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Le Cirque fra realtà virtuale e mondo reale

– Dal 21 al 23 dicembre alcuni fra gli artisti più famosi del celebre gruppo circense a Catania con lo spettacolo “Tilt” ispirato a un film di Spielberg
– La storia di una “rivoluzione” che ha nel sole il suo simbolo («simboleggia la giovinezza, l’energia e la forza») e in Las Vegas il centro creativo

Tutto ebbe inizio all’alba degli anni Ottanta, quando una troupe di artisti fondata da Gilles Ste-Croix portò il proprio talento nelle strade di Baie-Saint-Paul, un affascinante villaggio sulle rive del fiume St. Laurent vicino a Quebec City. Conosciuto al pubblico come Les Échassiers de Baie-Saint-Paul (I trampolieri di Baie-Saint-Paul), questo gruppo avrebbe costituito il nucleo di quello che sarebbe diventato il Cirque du Soleil. 

Dopo anni trascorsi ad affinare la propria arte, Guy Laliberté, membro di Les Échassiers, decise che lo spettacolo che avevano sviluppato era pronto per deliziare i fan fuori dalla loro città natale. Nel 1984, per celebrare il 450° anniversario della scoperta del Canada da parte di Jacque Cartier, Laliberté decise di portare lo spettacolo in un tour in tutta la provincia per mostrare il futuro delle arti circensi e riflettere sulla storia della loro storica nazione. Questo spettacolo itinerante offriva una visione unica delle arti circensi: senza animali, sorprendente, drammatico, bello e riflessivo, costumi oltraggiosi, luci magiche e musica originale. Laliberté ha soprannominato questa nuova troupe mobile Cirque du Soleil perché, secondo le sue stesse parole, «il sole simboleggia la giovinezza, l’energia e la forza». Quando il sole del Cirque du Soleil sorse per la prima volta, una nuova alba spuntò nel mondo delle arti circensi.

La fama del Cirque du Soleil si diffuse quando nel 1987 fu intrapresa la prima tournée negli Stati Uniti e successivamente, nel 1990, in Europa. Nel 1993 piantarono la prima tenda nel deserto. Quell’anno Mystere divenne il primo spettacolo permanente del Cirque du Soleil. Eseguito in un teatro costruito su misura per accogliere le complessità dello spettacolo, Mystere illuminò la Strip di Las Vegas, diventando una tappa obbligata in ogni viaggio a Las Vegas. Da allora Le Cirque è cresciuto fino ad avere oggi 8 spettacoli in contemporanea. E, esponenzialmente, è cresciuta anche Las Vegas. Le strade sterrate dove gli artisti parcheggiavano per guardare le luci della città sono ora quartieri completamente sviluppati. I casinò sono stati abbattuti, costruiti, acquistati e venduti. E soprattutto, quello che succede a Las Vegas non rimane più a Las Vegas. 

Dalla prima di Mystere al Treasure Island Hotel trent’anni fa, il Cirque è diventato un colosso dell’intrattenimento da un miliardo di dollari con otto spettacoli che si ripetono due volte a notte su e giù per la Strip di 4,2 miglia, per non parlare dei suoi tour in tutto il mondo. Il Cirque di Las Vegas ha eseguito più di 60.000 spettacoli per 80 milioni di ospiti. Ha 1.790 dipendenti, di cui 465 artisti. O – il suo spettacolo più redditizio – è rimasto praticamente invariato nel corso di 25 anni, 11.000 esibizioni e un pubblico di oltre 18 milioni. La sua esecuzione in un’unica sede è rivaleggiata solo da The Phantom of the Opera a Broadway, che ha recentemente chiuso dopo 35 anni e quasi 14.000 spettacoli.

Il fascino degli spettacoli del Cirque si basa sulle incredibili capacità fisiche degli artisti internazionali che sono atleti di altissimo livello, spesso arrivando al Cirque dopo aver gareggiato alle Olimpiadi o praticando sport professionistici. Ogni spettacolo alza il livello di difficoltà per i suoi protagonisti che si piegano, sollevano, volano, si ribaltano, rotolano, si tuffano, ballano e nuotano, dando vita a un dipinto surrealista.

«Se non fossimo piaciuti ai critici, non avremmo avuto i soldi per mettere benzina nei camion e tornare a casa», ha detto Laliberté al Times. «Abbiamo giocato d’azzardo». I critici l’hanno adorato. «Si esita a chiamarla “poesia”, ma è quello che è», scrisse il critico teatrale del Times Dan Sullivan. 

Lo stesso plauso che accompagna il Tilt Winter Tour Le Cirque Top Perfomers che dal 21 (ore 21:30) al 23 dicembre (ore ore 17:00 e 21:30) sarà al Teatro Metropolitan di Catania. Uno spettacolo che ha incantato più di 50mila spettatori di qualsiasi età con tre tournée che hanno fatto tappa in sedici città italiane, calcando i palcoscenici più prestigiosi, registrando infiniti “sold out”. Ingaggiando solo ed esclusivamente i migliori artisti del mondo, Le Cirque Top Performers ha riunito nelle sue produzioni arti circensi, musica, teatro e danza. 

Ogni singolo show di Tilt è «unico, irripetibile, originale, mai identico al precedente», assicura Gianpiero Garelli (founder, creator & guide di Le Cirque Top Performers e show director & author. «Tilt è stata la nostra seconda “creatura” e oggi continua a collezionare incredibili successi di pubblico a qualsiasi latitudine. Non abbiamo fissato un punto di arrivo. Ogni data del Christmas Tour sarà più spettacolare di quella precedente, per emozionare e meravigliare sempre di più il nostro amato pubblico».

Lo spettacolo, liberamente ispirato al film capolavoro Ready Player One di Steven Spielberg, è un viaggio fra realtà virtuale e mondo reale, ma dove tutto ciò che accade sul palcoscenico è vero. Novanta minuti a ritmo incalzante, senza interruzioni, traboccanti di energia e di spettacolarità. Ogni elemento artistico, coreografico, scenografico e musicale esalta le magnifiche performance. A rendere possibile tutto questo, un gruppo di Top Performers mondiali di prim’ordine, artefici di incredibili numeri – aerei e a terra – che emozionano e tolgono il respiro. . 

Lo show rilegge il mondo virtuale, per poi affermare quanto siano più importanti la realtà e i valori dell’amicizia, dell’alleanza, della verità e dell’amore. Ammirando le formidabili performance soliste e di gruppo – che tendono ai limiti dell’immaginazione e delle possibilità umane –, si comprende appieno il messaggio di fondo di Tilt: un invito a vivere le proprie emozioni, a essere ciò che si è, a credere in se stessi e nelle proprie capacità; infatti, proprio come ricordano le parole del film di Steven Spielberg: «Per quanto dolorosa a volte sia, la realtà rimane l’unico posto in cui mangiare un pasto decente».

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