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Tems, il nuovo volto del pop africano

– “Born in the Wild” è il titolo del superlativo album dell’artista nigeriana che, assieme a Ayra Star e Tyla, è la rappresentante di una ondata di giovani donne che stanno tracciando un nuovo corso nella black music
– «Sì, sono nata in Africa, ma la natura selvaggia riguarda più le difficoltà che ho affrontato mentalmente e il salto dal lavorare a cercare di cantare quando nessuno crede in te e tutti ridono di te»
– Tanti generi e modelli in una cantautrice unica. «Tutti cercano di definirmi, chi R&B, chi alternativa, chi afrobeat, ma nessuno suona come me. Faccio soltanto cose che sento e così ogni artista dovrebbe fare»

Quando ascolti la chitarra acustica aprire l’album e poi entra la sua voce acidula, capisci che stai ascoltando – finalmente – un album diverso dalla valanga di pop, elettronica, dance che ogni giorno inflaziona le piattaforme streaming. Born in the Wild è il titolo del lavoro e anche del brano. Il pensiero corre a quella Tracy Chapman che con una acustica a tracolla affrontò e conquistò la marea di spettatori del Mandela Day, ma presto il cambio di ritmo di Wickedest la posiziona in cima a un groove funky e contagioso, e con un’intonazione cristallina, e ti rincorrono flash di Sade o di Whitney Houston. E poi echi di quella Lagos dove Temilade Openiyi, in arte Tems, è nata 28 anni fa. Oggi l’artista nigeriana incarna la perfetta intersezione della crescente presenza culturale della musica africana nel pop.

Tems è la punta di diamante di una ondata di giovani donne che stanno tracciando un nuovo e originale corso per il pop africano. Insieme con Ayra Starr, il cui nuovo album The Year I Turned 21 è una sinfonia di influenze globali, e Tyla, l’artista nigeriana è il nuovo volto del pop di matrice africana. E mira a prendere il controllo del mondo intero.

Temilade Openiyi, in arte Tems, 28 anni, nata a Lagos, in Nigeria

Padre britannico, mamma nigeriana, Tems si trasferì con la famiglia a Londra che era ancora una bambina. Quattro anni dopo, quando i genitori si separarono, tornò a Lagos con la madre. Attraverso la musica è entrata in contatto con il mondo, l’unico modo in cui sentiva di poter comunicare. Da bambina, preferiva la sua compagnia. Non parlava fino all’età di 3 anni, ma il canto è venuto più naturale, come se la musica in qualche modo la precedesse. «Sono sempre stata nel mio piccolo mondo», dice. «Non ero molto socievole». Bullizzata a scuola e al liceo per questa a-socialità, si è chiusa a riccio sempre di più. Laureata in economia alla Monash South Africa di Johannesburg, dopo il college ha preso un lavoro di marketing digitale in un ufficio. 

Per Tems, “born in the wild”, essere nati nella natura selvaggia, significa imparare ad «avere una pelle dura ed essere a proprio agio nell’incertezza». Lei conosce bene questa sensazione. Quando nel 2018 ha lasciato il suo lavoro aziendale, Tems era già una cantante esperta che si era esibita in coro da bambina e si era allenata al computer, ma la futura soul star doveva ancora registrare la sua prima canzone. E se nelle sue orecchie aveva le canzoni di Celine Dion, Whitney Houston e Destiny’s Child, dive R&B alle quali lei voleva assomigliare, oggi è diventata un amplificatore della scena alté della Nigeria, un movimento che combina R&B, afrobeats, dancehall e altro ancora. Fino a diventare la prima artista nigeriana a vincere nel 2023 un Grammy nella categoria “Best Melodic Rap Performance” per il singolo Wait for U in featuring con Drake.

Tema è la prima artista nigeriana a vincere nel 2023 un Grammy nella categoria “Best Melodic Rap Performance” per il singolo Wait for U in featuring con Drake

«Quando ho deciso di entrare nella musica, ho dovuto capire il modo migliore per raccontare quella storia della ragazza nigeriana che è diventata questa persona chiamata Tems», racconta Temilade. «E quella persona è nata nel deserto. Sì, sono nata in Africa, ma la natura selvaggia riguarda più le difficoltà che ho affrontato mentalmente e il salto dal lavorare a cercare di cantare quando nessuno crede in te e tutti ridono di te. Born in the Wild riguarda la sopravvivenza: sono nata in uno stato di sopravvivenza e cresciuta per sopravvivere. E ora sono qualcuno che ha la capacità di dominare. Questa è la mia storia».

Su diciotto tracce, la cantautrice e produttrice mostra l’intera ampiezza del suo suono: dalla spiritualità di Me & U a gemme afrobeat roventi come Turn Me Up e Forever, da ritorni percussivi del rap degli anni ‘00 (T-Unit) alla sinuosa musica nigeriana juju della lussureggiante e bollente Love Me JeJe (con JeJe che si traduce approssimativamente in “morbido”).

Get It Right, con il feat. di Asake, e il soul Ready sono simboli della forza trainante dell’album. Tems mostra la capacità di fondere suoni e tempi contrastanti, consentendo loro di fluire e bloccarsi. Unfortunate è un invito a un ex amante tanto bollente quanto dolce. E quando canta Boy o Boy, non si può non pensare alla migliore Sade. Classe, eleganza, sensualità, morbidezza. Mentre in Forever per un attimo ti riappare come un flashback Whitney Houston. 

La copertina dell’album “”Born in the Wild”

Interludi brevi ed esplicativi (Special Baby InterludeVoices in My Head) interrompono il flusso sonoro, esplorando i legami familiari e parlando di crescita personale. Tems chiude il disco con You In My Face e Hold On, un uno-due da ko. La prima assume un tono jazz e malinconico, con grattate di chitarra spagnola e audaci affermazioni di fede. La seconda è una lettera d’amore che ricorda agli ascoltatori la prova del fuoco che si può subire per raggiungere l’evoluzione personale.

«Ogni artista ha il potere e la capacità di definirsi. Ogni artista è responsabile di come si vede», commenta lei. «Alcune persone mi definiscono R&B, altre mi ritengono alternativa, altre ancora parlano di afrobeat. Quando sto facendo musica, non penso: “Tutte le mie canzoni devono suonare come Free Mind o perché ho fatto Try Me Now, devo rimanere lì. Altrimenti, chi consumerà la mia musica?”. Faccio solo le mie cose. Cose che sento e così ogni artista dovrebbe fare. Devono essere loro a definire chi sono per se stessi, perché il mondo non può definire chi sei. Nessuno al di fuori di te può definirti. Tu definisci te stesso, e il mondo agisce di conseguenza. Rispondono alla tua definizione».

E Tems suona come nessuna. Anzi, suona come Tems.

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