Playlist

La playlist della settimana #43

– Nuovo singolo dei Linkin Park con la voce del compianto frontman della band Chester Bennington. I 25 anni dell’album “Roseland NYC Live” dei Portishead. Il ritorno dei Kings of Leon
– MGMT nuovi eroi di TikTok. I tormenti di due primedonne: Nadine Shah e Bat for Lashes
– World music: esce oggi “Onde” di Maria Mazzotta, nuovo step di avvicinamento di Eleonora Bordonaro all’album “Roda”
– Una lezione di jazz dal supertrio siciliano formato da Nello Toscano, Seby Burgio e Alessandro Presti. I britannici The Jazz Defenders dal suono Blue Note al soul-jazz

“Roads”, Portishead

Uno dei live album più famosi ed acclamati di tutti i tempi, Roseland NYC Live dei Portishead celebra il XXV anniversario della sua uscita originale nel novembre 1998. Questa nuova versione rimasterizzata in uscita il prossimo 26 aprile ha una tracklist ampliata che include ora Undenied e Numb che comparivano originariamente nel video del film-concerto e la performance integrale di Western Eyes, che appariva in parte nei titoli di coda della pellicola. Anche Sour Times e Roads sono ora presentate con le versioni originali del Roseland, mentre nell’album del 1998 erano state utilizzate registrazioni tratte da altri concerti.

Adrian Utley dei Portishead, che ha supervisionato l’intera produzione della ristampa, ha dichiarato: «Ho sempre conservato un ottimo ricordo di questo show in cui ci siamo esibiti prima che il nostro secondo album fosse pubblicato. Fu la prima volta che il pubblico ascoltava i nuovi brani e l’esibizione serviva appunto per lanciare il secondo album. È stata posta grande attenzione alle orchestrazioni e alle riprese ed ha preceduto il nostro tour mondiale durato un anno. Registrato e filmato nella leggendaria Roseland Ballroom di New York, una venue per concerti che purtroppo non esiste più. Questa ristampa contiene tre brani inediti ed abbiamo rimasterizzato l’intero concerto».

“Friendly Fire”, Linkin Park

I Linkin Park hanno pubblicato un nuovo inedito con la voce del compianto frontman della band Chester Bennington. Il brano farà parte della nuova raccolta di singoli Papercuts, in uscita il prossimo 12 aprile. Friendly Fire è stata registrata durante le sessioni dell’album One More Light del 2017. In un’intervista rilasciata qualche anno fa da Mike Shinoda, il fondatore della band definiva il brano come «una canzone già mixata: abbiamo mixato più brani rispetto all’album finito, ne abbiamo finiti due in più per vedere se uno di potesse entrare a far parte dell’album o essere usato come B-side».

“Mustang”, Kings of Leon

I Kings of Leon hanno annunciato il loro primo nuovo album per la Capitol Records. L’album, Can We Please Have Fun, esce il 10 maggio, ed è stato anticipato dal singolo Mustang. I Kings of Leon hanno pubblicato i loro primi otto album in studio, tra cui When You See Yourself del 2021, tramite RCA Records. Dopo l’uscita del nuovo album, i Kings of Leon si esibiranno all’Hyde Park di Londra e faranno un tour del Nord America. 

“Me Before You”, Bleachers

I Bleachers pubblicano il quarto ed ultimo singolo estratto dal loro attesissimo album omonimo Bleachers in uscita l’8 marzo. Me Before You è un meraviglioso brano alternative/indie pop nel mood springsteeniano. uno dei preferiti di Jack Antonoff.

Descritti come band di “pop rock anthemico e vitale” dal New York Times, i Bleachers sono guidati dal cantante, cantautore, musicista e produttore Jack Antonoff, celebrato a livello mondiale e vincitore di otto Grammy Award, deus ex machina del successo di Taylor Swift, Lana Del Rey, The 1975, Diana Ross, Lorde, St. Vincent, Florence + The Machine, Kevin Abstract e molti altri. In Bleachers il suono della band è ricco di profondità e si presenta in un technicolor luminoso e soul. Dal punto di vista sonoro, è triste, gioioso, è musica per guidare in autostrada, per piangere e per ballare ai matrimoni. 

“Dancing in Babylon”, MGMT

Nel 2021, l’Istituto per il dialogo strategico ha pubblicato un dossier sulle attività estremiste su TikTok: una lettura deprimente, condita con momenti di incredulità, fra cui l’apparente popolarità della title track del quarto album di MGMT, Little Dark Age del 2018, begli ambienti neonazisti. Certamente, l’adozione di quel brano è indice della scarsa conoscenza della lingua inglese da parte degli estremisti di destra. I testi di Little Dark Agesono una rappresentazione dell’America dell’era Trump e della violenza razzista della polizia. Molto probabilmente, l’inserimento del brano in quel rapporto è stata semplicemente un’estensione della generale ondata di popolarità su TikTok. Un singolo che non era riuscito a raggiungere le classifiche, da un album aveva raschiato il fondo della Top 40 degli Stati Uniti, di una band che ha raggiunto il suo picco commerciale quasi quindici anni fa, d’un tratto era diventato onnipresente sulla piattaforma di condivisione video durante la pandemia. E lo è ancora, fornendo l’accompagnamento musicale a tutto, dalle ragazze con le orecchie di gattino che ballano, ai filmati della guerra in Ucraina.

Le star a sorpresa di TikTok adesso tornano con il pop psichedelico lucido e incredibilmente melodico di Loss of Life, che sembra trarre ispirazione da Bowie, Simon e Garfunkel e dai fratelli Gallagher. Dancing in Babylon, duetto con Christine and the Queens, potrebbe inserirsi nella colonna sonora di un blockbuster degli anni Ottanta. 

“Greatest Dancer”, Nadine Shah

Se pensavate che l’album Kitchen Sink di Nadine Shah del 2020 fosse il suo più personale, non avete ancora sentito nulla. Il quinto album della musicista inglese arriva dopo alcuni anni profondamente traumatici durante i quali sua madre è morta, lei è diventata dipendente da una non meglio specificata “sostanza”, il suo matrimonio è andato in frantumi e la sua salute mentale è peggiorata. Dopo un periodo di riabilitazione, Shah si è ripresa e ha riversato il suo dolore nel suo miglior album fino ad oggi.

Si tratta spesso di canzoni intime e scomode, sia che raccontino la natura tempestosa delle sue sessioni terapeutiche in Topless Mother (“Guardati adesso, sull’orlo della sedia / Ti pago dei soldi solo per assecondarmi”) o la morte di sua madre su See My Girl, dolorosamente tenera (“La vedo vestita con la sua stampa leopardata e la sento cantare stonata / Ho in mano un biglietto per lei”). French Exit è un ricordo inquietante della sua idea suicida (“Una piccola via d’uscita tranquilla, niente di esplicito”).

Il contenuto dei testi è pesante, ma il senso libero di improvvisazione e sperimentazione di Shah è tale da mantenere le cose in movimento, che si tratti del drammatico Keeping Scorein stile Depeche Mode, dei sinuosi vortici arabi di Food for Fuel, della psichedelia rumorosa e delle strisce aggressive di synth su Greatest Dancer o dell’eccellente brano parlato Sad Lads Anonymous. L’album Filthy Underneath potrebbe essere stato un esercizio catartico per Shah; per gli ascoltatori è un’esplorazione musicale stimolante e toccante delle luci e delle ombre della vita.

“The Dream of Delphi”, Bat for Lashes

Bat for Lashes ha annunciato un nuovo album, The Dream of Delphi, il suo primo per la nuova etichetta Mercury KX. L’album è il resoconto della prima maternità di Natasha Khan, in parte raccontato attraverso un personaggio chiamato Motherwitch, secondo un comunicato stampa. Del singolo, Khan ha aggiunto: «Questo è il manifesto dell’album. È come un incantesimo che viene lanciato. È l’evocazione, la manifestazione, il draw-down di Delfi dall’etere. Questo sono io che invoco la sua anima. Si tratta di salire nelle stelle e scendere negli inferi contemporaneamente, come i celesti e i suoni gutturali profondi possono unirsi, come questo riflette il viaggio che ho intrapreso. Si tratta di cosa succede quando sei proiettato fisicamente, mentalmente, anche per via vaginale! Diventare madre mi ha fatto sentire più vulnerabile di quanto non mi sia mai sentita prima. Ma mi sento più umana. Non posso sfuggire alla vita facendo cose belle tanto quanto ho fatto io. Ma c’è una sorta di bellezza nella mia mortalità ora».

“La furtuna”, Maria Pezzotta

È il brano che apre l’album Onde, in uscita oggiIn trio con Cristiano Della Monica e Ernesto Nobili, la cantante si dichiara nel sound e nel messaggio. Un arrangiamento intriso di rock psichedelico per un canto della tradizione salentina che in questa esecuzione ricorda l’avanzata dell’onda, che cresce fino a divenire tempesta. Il racconto dell’incontro con “la fortuna”, figura lucente e disperata che in mare aperto piange così forte da far piangere tutti i pesci, versa le sue lacrime per i torti e le ingiustizie subite da chi lo attraversa ed affronta le onde in cerca di fortuna e trova invece la sua tomba. Il mare diventa un cimitero, con barconi che affondano ed altre navi che non posso attraccare nei porti. Ormai abituati e quasi assuefatti da queste macabre notizie di attualità, questo brano grida ad alta voce un messaggio di accoglienza, condivisione e soprattutto umanità.

“Airàm Uoi”, Eleonora Bordonaro

Altro passo di avvicinamento all’album “Roda” che la cantautrice siciliana Eleonora Bordonaro ha dedicato interamente a quell’angolo italo-gallico di San Fratello sui Nebrodi di Siciliano. «Questa canzone fa riferimento alla Pasqua del 2010 quando una frana devastante costrinse molti abitanti a lasciare le proprie case e trasferirsi altrove. Nell’atmosfera rarefatta della piazza della Chiesa del Convento, davanti al paese intero, i Giudei rompono il silenzio intonando la sonata detta “La Disgrazziera”, per ringraziare la vita e affermare che insieme si può tutto perché, come diceva mio papà, bel tempo e cattivo tempo non dura tutto il tempo». Le trombette dei Giudei portano il sereno nella tempesta. È il brano che chiude l’album.

“Tell Me About Yourself”, Nello Toscano

Una lezione di jazz, un pezzo da brividi con un trio di superstar del jazz siciliano: il catanese Nello Toscano al contrabbasso, il siracusano Sebi Burgio al pianoforte e il messinese Alessandro Presti alla tromba. Atmosfere soffuse, vellutate, romantiche, eleganti, raffinate, rilassanti. È il primo singolo del nuovo album di Nello Toscano d’imminente uscita.

“Meanderthal”, The Jazz Defenders

I Jazz Defenders sono un gruppo nato da un profondo amore per la Blue Note Records, attingendo a una ricchezza di ispirazione per creare le proprie composizioni crude e vibranti. Avendo suonato diversi spettacoli al Ronnie Scott’s Jazz Club e in molti altri luoghi prestigiosi nel Regno Unito, sono diventati noti per la loro capacità di elettrizzare il pubblico con la loro energia e il loro virtuosismo.

Se da una parte i Jazz Defenders continuano a “difendere” distintamente l’eredità di alcuni dei classici grandi dell’hard bop come Horace Silver, Lee Morgan e Art Blakey, dall’altra stanno iniziando a evolvere la loro moderna inclinazione soul-jazz per combinare groove solidi e linee di corno orecchiabili con un suono collaborativo e onnicomprensivo, fondendo soul, jazz, colonna sonora hip hop, groove in un’unione magistrale che lascia il pubblico ipnotizzato. È il caso di questo brano, un groover uptempo che fa battere i piedi e rivela la storia d’amore continuativa del gruppo col suono black degli anni Sessanta negli Stati Uniti, comunemente noto come soul-jazz.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *