Storia

«Per un giorno clochard alla Fera ‘o Luni»

Il cantautore etneo Nico Gulino racconta la lavorazione del video di “Diverso e uguale”, il secondo singolo che annuncia il nuovo album. «Mi aspettavo più interazione, soprattutto da parte di noi siciliani, che veniamo descritti come un popolo caloroso e accogliente…». Da Catania a Trapani «perché non si vive di sola musica e di arte». Premi e concorsi, «ma alla fine rimangono i complimenti e poco altro»

Il volto sporco, berretto di lana in testa, una malandata giacca a vento rossa, pantaloni sgualciti e macchiati, ha attraversato il cuore di Catania spingendo una sgangherata carrozzella carica di cianfrusaglie che raccoglieva nei bidoni della spazzatura o ai margini delle strade. Corso Sicilia, Fera ‘o Luni, piazza Carlo Alberto, via Etnea, piazza Università, nell’indifferenza totale. Documentata da una telecamera nascosta che lo seguiva passo dopo passo,

«Mi aspettavo più interazione, soprattutto da parte di noi siciliani, che veniamo descritti come un popolo caloroso e accogliente… Invece, le reazioni sono state pochissime… Probabilmente la pandemia ci ha irrigiditi, ci ha resi più chiusi e diffidenti. Soltanto un signore mi ha offerto un paio di banane», racconta Nico Gulino, cantautore catanese truccatosi e travestitosi da clochard per girare il video del secondo singolo che annuncia l’uscita del suo nuovo album, prevista per l’inizio del prossimo anno.

«Eppure, portavo un cartone con una scritta che poteva suscitare curiosità», riprende Gulino. “Sono diverso e uguale a te”, c’era scarabocchiato su quel pezzo di cartone che il musicista aveva appeso al collo. Diverso e uguale, come il titolo della canzone. «Un ragazzo mi ha chiesto perché portavo quella scritta, mentre un venditore ambulante ha cominciato a filosofeggiare».

Il pezzo Nico lo aveva scritto in pochi minuti subito dopo aver letto sul web la notizia di un clochard dato a fuoco a Palermo. «Nel percorso di creazione, la canzone però ha assunto altri significati», spiega l’autore. «Ho pensato a tutte le persone che hanno il coraggio di vivere la loro vita in modo diverso: gli omosessuali, i trans, ma anche eroi come Peppino Impastato che non hanno paura delle conseguenze che possono avere le proprie scelte. Un messaggio per tutti gli ultimi che, per me, sono i primi».

Il backstage del video “Diverso e uguale” girato nel centro storico di Catania

Nico Gulino per lavorare ha lasciato la sua città e si è trasferito a Trapani, dove ha messo su anche famiglia. «Perché non si vive di sola musica e di arte», sottolinea sconsolato. «Nel periodo della pandemia, molti dei musicisti che avevano suonato nel mio primo album hanno raschiato il fondo del barile. Adesso si ritrovano a partecipare a concorsi per avere una certezza, un paracadute».

Quelle sicurezze che il mondo della musica con tutti i suoi concorsi e premi non riesce ad assicurare. Nico di concorsi ne ha fatti tanti: è stato fra gli otto vincitori di Musicultura 2017, finalista di Capitalent (contest musicale di Radio Capital) e vincitore del premio Migliore Musica all’EnnaFestival 2017. «Rimangono i complimenti, qualche passaggio in Rai (almeno per Musicultura) e un piccolo ritorno di Siae. Niente di più», ammette con amarezza. «C’è gente che vive solo di questo e che, alla fine, si ritrova senza un soldo per comprarsi un panino. Qualche volta conquisti un po’ di ribalta sotto i riflettori, ma poi si finisce nel dimenticatoio. Nel migliore dei casi, rimani nel Limbo».

Dopo i primi e incerti passi in questo difficile mondo, Nico Gulino ha cominciato una nuova collaborazione con la catanese Mhodì Music Company, con la quale pubblicherà il nuovo album. I segnali sembrano preludere a un ottimo risultato. Ci siamo persi di vista e, adesso, Diverso e uguale sono delle interessanti combinazioni tra pop d’autore e jazz, sostenute dai musicisti di Urban Favola e dagli arrangiamenti di Denis Marino. Se il primo singolo è una dolce e romantica melodia a metà strada fra il Luigi Tenco di Un giorno dopo l’altro e Sergio Cammariere, il secondo alza l’asticella e abbozza atmosfere swing alla Paolo Conte. 

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