– Alla vigilia della doppia serata milanese a San Siro del 13 e 14 luglio, cerchiamo di analizzare i segreti della nuova dea dell’Olimpo pop
– Non eccelle nel canto, né nel ballo e le sue canzoni sono di una semplicità estrema, ma è con i testi che parlano d’amore che conquista
– È la donna più ricca e potente del mondo, dove passa lei si alza il Pil di uno Stato. A Milano la “Swiftonomics” vale quasi 180 milioni di euro
– Grandi capacità manageriali, come ha dimostrato nella battaglia sui diritti d’autore, e nella gestione delle pubblicazioni discografiche
– La superstar è entrata nel mirino degli ambientalisti che le hanno imbrattato l’inquinante aereo privato e non è gradita da #MeToo
Lei è onnipresente. Che si tratti di cinema, con il film del suo attuale tour; nei grandi magazzini, con i suoi successi già classici degli anni 2010; sui social media, con i suoi fan; sui mass media, i giornali americani hanno inventato anche l’inviato al suo seguito e nei principali stadi del mondo, con i suoi spettacoli kolossal. Taylor Swift è sull’Olimpo della musica pop contemporanea.
Perfino nella NFL, la lega di football americano degli Stati Uniti, la cantante si è messa in luce. Annunciando la sua relazione con il giocatore Travis Kelce, uno dei migliori atleti del campionato, l’intera copertura giornalistica si è concentrata sulla loro relazione piuttosto che sullo sport. Durante le partite dei Kansas City Chiefs, la squadra in cui gioca Kelce, le telecamere si sono concentrate più sulla cantante che sulle azioni al gioco.
Il suo attuale tour, una celebrazione di tutte le sue “ere” musicali, ha battuto ogni record al botteghino e si avvia a diventare lo show con l’incasso più alto della storia del pop. Più dei Rolling Stones, più degli U2. È una febbre ovunque vada che fa alzare il Pil degli Stati “toccati” dal suo tour.
Gli effetti della “Swiftonomics” nelle tappe del tour
L’artista, attesa in doppia serata milanese a San Siro del 13 e 14 luglio, ha fatto schizzare le prenotazioni dei treni verso Milano, degli alberghi e degli affitti brevi: più di 1 prenotazione su 4 a livello globale arriva dagli Stati Uniti, con un aumento di quasi il 600% dei turisti statunitensi a Milano rispetto al luglio 2023. Secondo l’ufficio studi della Confcommercio di Milano, l’impatto della “Swiftonomics” comporta un indotto economico complessivo di quasi 180 milioni di euro. Attesi 128mila fan, ma il numero potrebbe essere ancora più alto. La spesa maggiore sarà per l’alloggio, seguono i servizi di ristorazione, i biglietti per il concerto e il trasporto locale.
Detentrice di 12 Grammy, la cantante trentatreenne è diventata la donna più ricca e potente del mondo. Basterebbe una sua presa di posizione per decidere le prossime elezioni americane. Insomma, un vero fenomeno. Ma come è riuscita nell’impresa questa ragazza che – secondo quanto si legge sulla biografia non ufficiale Taylor Swift _ 100% unofficial scritta dal giornalista inglese Chas Newkey Burden e appena pubblicata in Italia – «non avrebbe mai dovuto diventare una cantautrice, ma l’agente di cambio» e il cui nome era stato scelto dai genitori «avendo in mente un percorso professionale»?
Il segreto di un successo planetario
Taylor Swift non ha una voce potente, gli arrangiamenti musicali sono semplici e banali, né è la migliore ballerina del mondo. La sua forza sta nella sua scrittura. Dal 2006, quando ha pubblicato il suo primo album all’età di 18 anni, Swift è autrice dei testi di tutte le sue canzoni. I versi, che spesso parlano di amore, delusioni, tradimenti e sentimenti di inadeguatezza, hanno la capacità di raccontare una storia estremamente personale, ma con un alto potere identificativo. La cantante nordamericana è una maestra nella creazione di narrazioni su donne appassionate ed esplora i sentimenti e i traumi che circondano l’esperienza universale dell’amore.
Che si tratti di una semplice canzone dei suoi primi album come Love Story, in cui Taylor confronta la sua situazione amorosa con il romanzo di Romeo e Giulietta, o delle tre canzoni che compongono il cosiddetto “triangolo amoroso” dell’album Folklore (2020), in cui Swift esplora i temi della infedeltà e dell’amore proibito dalla prospettiva di tre personaggi diversi, è diventata un riferimento nel mondo della musica quando si tratta del genere canzoni d’amore.
Se stai soffrendo per un cuore spezzato o non sei mai stato così felice con il tuo partner, non preoccuparti: Taylor Swift ha una canzone nella sua discografia in grado di descrivere perfettamente la tua attuale situazione emotiva, indipendentemente da quale sia.
I suoi fan sono una comunità forte e feroce
Poche cose sono così dannose per il benessere di qualcuno su Internet come parlare male di Taylor Swift. Se qualcuno ha il coraggio di criticarla sui social media, deve preparsi al peggio. Gli swifties, come sono conosciuti i fan di Taylor, formano una comunità forte e feroce, basata sul senso di appartenenza, sempre pronta a difenderla.
Una giornalista che ha pubblicato un’analisi sulla cantante statunitense nella quale afferma appunto che Swift «non ha una voce incredibile, né melodie interessanti», ma che è una grande autrice di testi, è stata sommersa di insulti su X, l’ex Twitter, e in molti casi gli swifties maledicevano la professionista.
Il senso di comunità creato da Taylor Swift è enorme. Nei suoi concerti, è diventata pratica comune lo scambio di “braccialetti dell’amicizia” tra i fan. La tradizione è stata creata in riferimento alla canzone You’re On Your Own, Kid, dall’album Midnights (2022) quando Taylor canta: “So make the friendship bracelets/ Take the moment and taste it/ You’ve got no reason to be afraid (Quindi fai i braccialetti dell’amicizia/ Goditi il momento e assapora/ Non hai motivo di avere paura)”.
Prima degli spettacoli, i fan assemblano diversi braccialetti personalizzati con le canzoni di Taylor e li scambiano tra loro durante lo spettacolo, anche senza conoscersi. Per loro, il braccialetto significa far parte di una comunità intorno alla cantante e alle sue canzoni: è un simbolo di appartenenza.
Il suo dramma è sempre un grande pettegolezzo
Durante i primi anni della carriera di Taylor Swift, il suo nome era sinonimo di dramma. La ragazza è diventata nota per le sue relazioni e, soprattutto, per le sue rotture. La battuta che, coinvolgendosi con lei, il suo partner era sicuro che alla fine sarebbe stata “vittima” di una canzone è stata ripetuta fino all’esaurimento. E non sempre in modo così amichevole o piacevole.
Nel corso degli anni, Swift ha frequentato figure piuttosto famose: Joe Jonas, Harry Styles, Jake Gyllenhaal, John Mayer, Tom Hiddleston, Calvin Harris, tra gli altri. E, naturalmente, hanno avuto tutti una parte in qualche sua canzone. Per i fan – e per i media – non c’è niente di più divertente che curiosare nella vita di Taylor e cercare di capire i significati nascosti e i riferimenti indiretti che la cantante mette nelle sue canzoni legati alle sue vecchie relazioni.
Taylor ha anche giocato su questa situazione e, in più di un’occasione, ha fatto battute sulla sua fama. Molti fan, tuttavia, mettono in discussione il trattamento dedicato a Swift da parte della stampa e credono che tale percezione sia radicata nel machismo. Le canzoni sulla fine di un rapporto sono comuni, sostengono, e nessun uomo ha dovuto affrontare il controllo sociale affrontato da Taylor quando scriveva della fine delle relazioni.
Ma la sua vita amorosa non è l’unica fonte di pettegolezzi. L’incidente del Video Music Awards del 2008, quando Kanye West ha preso il premio dalla mano di Taylor e ha affermato che era Beyoncé che meritava di vincere per Best Clip, o la sua famigerata disputa con Katy Perry, che ha accusato di averle rubato una ballerina, vive anche nell’immaginario popolare. Che dire allora della lotta omerica con Kim Kardashian, che ha portato Taylor a essere cancellata e a dover reinventare la sua persona artistica? Fino alla recente polemica con Dave Grohl dei Foo Fighters che ha avanzato il sospetto che la cantante si esibisca in playback durante i concerti. Insinuazione che Taylor Swift non ha lasciato passare senza commenti: «Ogni singolo membro della mia band suonerà dal vivo per tre ore e mezzo per voi stasera, e se lo meritano», ha replicato in una delle tre serate consecutive al Wembley Stadium. «Lo stesso vale per tutti gli artisti che saliranno sul palco con me. E voi ce lo avete donato così generosamente che non lo dimenticheremo mai».
#militante ma non molto
Nell’anno 2017, la rivista Time ha eletto come “Personalità dell’anno” le donne che hanno partecipato al movimento #MeToo, che ha denunciato numerosi predatori sessuali che operavano nell’industria dell’intrattenimento. Tra le persone scelte per rappresentare le innumerevoli donne che hanno denunciato gli abusi e le molestie subite, Taylor Swift era la più famosa. Insieme ad altre vittime, è stata una delle donne che hanno illustrato la copertina della rivista. Quell’anno, la cantante ha vinto la sua causa contro il DJ David Mueller, che l’ha molestata sessualmente nel 2013 durante un evento con i fan.
La scelta di Swift per la copertina, tuttavia, ha generato polemiche. Molti hanno messo in discussione l’apparizione della cantante nordamericana, sostenendo che c’erano persone più importanti per il movimento e ricordando la mancanza di una posizione politica da parte di Taylor. La critica che Swift è solo una “femminista liberale bianca” è comune, con molti che sostengono che non si impegna in cause sociali come altri artisti. E che, quando lo fa, è molto superficiale e cerca sempre capitale sociale, concentrandosi sulle battaglie in difesa del diritto d’autore per gli artisti.
La star del pop è entrata nel mirino degli ambientalisti a causa dell’eccesivo utilizzo dei suoi due aeromobili personali, con cui nel 2023 aveva percorso 280.000 km, con una stima di 1,200 tonnellate di Co2 rilasciate in atmosfera. All’aeroporto privato di Londra-Stansted, gli ambientalisti del gruppo Just Stop Oil hanno fatto irruzione, imbrattando di vernice arancione il jet privato della cantante.
Negli ultimi anni, la cantante si è avvicinata di più alle questioni politiche. Oltre alla copertina di Time, Taylor ha mostrato sostegno a Black Lives Matter sui suoi social media, ha composto una canzone in cui si pone a favore della comunità Lgbtqia+ e ha sostenuto pubblicamente un candidato democratico per il governo del Tennessee. Per i suoi detrattori, tuttavia, questo non è sufficiente. Capiscono che, per mantenere il suo fascino universale, Swift sostiene solo cause che sono ben viste dal mainstream e che non genereranno rumore nella loro immagine.
Ha cambiato il gioco. E continua a cambiare
Dal debutto, Taylor Swift si è reinventata innumerevoli volte. Le radici country, così presenti nei suoi primi album, hanno dato il posto ai toni più pop di dischi come 1989 (2014) e Reputation (2017). E, quando tutti l’hanno già classificata come un’artista pop, ha scommesso su un suono folk con Folklore (2020) ed Evermore (2020).
Taylor padroneggia la performance in stili diversi e si dimostra versatile come artista ad ogni nuova uscita. È in grado di fare appello a un pubblico immenso e generalista che l’accompagna da quasi due decenni e allo stesso tempo di rimanere rinvigorita e in grado di esplorare nuovi generi musicali.
Il grande impatto di Swift sull’industria musicale, tuttavia, è avvenuto con le “versioni di Taylor”. Nel corso della sua carriera, Taylor ha pubblicato sei album con l’etichetta Big Machine Records. Alla fine del suo contratto con l’etichetta nel 2018, la cantante si è offerta di acquistare i diritti dei suoi dischi e quindi di avere il pieno controllo sul suo lavoro.
L’etichetta musicale, tuttavia, è stata acquistata dal controverso imprenditore Scooter Braun prima che l’affare potesse essere chiuso. Lui, che si è già occupato della carriera di Justin Bieber, Ariana Grande e Kanye West, ha assunto i diritti dell’opera di Swift dopo l’acquisizione dell’etichetta. Il problema è che la cantante e il manager non vanno d’accordo. Secondo lei, Braun è responsabile del «bullismo incessante e manipolatore» che ha subito quando Kanye West e Kim Kardashian l’hanno attaccata.
«Ora Scooter mi ha spogliato di una vita di lavoro, che non ho avuto la possibilità di comprare. In sostanza, la mia eredità musicale sta per rimanere nelle mani di qualcuno che ha cercato di rovinarlo», ha affermato Swift in un post fatto dopo la vendita della sua vecchia etichetta.
Disgustata dalla situazione, Taylor ha optato per una strategia che non era mai stata fatta nell’industria musicale: ha ri-registrato e ri-pubblicato tutti i suoi album, soprannominando le nuove versioni “Taylor’s Version”. Così la cantante non solo è riuscita a recuperare i diritti delle sue canzoni, ma ha anche lanciato un movimento che sostiene la lotta affinché il copyright delle opere appartenga agli artisti stessi.
Ad oggi, Swift ha ripubblicato quattro dei sei album prodotti dalla Big Machine Records. La mossa permette anche a Taylor di far rivivere l’interesse per gli album che erano già stati pubblicati. Ogni nuova uscita di una “versione di Taylor” è trattata come un nuovo disco, con diritto a una nuova identità visiva, nuove versioni di canzoni, clip, interviste e, naturalmente, nuovi record.