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Tanti piccoli “big” a Sanremo Giovani

– Stasera su Rai1 la finale: in 12 si contendono tre pass per salire sul palco dell’Ariston in gara con i “grandi”
– Tra i favoriti Clara e Santi Francesi, che sulla base delle valutazioni di Amadeus (stream e follower) avevano i numeri per accedere direttamente
– Le canzoni seguono le tendenze del momento – urban, indie, rap – senza colpi di genio, rispecchiando il loro selezionatore. Le pagelle

Nulla di nuovo all’orizzonte a Sanremo Giovani. Belle presenze, brutte idee. Si seguono le tendenze del momento – urban, indie, rap, classic – senza colpi di genio, un po’ come il selezionatore Amadeus. Molti sono alla seconda prova, dopo aver tentato con più o meno fortuna la carta dei talent, che non offrono la stessa visibilità della vetrina sanremese. Alcuni, per “follower” e “stream”, avrebbero meritato già un posto all’Ariston, invece sono stati beffati dal carneade Maninni. Quest’ultimo è stato selezionato da Amadeus tra i “big” semplicemente per aver partecipato lo scorso anno a Sanremo Giovani, pur avendo soltanto 30mila e rotti ascoltatori mensili su Spotify, quando Clara, in gara fra le “nuove proposte”, ne ha oltre 1,2 milioni. I misteri delle scelte di Amadeus.

Clara, che è anche un’attrice conosciuta dal pubblico televisivo per la sua partecipazione alla fortunata serie tv Mare fuori, non è l’unico volto noto. A farle compagnia ci sono i Santi Francesi, vincitori di XFactor 2022, e poi influencer e altri reduci dai talent più in voga. Dodici i giovani che si disputeranno i tre pass che consentiranno l’ingresso sul palco del Teatro Ariston nelle vesti di “big”. Sempre se Amadeus non cambi ancora il regolamento e, come accadde l’anno scorso, non raddoppi il numero dei promossi. La finale sarà trasmessa stasera da Rai1 in diretta dal Teatro del Casinò di Sanremo in prima serata.

Di seguito i brani in gara (in circuito già da un mese sul sito ufficiale di Sanremo e sulle piattaforme streaming) e una valutazione:

Bnkr44 – “Effetti speciali”: 6.5

Un pezzo pop leggero e scanzonato, nello stile del collettivo toscano (il Bunker è lo studio dove si sono conosciuti a Villanova, una frazione in provincia di Firenze). Caph (24 anni, vero nome Marco Vittiglio, nel collettivo scrive, suona e canta), Fares (Pietro Serafini, 24 anni, scrive e canta), Erin (Dario Lombardi, 23 anni, scrive, canta, suona, produce), Faster (Andrea Locci, 23 anni, scrive e canta), Piccolo (Duccio Caponi, 21 anni) e JnX (Jacopo Adamo, 21 anni, produce i brani), ai quali si aggiunge Ghera (Gherardo Stagi, 23 anni, la mente del gruppo), portano a Sanremo tutta la loro genuinità e la loro freschezza.

Clara – “Boulevard”: 6.5

Si presenta alla finale con un biglietto da visita prestigioso: il Premio Lunezia per il brano più musical-letterario. Quella presentata dalla Crazy J di Mare fuori, la serie fenomeno Rai che proprio a febbraio 2024 tornerà con la sua quarta stagione, è una malinconica ballata urban che strizza un po’ l’occhio a Mahmood e un po’ a thasup. Dietro c’è lo zampino di Daniele Magro, autore di hit per Marco Mengoni, Emma, Alessandra Amoroso: “Sarà che nessuno si salva da solo / sola sopra queste strade / mi perdo ma poi mi ritrovo”. Bella presenza e ritornello ruffiano. 

Dipinto – “Criminali”: 5

Pop rap, storie di periferia, urlato più che rappato. “Sono cresciuto con dei criminali… Ora saprai che eravamo come lupi”. Ma lui sentiva “che non ero come loro”. Si tocca il tema delle cadute e delle risalite, del toccare il fondo e del riscatto sociale, l’italiano si mescola al napoletano, che Dipinto, registrato all’anagrafe di Napoli come Armando Di Pinto, descrive come «drammatico, passionale e forte. Musicalmente invece è un pop rap che definirei molto profondo». Il rapper è uno dei finalisti arrivati attraverso Area Sanremo.

Fellow – Alieno: 5

Direttamente da Area Sanremo anche il ventitreenne riccioluto emulo di Tiziano Ferro. “Noi siamo mai quelli fighi della festa, quelli che sanno stare dentro una storia perfetta. Siamo scappati sulla luna perché non ci basta più la terra”. Pop leggero e sempliciotto per sfigati e sognatori. Per quanto riguarda i riferimenti musicali, «il mio cantante preferito è Umberto Tozzi», confessa senza esitazione. «Poi Mika, e il mio primo cd è stato quello di Fiorello, regalato da mia nonna».

Grenbaud – “Mama”: 4

Atmosfere latine fra reggaeton e spunti da trapper. Simone Buratti, uno degli streamer di Twitch più seguiti d’Italia (“Youtuber, tiktoker, cantante e streamer. Faccio tante cose, tutte rigorosamente male”, scrive lui sui suoi canali social ufficiali), punta sulla fede dei follower piuttosto che sulla qualità del prodotto.

Jacopo Sol – “Cose che non sai”: 5.5

Jacopo Sol, nome d’arte di Jacopo Porporino, cantautore e musicista originario di San Severo in provincia di Foggia. Il pezzo «è un dialogo interiore tra me e me, in cui ne parlo e tiro fuori queste emozioni», spiega. «Nel sound ci sono tante influenze, in particolare nel pezzo che porto perché c’è la drum and bass, che è un pattern di batterie, influenze di R&B, pop, anche un pochino di blues perché sono sempre stato super fan di Pino Daniele e penso che si senta», dice la giovane promessa sanremese. Se lo dice lui…

Lor3n – “Fiore d’inverno”: 4

Classe 2001, vero nome Lorenzo Iavagnilio, da Ivrea, Lor3n si presenta con la più (ultra)classica delle ballate. «È un brano semplice, ci sono tutti gli strumenti, pianoforte, chitarra acustica, batteria, e degli archi», spiega. «Dal punto di vista sonoro non c’è una ricerca sperimentale perché ho deciso di restare nel solco classico del cantautorato, ed esprimermi al meglio così». E aggiunge: «I miei brani sono autobiografici, parlo sempre di me stesso e di quanto mi accade e cerco di farlo nel modo più limpido possibile». Per poi giurare: «Tra i colleghi non c’è un’atmosfera di competizione. Stiamo cercando di godercela». 

Nausica – “Favole”: 6.5

Nausica è catanese, ha delle trecce rasta rosa. L’ex “ragazza con l’arpa” conosciuta a XFactor si presenta a Sanremo con «un pezzo nato qualche mese fa dopo la rottura di una relazione che mi ha segnata in modo particolare. Si dice che il primo amore non si scorda mai e io penso che sia proprio così», racconta. Il brano è «un connubio perfetto tra il classico e l’urban, quello che sta andando tanto adesso», dice Nausica, che sul palco si presenterà con Kitty, la sua inseparabile arpa.

Omini – “Mare forza 9oi”: 5.5

Una band giovanissima, tre ragazzi cresciuti nella provincia di Torino che nel 2015 hanno iniziato a suonare come The Minis aprendo i concerti di artisti come Caparezza, Subsonica, Africa Unite e Baustelle, e poi hanno cambiato il loro sound avvicinandosi a sonorità rock britannico-controcultura anni Sessanta. L’inizio di Mare forza 9oi rievoca i Subsonica per poi infiammare le chitarre per un rock alla Green Days. «Parla di una storia d’amore che potrebbe essere finita oppure no, lasciamo un po’ di suspense. Un pezzo allegro come sonorità, non come testo. Cattivo nel ritornello, con tante chitarre, un pezzo per far ballare».

Santi Francesi – “Occhi tristi”: 5

Anche il duo composto da Alessandro De Santis e Mario Francese, che l’anno scorso vinse X Factor, prende i Subsonica come punto di riferimento. Sembrano gli Zero Assoluto con una spruzzatina di elettronica: “Dormirò in un’altra città / tornerò spaccato a metà / ridi anche se so che fai finta / e aspettiamo domani”. 

Tancredi – “Perle”: 4.5

Da “Amici” (partecipò al talent show nel 2021) a Sanremo Giovani, passando per il duetto con Rettore su Faccio da me (nel 2022, un inno all’emancipazione e alla libertà di vivere la sessualità senza tabù), il cantautore milanese figlio d’arte – suo padre è Alberto Cantù Rajnoldi, direttore creativo di Giorgio Armani – prova a ritagliarsi un posto tra i big di Sanremo 2024, ma lo fa con una ballad, romantica, struggle, molto deja vu. Descrivendo la sua musica, Tancredi la definisce «sperimentale, molto sincera. Io scrivo per me stesso e parlo alla mia generazione. E poi varia, perché tra i miei brani c’è un po’ di acustico, digitale». 

Vale Lp – “Stronza”: 5.5

A X Factor si era fatta notare cantando Porcella (“Il mondo vuole che io sia una/ macchina da sesso”), martedì 19 alla finale di Sanremo Giovani intonerà Stronza. La napoletana Valentina Sanseverino, scuderia Sugar (Caterina Caselli) segue la scia di Levante, Margherita Vicario: «È un brano che mi ha aiutato molto a superare dei limiti e si pone l’obiettivo di superare una mia grande paura, quella di non essere amati per ciò che realmente si è», spiega. Per poi precisare: «Io, infatti, non sono una stronza, l’ho detto chiaramente con un titolo provocatorio». 

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