Disco

L'”eccezionale normalità” di Sabù Alaimo

La copertina del disco
Il cantautore palermitano racconta otto storie di «presunta marginalità» nell’album “Star della provincia”. «Provincia come luogo sognante. I sogni dei giovani che vivono in provincia sono molto più grandi di quelli di chi vive nelle metropoli». «Come diceva Lucio Dalla, “l’impresa eccezionale è essere normale”. E, pur conducendo una vita normale si può essere star»

Otto storie che si muovono nello spazio ristretto e, in un certo senso, più protettivo della provincia. Una provincia senza nome, senza riferimenti. Otto canzoni che narrano vite, speranze, sogni, delusioni, illusioni di uomini, donne, ragazzi che sono parte integrante del tessuto sociale cui appartengono e che, in alcuni casi, difendono anche. Una giovane barista, un prete, un sindaco, Tano il Re e c’è anche la figlia del medico …. Storie e scorci di vita che pesano come pietre. Otto racconti in musica dal riso amaro, figli di una provincia madre e matrigna, che sembrano formare un cortometraggio dai colori seppiati. È Star della provincia, album del cantautore siciliano Salvo Alaimo, per tutti Sabù, nomignolo che si porta addosso come un adesivo dall’adolescenza.

Provincia intesa più come condizione mentale che come luogo fisico. «Provincia come luogo sognante», spiega l’autore. «I sogni dei giovani che vivono in provincia sono molto più grandi di quelli di chi vive nelle metropoli». I personaggi dell’album di Sabù Alaimo non sognano la fuga, «almeno tanto quanto chi vive nella grande città e vuole cambiare vita, reinventarsi», continua. «La fuga non è fisica, è verso un sogno. E, anche se avviene fisicamente, le radici non vengono mai rinnegate».

Alaimo non scrive semplici canzoni ma interi cortometraggi, con un sound che richiama sempre all’altrove, alla strada, all’epica del niente, all’avventura della piattezza periferica, omaggiando quell’umanità paziente e profonda della quale spesso ci dimentichiamo l’esistenza. Sono storie di una «eccezionale normalità», di persone che fanno lavori normali, «quelli che portano avanti il Paese» vivendo lontani dalle luci dei riflettori. «Perché, come diceva Lucio Dalla in Disperato erotico stomp, “l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale”. E, pur conducendo una vita normale si può essere star», sostiene Alaimo. È l’elogio della semplicità, dei valori comuni. Di un Paese reale che è l’indice del benessere della nazione. «La provincia è il termometro sociale dell’Italia», è certo il cantautore palermitano.

Snocciola la poesia della sua provincia, un ambiente che disegna con ardore, rabbia, nobiltà e schiettezza. La provincia di Sabù Alaimo si incrocia spesso con quella di Luciano Ligabue, sogni di rock’n’roll sull’onda semplice e realista di una scrittura da “cantastorie”. La Statale 113 per Messina, che prende il posto dell’autostrada A14, restringe lo sguardo alla Sicilia. Palermo, la città in cui è nato Alaimo, fa da sfondo, come in È Palermo che ti piace, dove la movida fa da cornice a sogni e storie di studenti universitari fuori sede; il quartiere popolare dello Sperone fa da scenario al video di Cattiva strada, una delle otto storie dell’album. «Non c’è un riferimento a Ligabue, la provincia è uguale ovunque, in Sicilia come in Emilia», tiene a precisare. «Io descrivo luoghi marginali, racconto il peso e la bellezza di una presunta marginalità (di cui faccio parte), come i protagonisti delle canzoni. Personaggi attraverso i quali cerco di raccontare uno spaccato sociale».

Sabù Alaimo

“Ti diranno che non sei capace e ti spezzeranno il cuore / ti diranno vali niente, tu non ci credere”, canta Alaimo in Cattiva strada. Molto probabilmente facendo riferimento a tutte le delusioni vissute nel suo percorso artistico cominciato agli inizi degli anni Duemila alla scuola del Brass Group di Palermo e proseguito su vari palchi di provincia e concorsi come Sanremo Giovani nel 2014. «Sono tutte canzoni autobiografiche», sottolinea. «Storie che, se non ho vissuto in prima persona, le ho provate a livello di suggestioni. Penso che a tutti sia capitato di prendere porte in faccia. È il gioco della vita. Sbagliando strada, trovi quella giusta».

Quella giusta Sabù Alaimo spera di averla imboccata con Star della provincia, l’album che uscirà il prossimo 27 ottobre. Un disco che musicalmente mette insieme le nuove correnti musicali palermitane, le sonorità delle band d’oltre Manica, echi di musiche popolari e la storia del cantautorato nazionale. La provincia è raccontata a ritmi alterni, tra ballate rock e malinconici valzer, tra canzoni acustiche e bassi pulsanti. Dimartino incontra Robert Smith dei Cure. 

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