Disco

L’autunno anni ’80 di Brando Madonia

– Il singolo “Mica Milano” ha chiuso venerdì la cinquina di brani che completa il primo degli EP programmati. «Ne uscirà uno per ogni stagione», annuncia l’ex Bidiel
– Un mini-album molto piacevole e divertente, ballabile. Si scopre un artista più sbarazzino e ironico. «Adesso faccio tutto io, sono indipendente e mi autoproduco»
– Un disco pop nel quale la new wave britannica viene sapientemente miscelata con Battisti, Raf, Matia Bazar, Alan Sorrenti e Righeria

Dopo diverse false ri-partenze, ritorni ritardati da pandemia e incomprensioni, un Premio Tenco sfiorato quest’anno con l’album Le conseguenze della notte, Brando Madonia ha deciso di spingere sull’acceleratore. Soprattutto, di seguire il suo istinto, le sue inclinazioni, in piena autonomia. Grazie anche alla libertà concessagli dalla etichetta catanese, la Pulp Entertainment, dove il figlio d’arte è approdato dopo tre singoli pubblicati per la Narciso records di Carmen Consoli.

«Quando l’album Le conseguenze della notte ha fatto il suo corso, mi sono reso conto che avevo ancora tante canzoni nel cassetto, tante altre in testa», racconta Brando. «Perché non usarle tutte? Mi sono chiesto».

Così ha cominciato a sfornare ogni venti giorni un nuovo singolo, l’ultimo dei quali, Mica Milano, uscito venerdì «ha chiuso il primo Ep: Autunno 80. «Il progetto è di fare uscire un EP di cinque canzoni ad ogni stagione», spiega. «Ognuno con un suo mondo musicale e una sua atmosfera. Questo, come indica il titolo, fa riferimento alle sonorità degli anni Ottanta, che non è una epoca che mi appartiene. Il 21 dicembre, con l’ingresso della nuova stagione, uscirà un nuovo singolo che andrà a comporre, con altre successive quattro canzoni, l’EP Inverno».

Autunno 80 è un lavoro davvero piacevole, fresco e moderno nello spirito pur nei richiami vintage agli anni Ottanta, dagli Human League ai Devo e Nik Kershaw, da Lucio Battisti e Alan Sorrenti a Raf, Righeira e Matia Bazar, tutti sapientemente mescolati. È un mini-album che rappresenta una svolta per l’ex Bidiel, che, comunque, resta con i piedi ben piantati in un pop elegante e raffinato, che è il suo marchio di fabbrica. Qui si rivela più leggero, più sbarazzino, divertente, ironico, ritmato, con una inaspettata propensione al ballo, come suggerisce anche il titolo della seconda traccia, Passo di danza, che introduce un’altra novità: il featuring. «Per questo primo EP ho chiesto la collaborazione di Papiro (la Wonder Woman catanese, nda) e nel prossimo ci sarà Carbone, una ragazza bravissima che ho scoperto recentemente», annuncia. 

«È vero c’è un’aria diversa in queste canzoni, forse sono legate al periodo nel quale le ho scritto», riflette. «Mi piace questo aspetto di novità. Spero, tuttavia, che si noti che sono sempre io, con il mio stile, ma con una forma musicale diversa dal consueto».

Forse era una svolta, una scossa, che sarebbe dovuta arrivare prima. «È vero, ma adesso faccio tutto io. È tutto autoprodotto. Sono indipendente, posso sperimentare con mio fratello Mattia che continua a scrivere i testi», racconta Brando. «Ci divertiamo in sale prove nel comporre le canzoni, nello scegliere le scalette. Il disco è suonato tutto da noi due. Abbiamo utilizzato synth, tastiere, e la chitarra elettrica che attraversa tutta Mica Milano. Abbiamo giocato nell’alternare arpeggi e suoni di tastiere». 

E poi anticipa: «Per l’EP invernale l’atmosfera sarà differente. Sarà sempre leggera, ma più introspettiva, più morbida. I brani sono già tutti pronti. Invece, per i restanti due ho altre idee che dobbiamo però ancora sviluppare».

Anche nel tono della voce di Brando, si avverte uno spirito nuovo. Più solare, meno malinconico. Si percepisce l’eccitazione per questo fervore creativo e, soprattutto, per una raccolta di canzoni che finalmente lo rispecchia veramente, esprimendo tutto il suo talento. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *