– In un libro il racconto di trenta artisti che hanno trionfato sul palco dell’Ariston. La narrazione diventa la storia del DNA dell’Italia
– La raccolta di interviste realizzata da Marco Rettani e Nico Donvito, in uscita il 13 dicembre, viene introdotta da Amadeus
Sessant’anni di storia sanremese vista attraverso i ricordi di chi è riuscito ad alzare in aria l’ambita palma d’oro con il leone rampante, simbolo della Città dei fiori. Si parte dal 2020 con Diodato e si arriva a ritroso al 1960 con Tony Dallara, nel mezzo altre ventotto testimonianze, per un tuffo nella storia italiana. Perché, come spesso si dice, il Festival è lo specchio del Paese e raccontare Sanremo è un po’ come osservare al microscopio le molecole che compongono la nostra identità nazionale. Ed è il DNA del nostro Paese che viene fuori dal libro Ho vinto il Festival di Sanremo di Marco Rettani e Nico Donvito in uscita il prossimo 13 dicembre.
A introdurre il lavoro dei due autori, entrambi molto attivi in ambito musicale, Rettani come compositore e discografico, Donvito come giornalista, non poteva essere che Amadeus, il “deus ex machina” delle ultime edizioni del Festival, il Pippo Baudo degli anni Duemila. È Ama il primo vincitore con ben cinque edizioni a raccontare il suo rapporto con la rassegna canora e con i cantanti in gara. È lui che, in pratica, apre le porte dell’Ariston per una carrellata di interviste a chi su quel palco ha trionfato.
A ripercorrere alcuni dei momenti più importanti della loro carriera legati alla vittoria del Festival della canzone italiana sono, in ordine di apparizione, Diodato, Ermal Meta, Francesco Gabbani, Gaetano Curreri (Stadio), Valerio Scanu, Marco Carta, Lola Ponce, Simone Cristicchi, Marco Masini, Alexia, Piero Cassano (Matia Bazar), Silvia Mezzanotte (Matia Bazar), Peppe Servillo (Avion Travel), Annalisa Minetti, Fabio Ricci (Jalisse), Alessandra Drusian (Jalisse), Aleandro Baldi, Enrico Ruggeri, Riccardo Cocciante, Dodi Battaglia (Pooh), Red Canzian (Pooh), Roby Facchinetti (Pooh), Fausto Leali, Angela Brambati (Ricchi e Poveri), Angelo Sotgiu (Ricchi e Poveri), Tiziana Rivale, Riccardo Fogli, Maurizio Nuti (Homo Sapiens), Peppino Di Capri, Gilda, Iva Zanicchi, Nicola Di Bari, Bobby Solo, Tony Renis e Tony Dallara.
«Abbiamo esteso l’invito a tutti i vincitori, che in realtà sono più di sessanta, li abbiamo raggiunti uno ad uno e una volta arrivati a quota trenta abbiamo chiuso la ricerca», spiegano gli autori. «Non è stata una vera e propria selezione, bensì abbiamo fatto in modo che fossero anche un po’ loro a sceglierci. Una volta raggiunto il numero che avevamo in mente ci siamo fermati. Chissà, magari in futuro ci sarà tempo e modo di coprire la metà mancante, anche perché alcuni artisti non sono riusciti ad esserci per altri impegni. Di fatto non abbiamo ricevuto grandi no, a volte si tratta solo di una questione legata agli impegni o una serie di situazioni che dovevano incastrarsi».
Le testimonianze degli artisti sono corredate da commenti, aneddoti, ricordi, riflessioni di giornalisti, critici, colleghi “non vincitori” e addetti ai lavori che hanno vissuto quegli anni: da Vincenzo Mollica a Carlo Conti, da Teo Teocoli a Gino Castaldo, da Mario Lavezzi a Carlo Marrale e tanti altri più o meno noti, più o meno rappresentativi.
«In questo volume è racchiuso il lavoro di un anno, ma anche il sogno di una vita: poter esclamare “Ho vinto il Festival di Sanremo”», afferma Marco Rettani. «Una manifestazione che personalmente ho vissuto in modo diverso nelle varie fasi della mia esistenza, in primis da innamorato e da spettatore, per poi avere il privilegio di poter salire su quel palco come autore, come discografico, come produttore e come manager. Quello che ne è venuto fuori è il racconto di un sogno comune, per arrivare così, in qualche modo, a poter pronunciare anch’io la frase che abbiamo scelto come titolo».