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European Folk Day 2023, partecipa anche tu

La prima edizione si terrà il 23 settembre. L’obiettivo è celebrare attraverso la musica, la danza e la narrativa, la diversità delle culture e delle tradizioni che contribuiscono all’identità europea e dei nostri territori. Concerti, performance ed eventi si svolgeranno contemporaneamente in tutta Europa, online e in presenza. Gli eventi in Italia: due protagonisti siciliani. Fra gli ideatori Eric Van Monckhoven, belga di origine, siciliano di residenza. Facile prendere parte alla manifestazione

Sabato 23 settembre 2023 si terrà la prima edizione dell’European Folk Day. Protagonisti di questo evento paneuropeo saranno tutte le persone e le organizzazioni, dilettanti o professionistiche, che hanno un rapporto diretto o indiretto con la scena della musica folk o tradizionale – nelle sue varie diversità e forme (anche quelle più contemporanee).

Si tratta di un progetto pilota ideato e coordinato dai membri di EFN- European Folk Network con il sostegno dell’Unione Europea attraverso il programma MusicAIRE.

EFN è l’unica rete che rappresenta l’ecosistema delle musiche folk e trad a livello europeo. Nata nel 2019, conta più di 150 membri in più di 30 Paesi. In Italia, ad esempio, ne fanno parte: Finisterre, Niafunken SRL, Darshan Associazione Culturale, Italian World Beat, Associazione Culturale Folk Giornale (Folkest), vari giornalisti e operatori.

Mission e finalità

«L’idea di realizzare l’European Folk Day è il frutto di numerose discussioni e riflessioni nate all’interno della rete europea EFN. L’obiettivo è quello di dare maggiore visibilità alle attrici e agli attori di un ecosistema culturale e creativo molto vivace, che però manca ancora del dovuto riconoscimento da parte dei media e delle istituzioni», spiega Eric Van Monckhoven, tra i membri attuali del direttivo dell’EFN. Belga di origine, siciliano di residenza, da tanti anni vive a Modica, per oltre due decenni ha lavorato nella cooperazione sociale internazionale come progettista e project manager. «Da un’indagine preliminare (Università di Manchester, 2020) risulta che il nostro settore coinvolge più di due milioni di persone, tra amatori e professionisti, in varie attività di produzione, diffusione, trasmissione, ricerca e/o formazione», prosegue Van Monckhoven. «Tuttavia, è stato caratterizzato da un’assenza di strutture a livello paneuropeo, cosa che altri settori, come la musica classica, il teatro, l’opera o il jazz, hanno sviluppato da tempo.  EFN, che è membro dell’European Music Council, è nata per colmare questa lacuna. L’European Folk Day è un’iniziativa chiave in linea con questa missione».

Eric Van Monckhoven

Questo è il primo anno in cui dalla teoria si passa alla pratica. L’ostacolo pandemia ha costretto l’organizzazione a limitare l’attività a convegni e incontri: «Il primo step nella vita della rete è di conoscerci di persona. Il combustibile sono le relazioni umane. E da qui che nascono i singoli progetti e le iniziative condivise», commenta il belga di Modica. 

Fra gli obiettivi, quello di “fare rete”. «Che significa cooperare e avere voglia di cooperare. Più dai e più ricevi. Il successo dipende dalla qualità delle persone e dalla capacità di stare insieme creando dei nodi o luoghi/spazi/momenti di incontro, riflessione, condivisione, collaborazione. Richiede ascolto, pazienza, generosità, gentilezza e apertura verso gli altri e il mondo. Siamo tutti co-responsabili di quanto succede o non succede. Fare comunità nella diversità è sicuramente tra le sfide più grandi della post-modernità, e dobbiamo allenarci. EFN è una delle nuove palestre per questo tipo di sport: crescere insieme. Non è per forza pesante ed è anche divertente. Impariamo dagli altri, mettendo in rete sogni, passioni, talenti, conoscenze, capacità, competenze, ecc». 

Punto di partenza è il 23 settembre con l’European Folk DayUna festa che intende coinvolgere tutti, dal singolo musicista all’Assessorato alla Cultura, dalla Scuola di musica al Conservatorio, dalla più modesta Associazione alle Istituzioni musicali più strutturate e longeve, dalla radio locale alle grandi testate regionali e nazionali. «Tutti sono invitati a partecipare a questa celebrazione della diversità musicale e culturale dell’Europa e dei nostri territori, indipendentemente dal fatto che siano o meno membri di EFN», sottolinea Van Monckhoven. «L’idea è che il 23 settembre, attraverso eventi, concerti, conferenze, che si svolgeranno online e offline in tutta Europa, si dimostrerà che le arti tradizionali della musica, della danza, della narrativa sono patrimonio di tutti e coinvolgono una massa critica di persone e organizzazioni attraverso il continente e non solo».

Come partecipare all’European folk Day? 

«Ci sono tanti modi: il solo limite è l’immaginazione!», esclama Van Monckhoven. «La partecipazione è aperta a tutti in modo democratico. Infatti, tutti possono proporre un evento online o in presenza, indipendentemente dal fatto che siano o meno membri della rete europea EFN. L’importante è avere a cuore la musica e la scena folk, ed eventualmente essere attivi in quel settore come artisti, operatori, associazioni culturali, scuole di musica, conservatori, gruppi di ricerca, media, festival, rassegne, teatri, enti locali, ecc. La partecipazione può essere semplice come la registrazione di un video riferito a un brano che appartiene alla tradizione popolare e taggato #europeanfolkday, e la sua pubblicazione sui social media; o più articolata come l’organizzazione di una rassegna musicale il 23 settembre che presentì artisti folk/world, e la sua registrazione sul sito dedicato per la sua diffusione a livello europeo. C’è anche spazio per i rappresentanti dei media, non solo a coprire l’evento ma, ad esempio, a dedicare un programma sull’argomento (con playlist, interviste a artisti o organizzazioni del settore, ecc.). Per rimanere aggiornati sui progressi e vari eventi, esiste la newsletter o i vari canali della rete EFN, come il sito https://www.europeanfolkday.eu».

Il Quartetto Areasud tra Sicilia e Calabria

Gli eventi in Italia

Sul sito è possibile trovare una mappa (https://www.europeanfolkday.eu/events) sulla quale sono evidenziati i primi eventi già programmati per la fatidica data del 23 settembre, tre dei quali in Italia e ben due vedono protagonisti siciliani. Uno, che si volgerà al Teatro Abeliano di Bari, vedrà sul palco il Quartetto Areasud. Assente per altri impegni il bassista Marco Carnemolla che ha partecipato al nuovo disco, saranno Franco Barbanera (flauti e cornamuse), Giampiero Cannata (basso e voce), Mario Gulisano (percussioni, scacciapensieri e voce) – “anima” dell’associazione Darshan e dell’Alkantara Fest – e il folksinger calabrese Maurizio Cuzzocrea (chitarra battente, ukulele e voce) a presentare la loro Musica lievemente tradizionale. Dall’insieme nasce un crogiuolo di «musiche tradizionali principalmente legate alle culture siciliane e calabresi, senza dimenticare che questi territori sono da secoli al centro del Mediterraneo, “grande brodo” nel quale si cuociono gli ingredienti musicali di popoli che condividono uno stesso destino e una comune identità». Ad un ricco repertorio di tarantelle, in cui zampogna e friscalettu sono protagonisti assoluti, si affiancano canti rituali, favole e serenate che raccontano, con il suono e la lingua nativa, un pezzo di storia dei musicisti stessi, della gente comune e di chi c’è stato ancor prima di loro.

Giorgio Flaccavento

L’altro appuntamento è segnalato da Ragusa e consiste nella realizzazione di un video («assolutamente “fai da te”») attraverso il quale «presentare uno dei brani che tengo da tempo nel cassetto (dei sogni???) e che ho autoprodotto (home recording) utilizzando tutti gli strumenti, grandi, piccoli, a volte improvvisati, ma che comunque possono essere funzionali alla trasmissione di un’emozione profonda. La mia grande aspirazione è che io sappia consegnarlo nel modo giusto, il mio più grande desiderio è che questo accada», scrive nella sua lettera di partecipazione Giorgio Flaccavento, in arte Jowind, che segue percorsi sperimentali. «Nasco come musicista ambient, progressive, però sono attratto da qualsiasi genere», spiega il musicista ragusano al telefono. «Ho pensato di mettermi in gioco partecipando a questa vetrina internazionale e componendo un brano folk in parte dialettale in parte no, senza rinunciare alle contaminazioni. D’altronde oggi non c’è più un approccio tradizionale alla musica folk».

È Roma invece la sede del terzo evento con il “Festival Popolare italiano” che si svolge fra il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali e il Teatro Villa Pamphilj di Roma. Per l’European Folk Day ci sarà un concerto speciale del direttore artistico Stefano Saletti insieme ai tanti musicisti con cui collabora da anni. Una grande serata di musica world, folk e popolare.

Le prospettive

L’European Folk Day è una delle forme di resistenza culturale per uscire dagli isolamenti, appiattimenti e provincialismi. «La musica, anche quella tradizionale, che appartiene alla storia delle comunità e dei territori, è un linguaggio universale, espressione della diversità, che va protetto, valorizzato, trasmesso e tramandato», sostiene Eric Van Monckhoven. «La tradizione è moderna fino a quando viene condivisa, riappropriata e re-inventata. Una delle prospettive è un maggiore coinvolgimento delle giovani generazioni. Il dato positivo è che le musiche e danze tradizionali hanno un grosso “appeal” per i giovani, anche perché costa meno partecipare a un balfolk – ed è più divertente – che andare in discoteca».

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