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“Il labirinto”, realtà virtuale e disagi giovanili

– Al Centro Zo di Catania uno spettacolo innovativo che supera la tradizionale fruizione teatrale, sperimentando un nuovo linguaggio che unisce teatro, cinema, realtà virtuale e gaming
– Quattordici storie di adolescenza dimenticata: ogni spettatore sarà dotato di un visore, uno speciale dispositivo che proietta chi lo indossa in uno scenario così realistico da sembrare vero

Quattordici storie di adolescenza dimenticata, un’esperienza immersiva, itinerante, interattiva, che supera la tradizionale fruizione teatrale, sperimentando un nuovo linguaggio che unisce teatro, cinema, realtà virtuale e gaming. È Il labirinto uno spettacolo post-teatrale in realtà virtuale, innovativo nel linguaggio e nelle modalità di fruizione in cui ogni spettatore sarà dotato di un visore, uno speciale dispositivo che proietta chi lo indossa in uno scenario così realistico da sembrare vero. Da quel momento, si troverà immerso in una realtà virtuale dove sarà libero di scegliere come muoversi e come procedere. Potrà guardarsi intorno a 360°, camminare in ogni direzione, esplorare diversi luoghi, interagire in maniera diversa con cose e persone. Mentre nella realtà lo spettatore non uscirà mai da uno spazio circoscritto, nella realtà virtuale si muoverà in un dedalo di corridoi e stanze dove scoprire le quattordici storie di giovani e giovanissimi in situazione di difficoltà.

È lo spettacolo che martedì 7 e mercoledì 8, e la prossima settimana lunedì 13 e martedì 14 maggio, sarà ospitato da Zo Centro Culture Contemporanee di Catania, in collaborazione con il Teatro dell’Argine e Retablo Dreamaturgy Zone: cinque le proiezioni ogni giorno, alle 10, alle 11.45, alle 15, alle 16.45 e alle 18.30.

Ultima tappa del progetto Politico Poetico e nuova produzione del Teatro dell’Argine di San Lazzaro di Savena (Bologna), Il labirinto nasce dal desiderio poetico, mai consolatorio o didascalico, di raccontare il lato più fragile e critico del rapporto giovani/città. Quattordici esperienze visive e sonore che raccontano 14 storie di adolescenza dimenticata, grazie anche a decine di interviste con enti e associazioni del territorio che si occupano di ragazzi e ragazze in stato di disagio o di pericolo. Quattordici come i fanciulli che la città di Atene doveva inviare a Creta per placare la fame del mostro che viveva nel labirinto, il terribile Minotauro. Quattordici incontri da esperire all’interno di una città che, come in un sogno o in un incubo, ci pare di non riconoscere pur sapendo che è la nostra.

Le 14 storie. Giada, 11 anni, le molestie sessuali sui minori sono silenziose e subdole. A perpetrarle sono familiari, amici, conoscenti, sconosciuti, a casa, a scuola, sull’autobus, in ascensore. 

Annalisa, 18 anni, la sessualità è parte integrante di ogni essere vivente. In quanto naturalità, è un diritto di tutti e di tutte, anche delle persone con disabilità. 

Aleksej, 17 anni, la prostituzione minorile è un fenomeno in crescita e riguarda soprattutto ragazzi stranieri arrivati in Italia senza genitori. 

Bea, 16 anni, l’autolesionismo, soprattutto in età giovanile, consiste in tagliarsi, bruciarsi o colpirsi e tramuta in sofferenza fisica e interiore che non si è in grado di gestire. 

Dario, 14 anni, Bologna svetta fra le città italiane per la quantità di baby gang presenti sul territorio, colpevoli di reati come violenze sessuali, rapine, spaccio, sequestri di persona e omicidio. 

Marco, 15 anni, il fenomeno degli hikikomori riguarda adolescenti e giovani che si ritirano a vivere nella propria stanza, a volte anche per anni, senza contatti con il mondo esterno, tranne che attraverso il computer.

Giulia, 16 anni, la maggior parte di noi esplora il mondo là fuori attraverso i sensi: la protagonista ipovedente di questa storia ci porta nella sua prospettiva percettiva, che determina un rapporto diverso con la realtà e le persone. 

Martina, 15 anni, quando tua madre è il tuo carnefice e lo sfruttamento della prostituzione minorile avviene tra le mura di casa.

Lorenzo, a 13 e a 18 anni, da vittima a carnefice: il bullismo subìto e il bullismo di ritorno. 

Alì, 6 anni, negli ultimi cinque anni, sono più di 200mila i minori stranieri non accompagnati arrivati in Europa per chiedere asilo.

Paolo, 16 anni, la vita di molti ragazzi si divide tra scuola, famiglia, sport, amici e l’attività di baby spacciatori. 

Sara, 10 anni, nessun nascondiglio può metterti al riparo dalla violenza domestica. 

Stella, 15 anni, il binge drinking riguarda oltre 3,8 milioni di consumatori di alcol in Italia, 830.000 dei quali hanno tra gli 11 e i 25 anni. Tra gli under 14, sono migliaia ogni anno a finire in coma etilico. 

Riccardo, 17 anni, curare la depressione dicendo «stai su» è come pretendere di ripararsi da un temporale con un filo d’erba.

Vietato ai minori di 14 anni. Un’esperienza alla portata di tutti: la possono fare giovani, anziani, chi porta occhiali o lenti, esperti o meno di tecnologia. È disponibile una versione immersiva ma non interattiva fruibile da seduti per spettatori con difficoltà motorie. Si segnala che in questa esperienza è presente l’uso di un linguaggio forte, con immagini e tematiche che potrebbero urtare la sensibilità dello spettatore o della spettatrice. La visione de Il labirinto è consigliata ai maggiori di quattordici anni.

Biglietti: € 8. Info: 0958168912 da lunedì a venerdì (dalle 10 alle 13)

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