Dall’esperienza pugliese che ha dato una enorme spinta culturale e turistica alla Regione un esempio che altri governatori stanno seguendo. Al Medimex di Bari tracciata l’intesa con LazioSound. Diodato: «La musica dà lavoro»
La musica è lavoro è lo slogan di Puglia Sounds. «La musica dà lavoro», fa eco Diodato, ospite a un dibattito di Medimex Bari sulle music commission. «La musica oltretutto contribuisce alla buona salute della società in cui viviamo. Ogni contributo a questo mondo fatto di professionisti è fondamentale per la salute pubblica», aggiunge il vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo pre-Covid nel 2020. «Io credo che la Puglia sia messa molto bene anche dal punto di vista dell’interazione che c’è tra chi può dare una mano al settore e ha la volontà di farlo, e l’industria musicale, gli artisti. È una fucina di artisti da tanti anni e credo sia fondamentale continuare in questa direzione». E lancia un appello: «Provate ad amplificare queste possibilità anche per diventare esempio a livello nazionale. Lo abbiamo fatto con il cinema, credo sia arrivato il momento di farlo con forza e ancor di più con la musica. Si fa già da qualche anno ma si può intensificare ancora di più».
Lui, Antonio Diodato, ce l’ha fatta. Senza mai abbandonare completamente Taranto e la Puglia, pur vivendo a lungo prima a Roma, ora a Milano. Ma la condizione naturale di Diodato, così nota a molti trenta-quarantenni meridionali, è quella di chi vive tra due o più luoghi, e soprattutto di chi non si rassegna ad abbandonare del tutto la propria città madre. Come Michele Riondino, l’attore, che insieme a Diodato organizza ogni anno quella formidabile manifestazione di orgoglio e di voglia di resistere che è il Primo Maggio tarantino. Anche lui, il “giovane Montalbano”, era presente all’incontro del Medimex. «Veniamo dalla dimostrazione di come grandi eventi trasformano una città, trasformano il carattere di una città e lo dico da tarantino. Eventi del Medimex come il concerto dei Chemical Brothers a Bari, di Nick Cave a Taranto, dei Kraftwerk, dei Placebo trasformano l’idea che si ha di una città. Taranto non è una città a forte vocazione industriale, ma è una città a forte vocazione culturale. Siamo una città culturale, vogliamo essere quello e lavoriamo per dimostrarlo».
E Taranto da quattro anni è, insieme con Bari, una delle capitali del Medimex, il momento in cui Puglia Sounds, struttura regionale al servizio della musica, mette in mostra tutte le produzioni sostenute. E, in dieci anni, sono state tante:
1.713 date di gruppi pugliesi all’estero
359 nuove produzioni discografiche
88 nuovi spettacoli musicali di artisti pugliesi, italiani e internazionali prodotti in Puglia
496 concerti di artisti pugliesi in Italia
146 spettacoli in Puglia
Sulla scia di questa politica culturale, la Puglia è diventata protagonista della scena musicale nazionale: a Barletta è nato Caparezza, a Galatina si è formata la band La Municipàl, il Salento è la terra d’orgine dei Negramaro, e sono pugliesi talenti come Alessandra Amoroso ed Emma Marrone, senza dimenticare il nuovo jazz di Nicola Conte e Gianluca Petrella o tutto il mondo che ruota attorno alla Notte della Taranta. E, ancora, Ermal Meta (anche lui primo a Sanremo, insieme a Fabrizio Moro), Boomdabash, i megaproduttori Takagi & Ketra per metà pugliesi, per tacere dei vincitori di talent e dei tormentoni durati solo pochi mesi ma assolutamente irresistibili, come Mammalitaliani e Pop Porno, piccoli saggi sulla decadenza dei tempi. E senza parlare dei romanzi di Gianrico Carofiglio, Mario Desiati, Nicola Lagioia, Antonella Lattanzi e tanti altri, dei film di Piva e Winspeare, della comicità perfida di Checco Zalone, recordman d’incassi del cinema italiano.
È vero, la Puglia che vince a Sanremo non è una novità in sé: è accaduto quattordici volte nelle 72 edizioni del festival, tra i plurivincitori della storia svetta il pugliese Domenico Modugno con quattro vittorie. La novità sta nel fatto che quelle che erano eccezioni e mosche bianche sono ora realtà diffusa e condivisa. E oggi diverse Regioni, dal Lazio all’Emilia, hanno assimilato quella geniale intuizione che ebbe l’allora governatore pugliese, Nichi Vendola, quando l’unica Regione del Sud a spendere meglio i fondi Ue decise di investirne una parte sulla cultura come motore per lo sviluppo del territorio e della sua economia. D’altronde, la cultura rappresenta il 5.7% del Pil dell’Ue.
Una politica continuata dal governatore Michele Emiliano che, al recente Medimex di Bari, ha tracciato una intesa con il suo collega laziale, Nicola Zingaretti, per «strutturare in modo coordinato le strutture già esistenti di Puglia Sounds e di LazioSound in modo tale che esse possano lavorare secondo uno schema condiviso e dar vita eventualmente nel medio periodo ad istituzioni sul modello dell’Apulia Film Commission e della Lazio Film Commission», spiega Emiliano. «Come il cinema, anche la musica vede il successo che i nostri artisti stanno avendo in Italia e all’estero, soprattutto con i concerti dal vivo. Quindi serve il supporto e l’organizzazione pubblica per consentire a questi eventi di essere realizzati e di poter svolgere la loro funzione di promozione della comunità, dei talenti e del territorio».
E Zingaretti aggiunge: «Visto che si dice spesso che le istituzioni sono lontane dalle persone, nessuno si meravigli se i presidenti di due Regioni importanti invece si ritrovano proprio in queste ore per parlare di giovani, di potenza della cultura, della capacità di valorizzare la creatività di questa nuova generazione. In questo momento è fondamentale per ridare speranza. Anche nei giorni complicatissimi che stiamo vivendo è importante che le istituzioni, in questo caso regionali, continuino in questa direzione».
Il Medimex, l’International Festival & Music Conference promosso da Puglia Sounds, ripartirà nel 2023 da Taranto con date già programmate dal 13 al 18 giugno, per poi fare tappa in altre città pugliesi che saranno annunciate nei prossimi mesi.