Zoom

Pagelle Sanremo 2024, bluff ascolti

– Dal desolante panorama musicale ai dati truccati e “drogati”. Amadeus è il nuovo Mike Bongiorno, nell’interpretazione di Umberto Eco. Segnali di logorio per Fiorello che tenta di trasportare il Festival in un villaggio vacanze
 – Proposte musicali in linea con la qualità scadente dei talent e delle proposte radiofoniche. La serata dei duetti trasformata nella notte del karaoke. Le gag imbarazzanti fanno risaltare la saggezza di Sinner nel rifiutare l’invito  

Amadeus: 2

Amadeus

Con la complicità di compare Fiorello, è riuscito a trasformare il Festival in un ibrido tra Festivalbar e talent show. D’altronde lui è figlio del riflusso, degli spensierati anni Ottanta, dell’edonismo reaganiano, del “gioca jouer”. La società dei consumi non ha formato uomini strutturati; ha formato creature semplificate, soggette all’umor leggero quando le cose vanno bene, fragili e furibonde quando vanno male. «Euforico e ottuso» lo definì Marcuse nel suo “Uomo a una dimensione”. È l’identikit del direttore artistico e conduttore di Sanremo. Che piace all’uomo comune che in lui si identificaÈ diventato un fenomeno di massa, perché personaggio pubblico conosciuto e ammirato da tutti per la sua semplicità. Un po’ come il Mike Bongiorno descritto da Umberto Eco nella sua celebre “Fenomenologia”: «Egli rappresenta un ideale che nessuno deve sforzarsi di raggiungere perché chiunque si trova già al suo livello». Che poi stia facendo del bene alla canzone italiana è discutibile. 

Non è facile essere Pippo Baudo e nemmeno Jimmy Fallon, evocato da Amadeus. Il siciliano è laureato in Giurisprudenza, sa recitare e cantare, l’americano vanta una laurea in lettere, mentre il direttore artistico si è fermato al liceo (agrario prima, geometra poi).

Geolier

Canzoni e cover: 4 

Sono due le spiegazioni per un cast così mediocre. La prima è che Amadeus e la fantomatica commissione artistica siano stati imboccati dall’industria discografica che ha imposto cantanti e compositori. L’altra, vuoi davvero che a scegliere i cantanti sia davvero il figlio del direttore artistico?

Il Festival si mette così in linea con la qualità scadente dei talent e delle proposte radiofoniche. Tutte omologate e appiattite sui dettami del mercato: cassa dritta e ritmo. La canzone d’autore è costretta a adeguarsi, il rock (già mal sopportato) è sparito del tutto. Nei testi, il dolore, il tumore, il lutto, il suicidio, la guerra, il bodyshaming, il bullismo, diventano industria della lacrima. Anche la trasgressione è artificio, pagliacciata.

È inconcepibile trovare fra i “big” esordienti assoluti come Maninni, La Sad, Alfa, Il Tre, e l’elenco potrebbe continuare. Una volta, per accedere nella sezione più importante del Festival bisognava aver registrato almeno tre dischi, oggi ci si arriva con una comparsata in tv o qualche migliaio di “clic”, molti dei quali falsi. 

Da quando è arrivato Amadeus il regolamento è diventato carta straccia, che può essere stravolto a proprio comodo e in qualsiasi momento. Il numero dei cantanti in gara è cambiato nelle cinque edizioni, fino ad arrivare ai trenta di quest’anno. Neanche nelle maratone di Pippo Baudo. I dialetti, una volta limitati a una frase nel testo, sono entrati di prepotenza. E domani potremmo avere Davide Van De Sfroos che canta in lumbàrd e Peppe Voltarelli in calabrese.

La serata dei duetti e delle cover è stata trasformata nella notte del karaoke. Si ripropongono brani popolari (questi davvero) della storia della canzone italiana senza alcun spunto di originalità.

Amadeus con Teresa Mannino

Co-conduttori: 6

La sufficienza grazie alla eleganza di Giorgia, alla esperienza di Lorella Cuccarini, alla simpatia di Teresa Mannino. A far scendere la media è Marco Mengoni, perfetto quando fa il suo mestiere di cantante, sperduto nel ruolo di entertainer. 

Fiorello davanti al Teatro Ariston di Sanremo

Fiorello: 5

Sanremo non è Brucoli, né Riccione. Ma lui tenta di trasportare il Festival in un villaggio vacanze. Si avvertono segnali di logorio dello show moderno anche per lo showman siciliano, coinvolto suo malgrado nel kolossal. Molta fuffa, poca polpa, forse colpa degli autori, forse della routine, che spesso porta a gag «terrificanti», o quanto meno scontate e insulse.

Da sinistra: Fiorello, John Travolta e Amadeus nel “ballo del qua qua”

Ospiti: 3

Stendiamo un velo pietoso sul “Ballo del qua qua” di John Travolta. I tribunali stabiliranno se si sia trattato di pubblicità occulta. Inutile presenza, come quella dell’ex ballerino di “Grease”, anche l’ex gladiatore Russell Crowe: gente che suona meglio di lui si trova anche sulla piazza. Eros Ramazzotti, Gianni Morandi e Gigliola Cinquetti hanno alimentato la nostalgia per i festival di Baudo. E poi la solita sfilata autopromozionale di attori e cantanti.

Davanti a tale futilità, risalta la saggezza di Jannik Sinner, che ha garbatamente rifiutato l’invito di Amadeus. Evitando così imbarazzanti siparietti.

Rai1: 2

Il Festival è lo specchio del vuoto di idee che c’è nella testa dei suoi vertici. Si persegue la politica dell’usato sicuro, inflazionando la rete con Amadeus, repliche di Amadeus, servizi su Amadeus. Neanche Pippo Baudo nel suo massimo fulgore. Il Tg1 – eccezion fatta per il ricordo delle Foibe – apriva e chiudeva con Sanremo. Dirette e flashback ad ogni minuto, come se nel mondo non accadesse molto. Si va all’incasso. Ma non basta il canone?

Ascolti: 5

La tv di Stato si fa forte di ascolti “drogati” da una totale assenza di controprogrammazione e da un martellamento di “cabbasisi” a colpi di spot e Tg che è cominciato lo scorso settembre e, purtroppo, continuerà ancora. 

Ascolti presentati come trionfali, ma che tali non sono. Perché non si può confrontare l’esito trionfale della serata di venerdì con le cover (Il 67.8% di share) al dato delle quarte puntate che, fino ad alcuni anni, coincidevano con il giorno della finale delle Nuove Proposte

Ricordiamo, infine, che il dato degli ascolti non corrisponde all’indice di gradimento. Se lo spettatore si addormenta davanti al televisore fa numero?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *