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Boy George: ho smesso di fare disastri

– L’ex leader dei Culture Club, icona degli anni Ottanta, è tornato sulla retta e via e torna a Broadway con “Moulin Rouge! Il Musical”
– «Purtroppo, molta gente mi conosce per essere stato arrestato. Ho il mio bel da fare per far ricordare chi ero: senza di me e senza Madonna, Lady Gaga non esisterebbe»
– «Ora io sono la persona che avrei dovuto essere stata sempre. Conduco una vita moderata e non voglio più drammi o complicazion

«Ammetto di aver avuto il timore che Boy George non sarebbe riuscito a vivere oltre i 25 anni», ha scritto Spencer Bright, biografo dell’ex leader dei Culture Club. Invece, ecco l’icona degli anni Ottanta calcare ancora i palchi, per tornare a Broadway in Moulin Rouge! Il Musical.

Boy George (al secolo George Alan O’Dowd, figlio di irlandesi trapiantati nel Regno Unito) non è più la popstar che vendeva milioni di copie in tutto il mondo, ma in Inghilterra è ancora popolarissimo, anche per la sua attività di dj e sulla sua storia è stato scritto anche un musical, Taboo, andato in scena per due anni nel West End di Londra e per oltre tre mesi a Broadway. «Purtroppo, molta gente mi conosce per i miei drammi. Per essere stato arrestato e per la prigione. Ho il mio bel da fare per far ricordare chi ero: senza di me e senza Madonna, oggi Lady Gaga non esisterebbe».

Lo strano e ambiguo personaggio che abbiamo avuto modo di conoscere con dreadlocks, abiti stravaganti e cappello ebraico, ondeggiando al ritmo reggae di Do you really want to hurt me? nel 1982, oggi è un ricercato dj, produttore, autore e performer. Lungo la strada, George è stato in prigione in Inghilterra e condannato a lavorare al servizio della comunità negli Stati Uniti. 

«La mia vita è stata sempre un disastro, sì è stata uno spettacolare disastro. Non ho mai avuto mezze misure. Come mi piacerebbe essere “pulito” da vent’anni. Come mi piacerebbe essere andato a correre con Madonna, quando me lo chiese. Invece le dissi: “Corro solo se qualcuno mi dà la caccia”. Volevo sbarazzarmi di tutte queste “automedicazioni” che prendevo e pensavo: “Non voglio essere così quando avrò 40 anni”. E invece andai avanti. Anzi, sempre peggio».

Come quella notte del 2008 quando fu arrestato e condannato per sequestro e violenza nei confronti di un escort gay, che aveva “dimenticato” ammanettato nel suo appartamento dopo un gioco erotico. «La notte prima di andare davanti al giudice, io e mia mamma abbiamo ascoltato la canzone Hope di Antony and The Johnsons, e abbiamo pianto assieme. Le dissi: “Mamma, ho intenzione di comportarmi meglio. Non ti preoccupare. Passerà questo momento”».

Condannato a 15 mesi di carcere, ne passò dietro le sbarre soltanto quattro. Cominciò da lì a percorrere la strada che lo avrebbe liberato dalle tossicodipendenze. «Non sono mai stata una persona cattiva e possedevo una morale. C’è sempre stata una parte di me che è stata molto corretta, ma qualche volta si è distratta. Ora io sono la persona che avrei dovuto essere stata sempre. Conduco una vita moderata e non voglio più drammi o complicazioni».

Con questo nuovo spirito Boy George si tuffa a capofitto in una serie di nuovi progetti: incide nuove canzoni, ricomincia i suoi DJ set, lancia nuovi artisti, pianifica concerti, concede interviste e si presta a nuove sessioni fotografiche. L’ennesima rinascita di un artista che, tra mille contraddizioni, rimane un punto di riferimento nella cultura pop moderna. Dal prossimo 6 febbraio all’Al Hirschfeld Theatre di Broadway, l’autore di Karma Chameleoninterpreterà il ruolo di Tituss Burgess, il proprietario del club Moulin Rouge Harold Zidler nell’adattamento del film di Baz Luhrmann del 2001.

L’ultima volta di Boy George a Broadway è stato nel 2003 con Taboo. Non ebbe una buona accoglienza da parte della critica. Moulin Rouge! ha vinto dieci Tony Awards nel 2021, tra cui quello per il miglior nuovo musical. Lo spettacolo è stato aggiornato con brani nuovi, come Single LadiesFirework e Chandelier di Sia. 

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