Considerato l’erede di Roberto Bolle, è stato il primo italiano a salire al rango di étoile al Bolshoi. Quando la Russia invase l’Ucraina, scelse di rientrare in patria. «Una decisione presa in soli due lunghi giorni». La sua storia fa parte dello spettacolo “Past forward” che sarà presentato giovedì 17 agosto a Taormina
Una incredibile storia quella del ventottenne Jacopo Tissi, da molti considerato l’erede di Roberto Bolle. Da Landriano, paesino in provincia di Pavia, alla Staatsoper di Vienna dopo aver conseguito un diploma in danza alla Scala. Dove torna, per poi trasferirsi nuovamente: cinque anni a Mosca d’irresistibile ascesa al Bolshoi fino al rango di étoile, unico italiano ad aver raggiunto quel traguardo. Un sogno che d’un tratto s’infrange quando la Russia invade l’Ucraina. Jacopo, al contrario di alcuni suoi connazionali rimasti a Mosca, sceglie di rientrare in patria.
«Una decisione presa in soli due lunghi giorni», racconta. E una carriera da ricostruire. «Mi sono infatti ritrovato ad affrontare un cambiamento radicale e inaspettato. Ho dovuto all’improvviso camminare da solo e proseguire la mia carriera guardandola da una nuova prospettiva. Non è stato facile accettare di mollare tutto a pochi mesi dalla nomina di primo ballerino dal tempio internazionale della danza, ma sento di aver acquisito una rinnovata consapevolezza: ora guardo a nuovi orizzonti portando nel cuore e nella danza l’incredibile esperienza del mio percorso al Bolshoi; un’esperienza grandiosa che mi ha regalato l’anima artistica che porterò sempre con me».
Tissi non si è perso d’animo dividendosi, da artista ospite tra la Scala, l’Opera di Roma, i gala in giro per il mondo. Fino all’ultimo progetto artistico, concepito con il manager Antonio Gnecchi Ruscone, Past forward – tra passato e presente, spettacolo che sarà al teatro antico di Taormina giovedì 17 agosto alle ore 21:30 e che segna il debutto di Tissi da frontman di un gala. «La tensione iniziale per la responsabilità si è trasformata in entusiasmo: ha aiutato l’affiatamento del gruppo in cui ciascuno affrontava qualcosa di nuovo in un programma che aderisce al mio percorso personale. Nel gala ci sono tutti i colori del mondo e questo è un messaggio che mi piace trasmettere, l’arte è capace di parlare a tutti. Vi ho messo la “mia” Russia: perché la mia storia e il mio stile sono legati al Bolshoi e li porterò sempre con me. Sarebbe ipocrita rinnegarli. «Idealmente, il pensiero di ballare ancora sul palco del Bolshoi mi emoziona. Ma sono diventato fatalista rispetto agli incastri del destino. Quando sarà finita la guerra, bisognerà misurarne le conseguenze e i cambiamenti irreversibili. Tra passato e futuro la danza si evolve, emoziona con la bellezza e la purezza della sua forma più classica e il cambiamento verso nuovi orizzonti contemporanei. Past Forward parla di questo».
Il programma della serata – che conta sulla presenza in scena di altre star mondiali quali Polina Semionova, Alina Cojocaru, Ksenia Ovsyanick, David Motta Soares, Alejandro Virelles – è un viaggio a più tappe nella storia della danza, ma è anche la drammaturgia di un percorso di crescita interiore fatto di sentimenti, scoperte, aspettative, ricordi e desideri che, insieme, costituiscono una sorta di mappa artistica a cui sente di appartenere.
Durante lo spettacolo, interpreterà per la prima volta un assolo di Yuri Possokhov – coreografo internazionale del Bolshoi Ballet e del San Francisco Ballet, già ballerino del Royal Danish Ballet – sulla musica di Ennio Morricone tratta dal celebre film di Giuseppe Tornatore, Nuovo Cinema Paradiso. «È un film che mi emoziona molto – dichiara – e che ho visto più di una volta con i miei genitori. Per quanto non abbia legami con la Sicilia, ci sono delle immagini che sanno tanto d’Italia e il protagonista è un giovane che, come me, se ne va per tornare a distanza di tempo nella sua terra. Il tema della partenza e del ritorno, la gioia di ritrovare i luoghi dove si è cresciuti, le nostre radici, l’importanza dei legami familiari e la luce dei ricordi più innocenti illuminano questa coreografia».
Prima assoluta anche per il passo a due Sospiri, tratto dal balletto Orlando di Christian Spuck, su musica di Edward Elgar, riadattato per l’occasione, in cui Tissi danzerà in coppia con la star del teatro dell’opera di Berlino, Polina Semionova. Altri momenti sono presi dal balletto Raymonda, uno dei prestigiosi titoli di repertorio dei grandi balletti imperiali e che Tissi ha più volte interpretato al Bolshoi, e dalla Carmen di Alberto Alonso, su musica di George Bizet. Al giovane coreografo britannico George Williamson, residente al Center for Ballet and the Arts della New York University, il compito di rappresentare una sua prima assoluta intitolata Clay and Diamonds, un passo a due che vede protagonisti Ksenia Ovsyanick e David Motta Soares, primi ballerini del Teatro dell’Opera di Berlino.
In chiusura, la suite de L’Arlesienne di Roland Petit, «una storia travolgente di amour fou», dichiara Tissi. «Con una coreografia che mi mette alla prova e mi dà la possibilità di esplorare un nuovo me».