Storia

Morta Jane Birkin, la musa di “Je T’aime…”

L’attrice, cantante e modella inglese prediletta dai francesi aveva 76 anni: è stata trovata senza vita nella sua casa di Parigi. Icona sexy per il suo nudo integrale nel film “Blow Up” di Antonioni e la canzone erotica in cui mimava l’orgasmo

Giurava che Je t’aime… moi non plus non l’ascoltava più, che, 51 anni dopo, quella canzone-scandalo era solo un’appendice sbiadita della sua grande storia d’amore con Serge Gainsbourg. Ma Jane Birkin sapeva benissimo che nella memoria collettiva il suo posto è ancora quello lì, in quei mormorii erotici di sottofondo, in quella mela proibita alla fine degli anni Sessanta. Aveva appena incontrato Serge Gainsbourg, l’autore della canzone. La modella, attrice e cantante aveva divorziato a Londra ed era atterrata a Parigi per affermarsi come simbolo di emancipazione con le sue minigonne, la voce infantile, la frangia corta, gli occhi gonfi come denti da coniglio appena cresciuti e graziosamente separati, al servizio di un corpo quasi maschile se non fosse per il suo petto molto discreto.

Una bellezza e una eleganza che la ruggine del tempo, i fantasmi e i drammi della vita (la morte di Gainsbourg e di una figlia) sembravano aver soltanto sfiorato, come appariva nelle foto che accompagnavano l’uscita dell’album Oh! Pardon, tu dormais … che nel 2020 infranse un silenzio che durava da una dozzina di anni, quando pubblicò Enfants d’hiver. Invece, la sua salute era già fragile. Ed è andata a peggiorare. Tanto che quest’anno la cantante ha dovuto cancellare le sue date parigine e la sua presenza ai festival estivi. E questa domenica la terribile notizia: Jane Birkin è morta all’età di 76 anni.

Jane Birkin

Secondo quanto riportato dalle agenzie, è stata trovata senza vita nella sua casa di Parigi, stroncata da un ictus. La sua ultima apparizione pubblica risale all’ultima cerimonia dei Cesar, gli Oscar del cinema francesi, a cui aveva partecipato con la figlia Charlotte Gainsbourg e la nipote Alice, figlia di Charlotte e Yvan Attal. L’inglese prediletta dai francesi non ha avuto più modo di ritrovare il palcoscenico tanto amato e il suo amato pubblico. Molto tempo dopo la morte di Serge Gainsbourg, nel 1991, ha sempre cantato le canzoni di colui con cui ha formato una coppia mitica a cavallo tra i Sessanta ed i Settanta.

Jane Birkin, 76 anni

Figlia di un grande combattente della resistenza, David Birkin – morto il giorno del funerale di Serge Gainsbourg – e di una celebre attrice, Judy Campbell, Jane Birkin nasce il 14 dicembre 1946 a Londra. Al cinema cattura l’attenzione della critica e del pubblico in Blow up, thriller di Michelangelo Antonioni. La sua nudità scatenò uno scandalo, che non ha impedito al film di vincere la Palma d’oro del 1967 a Cannes. Jane Birkin sarà nei titoli di coda di circa settanta film in totale, girati da firme come Jacques Rivette, Bertrand Tavernier, Jean-Luc Godard, Alain Resnais, James Ivory o Agnès Varda.

La futura icona, silhouette androgina e broncio da donna-bambina, non aveva ancora vent’anni quando sposò il compositore inglese John Barry, tredici anni più anziano di lei. La coppia ebbe una figlia, Kate, tragicamente scomparsa nel 2013. John Barry lasciò Jane, che decise di tentare la fortuna a Parigi. Nel 1968, sul set del film Slogan di Pierre Grimblat, incontra la sua vita: Serge Gainsbourg. La coppia, per sempre unita nell’immaginario collettivo, darà alla luce Charlotte.

Jane Birkin e Serge Gainsbourg

L’anno successivo, l’“anno erotico”, mise la sua voce sul sulfureo Je t’aime, moi non plus. Scandalizzò il mondo, almeno quello benpensante, e divenne la colonna sonora della rivoluzione sessuale della fine degli anni Sessanta. Era il 1969, pochi mesi dopo lo scoppio del Sessantotto francese, e mimare un orgasmo dentro una canzone invece che cantarla suscitò molte proteste. L’Osservatore Romano chiese il boicottaggio del pezzo, considerato oscena, e ottenne il divieto di distribuzione in Italia. Paolo VI emise una scomunica nei confronti del produttore del brano, che nel Regno Unito fu bandito dalla BBC. Nonostante moltissime emittenti si rifiutino di trasmetterla, la canzone si diffonde nel mondo. Risuona nei locali notturni. Nei Paesi dove c’è ancora la dittatura come la Spagna e il Portogallo. E poi in Sud America. Ovunque vada Birkin le chiedono se sia proprio lei quella della canzone e attira la smania degli ascoltatori, come quella volta a Londra quando un tassista sente il bisogno irresistibile di confessarle che quella musica è stata feconda: «Ho concepito tutti i miei cinque figli sentendola». La canzone raggiunse il primo posto in molte classifiche di vendita nel mondo. E continua a risuonare ancora oggi. 

Nel 1980 lasciò “Gainsbarre”, annegato nell’alcol, per diventare la compagna del regista Jacques Doillon, dal quale ha una figlia, Lou.

Jane aspetterà fino al compimento dei 40 anni, nel 1987, per fare finalmente il suo debutto sul palcoscenico. Si esibisce al Bataclan di Parigi, al Casino de Paris, all’Olympia. Un’artista poliedrica che lascia un vuoto enorme in Francia.

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