Disco

La rivoluzione sessuale di Loredana Bertè

Esce “Reloaded 1974 – 1983”, la raccolta discografica del primo e fondamentale periodo della carriera della regina del rock. Libera, sfrontata e provocatoria, sfidò l’Italia bacchettona e democristiana degli anni Settanta, reclamando il diritto alla sessualità per se stessa e per tutte le donne italiane. Inediti e rarità impreziosiscono il cofanetto

Loredana Bertè è stata in Italia la prima spogliarsi su un lp (Streaking del 1974) e ad usare la parola “cazzo” in una canzone (Il tuo palcoscenico, sempre in quel disco d’esordio, in cui cantava pure versi come “Non so dormire sola/ ho il tuo sapore in gola”). Censuratissima, fu solo l’inizio di una strepitosa vita spericolata cantata in diretta. Bellissima, carnalissima, sorella di Mia Martini, che già dettava la linea all’italico pop ed era nata nel suo stesso giorno ma tre anni prima, ci ha messo un po’ di tempo per farsi prendere sul serio, grazie a Sei bellissima, pubblicata nell’album Normale o super del ’76 e ispirata alla storia d’amore con Panatta e di nuovo censurata («a letto mi diceva sempre/ non vali che un po’ più di niente» divenne «e poi mi diceva sempre/ non vali che un po’ più di niente») e Dedicato (in Bandabertè del 1979) di Ivano Fossati: qui «ai politici da fiera» si trasformò in «alla faccia che ho stasera», ma Gianni Morandi poté inciderla con le parole originali.

Una rivoluzione sessuale con cui Loredana Bertè sfidò l’Italia bacchettona e democristiana degli anni Settanta. Sempre spudorata come ai tempi del Piper, fiera di non essere mai stata «una signora», la Bertè ha reclamato il diritto alla sessualità per se stessa e per tutte le donne italiane represse dal comune senso del pudore. Purissima sexploitation, d’altronde in quel primo lp c’era S.E.S.S.O., una cover del gruppo prog dei Leoni, in cui reclamava il diritto a vivere gli uomini solo per piacere carnale.

Reloaded 1974 – 1983, la raccolta che esce venerdì 11 novembre, ripercorre il primo e fondamentale periodo della carriera della regina del rock, quando si è affermata come interprete e come artista. Contiene otto album tra i più rappresentativi e iconici nella storia della musica italiana. Una decade storicamente rilevante, piena di fermento culturale e rivoluzioni sociali, di cui l’universo Bertè si nutre e da cui traggono ispirazione le tematiche e i generi musicali delle sue canzoni. Rock, reggae, funky, rock ballad, sono qui espressi con originalità, uniti ad un gusto melodico tipicamente italiano. Il tutto messo in risalto dallo stile interpretativo unico di Loredana, al quale si aggiunge la maestria di autori, compositori, produttori artistici, arrangiatori e musicisti coinvolti, divenuti anch’essi mostri sacri del nostro panorama musicale. IndocinaMacchina del tempo (Mogol/Battisti), Meglio liberaE la luna bussò (Pace/Avogadro/Lavezzi) che sdoganò il reggae in Italia, In alto mareTraslocando e Non sono una signora (Ivano Fossati), Buongiorno a te (Pino Daniele), Il mare d’inverno» (Enrico Ruggeri), Acqua (Djavan)…

Ogni album è stato poi impreziosito da bonus track (volutamente non inserite nei lavori originali): l’introvabile versione censurata di Sei bellissima; l’inedita versione reggae di La tigre; la versione inglese di DedicatoRadio (lato B del singolo Non sono una signora); Fiabe e Anima vai (rarità da 45 giri). Chiude la raccolta Lorinedita 2.0, il nono cd che contiene gli inediti Donna come me (scritto da Alberto Salerno e Oscar Prudente nel 1979, e di cui è stato ritrovato il manoscritto originale del testo) e Guarirò guarirò (di Mimmo Cavallo che doveva far parte di Traslocando), il provino inedito in studio di Quando finisce un amore (capolavoro di Riccardo Cocciante) venuto alla luce grazie al grande lavoro di riscoperta e restauro dei nastri multitraccia; oltre a 7 rarità in lingua spagnola e 2 canzoni da un 45 giri del 1991.

Il manoscritto di “Dedicato”

Cinquant’anni fa la Bertè era la numero uno del nostro rock, e non solo per le gambe strepitose, ma perché ogni fibra del suo corpo e della sua storia rivendicavano l’appartenenza al territorio in bilico tra Janis Joplin, melodramma e canzone d’autore; glamour e sex appeal. Una carriera straordinaria, intrisa di successi, follie, drammi personali, stili e idee avant-garde, quella della grintosa Loredana Berté, grande artista che ha sempre anticipato i tempi non solo nella musica, ma anche nello stile, nella moda, nella lotta per i diritti.

Loredana Carmela Rosaria Bertè (Bagnara Calabra, 20 settembre 1950)

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