– Le serie della settimana: gli attesissimi episodi finali della fiction sulla vita della regina Elisabetta, al centro la morte della principessa Diana
– Lo spin-off “Suburræterna” prosegue la serie ispirata al romanzo di De Cataldo e Bonini che racconta il mondo della criminalità romana e i suoi intrecci con chiesa e politica
– Su Rai1 la storia del massacro del 1975 e del processo che ne seguì visti, per la prima volta, dalla parte delle donne: le vittime, le loro avvocate e la sopravvissuta
The Crown 6 – Parte 1 (da giovedì 16 novembre su Netflix)
I fan di The Crown stanno trattenendo il fiato per la sesta e ultima stagione di una delle serie di maggior successo di Netflix sulla vita della regina Elisabetta II. Gli ultimi dieci episodi coprono alcuni dei periodi più tumultuosi della monarchia e saranno disponibili in due momenti: cinque episodi per giovedì 16 novembre e gli altri dopo quasi un mese, il 14 dicembre. Al centro delle ultime puntate, l’evento che scosse profondamente la monarchia britannica: la morte della principessa Diana il 31 agosto 1997.
A parte la scomparsa di Diana, la sesta stagione, che copre gli anni dal 1997 al 2005, dovrebbe ritrarre il mandato di Tony Blair come primo ministro, il matrimonio del principe Edoardo e Sophie Rhys-Jones, la storia d’amore del principe William e Kate Middleton e il matrimonio del principe Carlo con Camilla Parker Bowles.
Nel corso delle stagioni, lo show ha suscitato polemiche per aver suggerito infedeltà da parte del principe Filippo, per aver ritratto l’attuale re come un marito traditore che trascurava la giovane Diana e per aver adombrato che Carlo volesse che sua madre abdicasse negli anni Novanta.
Suburræterna (da martedì 14 novembre su Netflix)
C’è ancora Suburra dopo Suburra. Torna, con lo spin-off Suburræterna, la serie ispirata al romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini che racconta il mondo della criminalità organizzata romana e i suoi intrecci con chiesa e politica. Siamo nel 2011. Il governo rischia di cadere, il Vaticano è in crisi. Tenta di approfittarne Cinaglia, che ha raccolto l’eredità di Samurai e gestisce gli affari criminali. Non tutti, però, accettano di buon grado lo statu quo. La rivoluzione che vuole fare piazza pulita del passato si espande dal Campidoglio fino a Ostia: è l’inizio di una nuova guerra per il controllo di Roma. Nel cast di Suburræterna, da martedì 14 novembre su Netflix, tornano Giacomo Ferrara, Carlotta Antonelli e Filippo Nigro.
Circeo (da martedì 14 novembre su Rai 1 e RaiPlay)
La storia del massacro del 1975 e del processo che ne seguì visti, per la prima volta, dalla parte delle donne: le vittime, le loro avvocate e la sopravvissuta. La racconta Circeo, la serie in tre puntate premiata ai Nastri d’argento 2023 come miglior docuserie, diretta da Andrea Molaioli e scritta da Flaminia Gressi, Lisa Nur Sultan e Viola Rispoli, in onda il 14, il 21 e il 28 novembre alle 21.30 su Rai1, in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della violenza contro le donne.
La serie racconta una storia privata e pubblica insieme: il dramma delle vittime e la difficile rinascita della sopravvissuta, Donatella Colasanti, ma anche un evento spartiacque nel cammino di emancipazione delle donne italiane, che in un crimine così agghiacciante trova la miccia per pretendere la revisione della legge sulla violenza sessuale.
È il 29 settembre del 1975 quando, nel quartiere popolare della Montagnola a Roma, Donatella Colasanti (Ambrosia Caldarelli) e Rosaria Lopez (Adalgisa Manfrida), due adolescenti piene di vita e di sogni, si preparano a uscire con dei ragazzi della Roma “bene”, da poco conosciuti. Non sanno che alcuni di loro hanno dei precedenti penali e non immaginano certo che quella gita presto diventerà un incubo. Le due ragazze, infatti, vengono sequestrate, picchiate e violentate per ore in una villa al Circeo. E, alla fine, rinchiuse nel bagagliaio di una macchina perché credute morte. La mattina del primo ottobre, in un’auto lasciata in viale Pola, a Roma, le due ragazze vengono ritrovate. Avvolte, nude, nelle coperte. Una è morta. L’altra è viva: Donatella.
La notizia del delitto del Circeo scuote l’Italia. Il processo che segue viene raccontato quotidianamente da tutti i giornali nazionali. Donne da ogni angolo del Paese si presentano al Tribunale di Latina per sostenere Donatella e assicurarsi che gli assassini siano condannati all’ergastolo. Da quel momento Donatella diventa un simbolo del movimento femminista perché la posta in gioco è alta: cambiare la mentalità di un Paese in cui lo stupro non è considerato un crimine contro la persona, bensì un’offesa alla pubblica morale.
A difendere Donatella c’è Teresa Capogrossi (personaggio di fantasia interpretato da Greta Scarano), giovane e ambiziosa avvocata che lavora prima per il noto penalista Fausto Tarsitano (interpretato da Enrico Ianniello) e poi per Tina Lagostena Bassi (interpretata da Pia Lanciotti), impegnata in prima linea per la riforma della legge sulla violenza sessuale.
La serie copre l’arco temporale che va dal giorno che precede il delitto (29 settembre 1975) fino al processo di secondo grado (ottobre 1980) e affronta i passaggi cruciali del percorso di Donatella Colasanti: da anonima ragazzina di periferia a vittima che, suo malgrado, occupa le prime pagine di tutti i giornali; da icona del movimento femminista a donna finalmente consapevole che rivendica la libertà di essere soltanto sé stessa, errori compresi.
La televisione e i giornali fanno da sfondo alla storia per raccontare le mode, i gusti, gli eventi dell’epoca. Il rigore e la crudezza del massacro e del processo si scontrano con la voglia di leggerezza di una ragazza che non si arrende a essere solo una vittima, ma che invece vuole vivere, ascoltare musica, ballare e innamorarsi come le sue coetanee.
A Murder at the End of the World (da martedì 14 novembre su Disney+)
Darby Hart è un’investigatrice dilettante e un’hacker. Insieme ad altri otto ospiti, viene invitata da un miliardario solitario a partecipare un ritiro in un luogo isolato dal mondo. Quando uno degli ospiti viene trovato morto, spetterà proprio a lei dimostrare che si è trattato di un omicidio e trovare il colpevole, prima che colpisca ancora.
The Railway Men: Bhopal 1984 (da sabato 18 novembre su Netflix)
La serie The Railway Men, da sabato 18 novembre su Netflix, ricostruisce il disastro di Bhopal, una delle peggiori tragedie industriali della storia. Siamo nello stato indiano del Madhya Pradesh, in uno stabilimento chimico che produce insetticidi. Nella notte fra il 2 e il 3 dicembre 1984 circa 40 tonnellate di isocianato di metile, un composto estremamente nocivo alla salute, fuoriescono sotto forma di vapore. La nube tossica che copre la città di Bhopal uccide nel giro di poche ore 2.000 persone; negli anni successivi, secondo le stime, muoiono a causa dell’isocianato di metile altre 5-20 mila persone (più di 550 mila, secondo un’inchiesta governativa del 2006, gli intossicati). Nel cast tutto indiano della serie Babil Khan, Kay Kay Menon e Ranganathan Madhavan.
Monarch: Legacy of Monsters (da venerdì 17 novembre su Apple TV+)
La serie spin-off di Godzilla riparte dalla fine, dalla terribile battaglia fra Godzilla e i Titani che ha raso al suolo San Francisco. I protagonisti sono due fratelli, la cui famiglia è legata all’organizzazione segreta Monarch: le indagini sulle loro origini li porteranno nel mondo dei mostri. Monarch: Legacy of Monsters, da venerdì 17 novembre in streaming su Apple Tv+, copre un arco che va dagli anni Cinquanta del Novecento alla fine del secolo. Gli showrunner sono Chris Black e Matt Fraction, nel cast Anna Sawai e Kurt Russell.