La band di Leeds riscalda con la sua fusion i ghiacci dell’Islanda. Incursioni nel southern rock a tinte soul
Dalla prolifica terra di Albione (Leeds), in pista dal 1990, questa band, formata da Eddie Roberts (chitarra), Simon Allen (batteria), Pete Shand (basso) e Joe Tatton (tastiere dal 2007), rappresentano quanto di meglio possa esprimere la jazz fusion contemporanea (negli anni Novanta si definiva acid jazz). Il repertorio discografico, inciso dalla band, vede all’attivo 24 singoli (7″), 13 Lp in studio, 3 dal vivo, 1 di remix e 3 compilation. Collaborazioni ad altissimo livello (tra gli altri: Lou Donaldson, Corinne Bailey Rae, Quantic, Carleen Anderson, Kenny Dope, Mr Scruff, Lack of Afro, Karl Denson, Melvin Sparks, Idris Muhammad, Fred Wesley, Maceo Parker, Bernard Purdie, George Porter Jr, Art Neville ecc.). Da sempre tanti tour anche in USA e Giappone, con “live” ad alta intensità. Molto popolari in Giappone dove sono attesi per due spettacoli a Tokyo ed Osaka nel febbraio 2023. In questo nuovo lavoro restano sempre aperti alle collaborazioni come nel loro stile, così ritroviamoLamar Williams Jr., figlio del bassista degli Almann Brothers e valente cantante soul: è presente in sette delle tracce dell’album registrato nei nuovissimi Floki Studios situati lungo la valle della Deplar Farm, di Eleven Experiences, nella penisola di Troll, in Islanda. Il titolo dell’album fa riferimento a una nota località islandese, così come alcune tracce che risentono in modo diretto della ambientazione (Let Me in From the Cold, Hot Tub e Northern Lights) fino alla splendida cover e perfino il packaging dal vinile in ice blue. Ma veniamo al disco step by step.
L’apertura Watchu Want è uno strumentale nel tipico accento soul jazz che rende omaggio ai The Meters, come da tradizione consolidata nei loro album. Si prosegue con Gonna Get in My Way dove troviamo il cantante Williams Jr. in una canzone in mid-tempo, condotta dall’organo Hammond e scritta dal songwriter del Mississippi Shelby Kemp che parla di un musicista che vuole ritrovare se stesso, primo singolo ed attualmente il più gettonato sulle piattaforme digitali. Con la strumentale Hot Tub restiamo in mid-tempo condotto dal fluido basso di Shand, con l’aggiunta di una sezione di tromba e trombone di un altro ospite Sheter Pand,che restal’unica dell’intero lavoro.
Let me in from the cold, secondo singolo, apre su di un solo di basso e poi si snoda con una ritmica afrobeat; una calda traccia in contrasto con il testo che accenna all’ambiente gelido ed all’uomo che cerca di raggiungere la sua donna di ghiaccio. Organism è uno strumentale boogie jazz-funk dall’incedere tipico della band di Leeds, con l’Hammond a condurre le danze e la chitarra a fare da contrappunto con piglio funky. Meet Me in the Sunshine è un r&b che mi richiama un certo southern rock con tanto di piano boogie martellante (vedi alla voce The Marshall Tucker Band ma anche Allman Brothers Band) facilitato richiamo grazie allo stile vocale di Williams Jr. Con High on the mountain si resta su questo piacevole registro southern rock a tinte soul, piacevole sorpresa dell’intero lavoro.
Could’ve Been Good ci riporta in un climax di soul-jazz dove è possibile ammirare l’interplay strumentale ed apprezzare il groovy e la fattura di prim’ordine. Il brano più strutturato ed anche più lungo (10,02 minuti), mellow e con ritmi sincopati, magistralmente interpretato dalla voce solista con moderate dosi di Dub è Hey, it’s all right piccolo gioiellino. Northern Lights, invece, offre momenti di jazz fusion (un poco e con moderazione male non fa) in un terzinato ritmico con un liquido tappeto di Rhodes.
Ci avviamo alla conclusione con Georgie Famous omaggio sentito di una band in libertà creativa durante una session riuscita in studio. Per inciso Georgie Fame, bianco, è un organista britannico di soul jazz che è stato molto in voga nei favolosi Sixties ed ha accompagnato spesso anche Van Morrison e Bill Wyman. Before chiude le selezioni. è una ballad d’ispiratissimo soul jazz con il vocale di Williams Jr., che a mio avviso è l’atout di questo disco, davvero ben prodotto e suonato e che si pone tra i vertici del suo genere. Non è un caso d’altronde, se, come annunciato su loro profilo Facebook, il disco è entrato nel round finale dei Grammy 2022 per le categorie Miglior Album e Migliore performance R&B con High on the Mountain Feat. Lamar Williams Jr.