Disco

Le nuove regine del pop inglese

– The Last Dinner Party sarà sicuramente il gruppo più importante dei prossimi dieci anni. Hanno sedotto Nick Cave, Florence + The Machine e i Rolling Stones e si apprestano a conquistare il mondo con l’album “Prelude to Ecstasy” con il quale la band mira chiaramente alla magnifica dissolutezza
– Nella musica del quintetto femminile confluiscono David Bowie, Kate Bush, George Gershwin e Joan Jett. Ed ancora il teatro e il cinema, da Ken Russell a Sofia Coppola. Mescolano musica classica e il post-grunge, e il pop barocco incrocia glam-rock e abiti vittoriani
– Il prossimo 25 febbraio saranno in concerto a Milano alla Santeria Toscana 31 e anche i “live” della band londinese sono spettacoli da vedere. A volte è una “serata all’opera”, altre è “horror popolare”. «Progettiamo i nostri abiti, adoriamo travestirci come una forma di espressione personale»

Le ragazze sono brave, molto ben dotate. Sanno perfettamente dove stanno andando – citando sia il cinema di Ken Russell che quello di Gregg Araki – e sono, inoltre, molto ben circondate. In particolare, da uno dei manager dei Metallica e, alla produzione del loro primo disco, da James Ellis Ford, uno stretto collaboratore di Gorillaz e Arctic Monkeys. Queste ragazze nostalgiche di un’epoca che non hanno conosciuto hanno già sedotto Nick Cave, Florence + The Machine e i Rolling Stones…

Le ragazze sono brave, forse troppo. Tanto da suscitare invidie e l’immancabile polemica che si è gonfiata sui social network: il gruppo è accusato di essere un aggregato di “ragazze di”, creato dal nulla da un’etichetta. Un caso che non andrà oltre. Perché le ragazze sono brave davvero.

Le ragazze si chiamano Abigail Morris, Georgia Davies, Lizzie Mayland, Aurora Nishevci ed Emily Roberts. Tutte londinesi. Si sono incontrate all’università. Alcune hanno una formazione musicale classica, altre sono autodidatte. Si sono trascinate a lungo a Londra, nel quartiere frizzante di Brixton, prima di formare tre anni fa The Dinner Party, che evoca La Grande Abbuffata, film del 1973 di Marco Ferreri tanto quanto un banchetto scandaloso dell’antica Roma. Problema: l’anno prima, nel luglio 2020, il sassofonista americano Kamasi Washington aveva già formato The Dinner Party, un “supergruppo” che conta tra le sue file il pianista Robert Glasper e i compositori 9th Wonder e Terrace Martin – uno degli architetti del capolavoro To Pimp A Butterfly di Kendrick Lamar. The Dinner Party deve ribattezzarsi in The Last Dinner Party.

Circa otto mesi fa, si scopre il quintetto sulle ali di Nothing Matters, brano che ad oggi sfiora il 20 milioni di stream. Il dado è tratto. The Last Dinner Party sarà sicuramente il gruppo più importante dei prossimi dieci anni. 

Il 2 febbraio The Last Dinner Party pubblicheranno il primo album, intitolato Prelude to Ecstasy. Un lavoro che si spinge nell’universo stravagante del quintetto britannico, tra David Bowie, Kate Bush, George Gershwin e Joan Jett. Un disco che si candida a essere uno dei migliori del 2024. D’altronde, un album che comincia con un preludio può essere solo un buon disco. Un preludio all’estasi. Un pezzo strumentale libero che funge da introduzione ad un universo stravagante – anche un po’ magico – dove il pop barocco incrocia un gradito glam-rock e abiti vittoriani anacronistici. Allo stesso tempo raffinatezza e sciatteria, le cinque ragazze che compongono The Last Dinner Party mirano chiaramente alla magnifica dissolutezza. Campane, arpe, flauti, ottoni e corde. L’insolenza elegante.

Nei loro pezzi teatrali con testi espliciti, ma mai osceni, si indovina un certo fascino per la musica classica e il post-grunge. C’è Bowie in questo giovane quintetto, ma anche Kate Bush e un pizzico di Joan Jett, qualche volo jazz alla George Gershwin e, perché no, Marie Antoinette di Sofia Coppola. Prelude to Ecstasy sarà adatto sia agli amanti del pop da camera che agli appassionati di cinema. «A volte una canzone assomiglia intenzionalmente a quella degli altri, sai», confessano candidamente. «Cominciamo a scrivere qualcosa e poi, improvvisamente, uno di noi esclama: “Oh, ho scoperto questa canzone l’altro giorno”. Incorporiamo questo o quello nel nostro pezzo. La nostra musica diventa quindi una sorta di collage senza che sia simile alla copia».

Questo primo capitolo è una perla irregolare che rivela composizioni virtuose ed esuberanti dove il contrasto occupa un posto di rilievo. Un invito all’ubriachezza della festa e ai piaceri di ogni tipo…

Il prossimo 25 febbraio saranno in concerto a Milano alla Santeria Toscana 31 e anche i “live” dei The Last Dinner Party sono spettacoli strabilianti. A volte è una “serata all’opera”, altre è “horror popolare”. Questi temi aiutano a dipingere il mood e l’estetica della serata, suggerendo punti di contatto visivi – come ramoscelli aggrovigliati tra i capelli o abiti macchiati di sangue – per aiutare i partecipanti e la band a creare insieme un outfit.

«Progettiamo i nostri abiti, adoriamo travestirci come una forma di espressione personale», afferma Lizzie Mayland che suona la chitarra per la band insieme a Emily Roberts. «È bello incoraggiare le persone ad esprimersi e creare uno spazio in cui sei libero di essere stravagante e la versione più grande di te stesso. Tutti sono liberi di venire anche in jeans e maglietta, ma ci piace aiutare a dare alle persone un po’ di indicazioni se vogliono farlo. È un’esperienza tanto per loro quanto lo è per noi. Facendo loro sapere che siamo vestiti bene, anche loro potranno vestirsi e fare una festa insieme».

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