Le Momma, talentuoso duo di Brooklyn formato dalle cantanti/chitarriste Allegra Weingarten ed Etta Friedman, pubblica un album in forte debito con il rock anni Novanta. «A noi basterebbe poter pagare le bollette»
Trent’anni fa, il peccato più grande che una band alt-rock potesse commettere era diventare grande. Quando gli Smashing Pumpkins lo sono diventati, i Pavement li hanno criticati: «Non capisco cosa significano e me ne frega davvero un cazzo», li ha derisi Stephen Malkmus in Crooked Rain del 1994. Il duo Momma fa riferimento a entrambe le band nel loro terzo album, Household Name, altro capitolo della rinascita pop-punk degli anni 2020 nel quale la band di Brooklyn formata dalle cantanti/chitarriste Allegra Weingarten ed Etta Friedman si chiede: «Cosa ci sarebbe di così brutto nell’entrare sotto i riflettori?».
«Ho quello che vogliono / Sono una vera rockstar», recita il ritornello di Rockstar, il secondo singolo estratto da Household Name. Le idee sono abbondanti, i riff massicci: è un disco che sembra fatto su misura per sfrecciare lungo le autostrade con i finestrini abbassati in un giorno d’estate con gli amici. La band non è timida riguardo alle proprie influenze: nominano canzoni di Pavement e Smashing Pumpkins nei loro testi, indicano i Nirvana e Liz Phair nelle interviste. Ed è vero che gran parte del disco si sente fortemente in debito con l’alt rock degli anni Novanta: l’impennata solista che apre Lucky non sarebbe fuori luogo in Siamese Dream, Rockstar perfeziona il grunge dinamico e melodico, incanalando le dinamiche rumorose e silenziose dei Pixies, e Brave avrebbe potuto inserirsi comodamente tra Good e You Oughta Know in una playlist nostalgica degli anni Novanta. Ma Household Name è molto più della somma delle sue influenze. L’album trasuda una sicurezza di sé che richiede alla maggior parte delle band intere carriere per attingere una spavalderia e una vivacità contagiose. Le Momma sono vere rockstar.
Nello stesso tempo, l’aspirazione a diventare una celebrità del rock in Household Name è accompagnata dalla considerazione che questo titolo probabilmente non esiste più. «Semplicemente non è qualcosa che probabilmente sperimenteremo mai», ha detto Allegra Weingarten in una intervista. Nello stravagante video di Rockstar, le due Momma portano a casa un ingente premio in denaro vinto a “Battle of the Bands” e guardano il loro singolo raggiungere la vetta delle classifiche. «Voglio fare un colpo e scappare», riflette il duo, un ammiccante triplo senso che evoca domande esistenziali: cosa succede se rimani disilluso dalla fama proprio mentre è finalmente a portata di mano?
«Etta e io volevamo scrivere una canzone su come diventare grandi e diventare delle rockstar. Non volevamo prendere nulla troppo sul serio, dal punto di vista dei testi o della musica. Volevamo solo che la canzone suonasse alla grande», dice Allegra, che ha scritto la storia per il video. «Abbiamo pensato che sarebbe stato bello avere il nostro piccolo documentario rock condensato in un video musicale di tre minuti. È anche una specie di manifestazione: penso che vogliamo spudoratamente che tutte queste cose accadano nelle nostre carriere».
«La rockstar è ormai una reliquia di un’epoca passata. Non esiste più nel senso tradizionale del termine», ragiona Etta. «Non si vedono rockstar nei tabloid o persone che se ne fregano così tanto. Pavement versus Smashing Pumpkins , Oasis vs. Blur, Stones vs. Beatles… nessuno lo fa davvero più. La società è progredita e ha sicuramente creato spazi più sicuri in un certo senso, ma devi essere sempre più educato. Devi stare attento a te stesso, penso come musicista ora, se vuoi ottenere un posto».
Quelle rockstar erano però in grado di pagare le bollette senza la necessità di svolgere un secondo lavoro. Se c’è una parte della vita da rockstar che Etta e Allegra vogliono, è quella. «Non si potrebbe pensare a programmi di lavoro più separati del mio e di Allegra», ammette Etta. Lei lavora in un negozio di formaggi, mentre Allegra fa la cameriera. «Mettersi insieme per fare qualsiasi cosa è così difficile. È così frustrante. Rendere questa carriera sostenibile è ciò che voglio».
