichico
Vinicio Capossela
Musica, ma non solo. «Non mi piacciono i festival, questa resta un’esperienza comunitaria, ci vieni apposta», tiene a sottolineare Vinicio Capossela. «C’è la musica certo, a farla da padrone, ma anche performance, gli incontri della Libera università per ripetenti, Ermanno Cavazzoni con cui potrò discutere della mia nuova passione per l’Ariosto, Nino Frassica che con Los Plaggers applica il suo mondo surreale anche alla musica, Nichi Vendola, Marco Rovelli… Vogliamo parlare anche dello sviluppo possibile delle zone interne, di uno sviluppo che non ne preveda la devastazione. Il tema della follia ci spingerà a dibattere di disagio psichico, a ricordare il lavoro di Sergio Piro…».
Come li pacci è infatti inteso anche nella accezione di affaccio al disagio mentale, tema affrontato soprattutto dallo speciale “Padiglione Irpinia” curato da Mariangela Capossela. Questo luogo mentale più che fisico, così chiamato in omaggio allo psichiatra campano Sergio Piro che introdusse nello spazio ospedaliero un luogo di socializzazione e ricreazione, sarà abitato da incontri e azioni interattive sulla psichiatria e la cura in senso ampio. Saranno lo scrittore Ermanno Cavazzoni, nella prima giornata, a introdurre questo tema nell’incontro Nella galassia dei dementi – follia e, a seguire, lo scrittore e musicista Marco Rovelli del recital-concerto Soffro dunque siamo. Nel corso della festa, sarà possibile visitare la mostra istantanea a cura di Simone Cecchetti Visto da vicino nessuno è normale (Franco Basaglia).
Per festeggiare e raccontare il decennale del Festival uscirà un un libro. Titolo Come li pacci, pubblica Baldini+Castoldi. «Raccoglie un sacco di testimonianze, di racconti, di fotografie», anticipa Capossela. «Abbiamo riacceso la luce su una zona, rimesso i nomi di alcuni borghi sulle cartine geografiche, almeno quelle sentimentali. Fatto musica non omologata ma divertente, con anziani maestri e giovani scatenati. Ballato fino a sponzarci come il baccalà. Discusso di temi importanti».