Disco

Groove addicted, nuove avanguardie artistiche

Alla scoperta delle tendenze musicali del momento fra Los Angeles, Amburgo, Barcellona e Salerno

BART & THE BEDAZZLED “Carboard Man” feat. Earth Girl Helen Brown (Digital / 45)

Le nuove avanguardie artistiche arrivano dal nord-east di Los Angeles, la zona che resta lontana dalla narrazione di Hollywood, dove i tanti spazi, anche assemblati con mezzi economici e molto underground come HM157 e Sade Gallery sono sorti insieme a locali notturni come Zebulon e Permanent Records Roadhouse. Qui artisti e band musicali spesso si esibiscono per un pubblico di altrettanti artisti, per amore dell’arte e della musica con scarso o alcun incentivo commerciale. È in questa ambientazione che troviamo Bart & The Bedazzled. All’attivo un album di debutto nel 2018, si ripresentano oggi con questo nuovo seducente singolo. Restiamo in quel sound che ha le sue radici nel british elettro-pop dance anni Ottanta con una coloritura di rock West Coast. Grazie al nuovo membro e produttore Nic Hessler la coesione è maggiore ed il flusso musciale appare più cromaticamente polarizzato. In Carboard Man troviamo una società alla disperata ricerca della verità e di una via d’uscita dai tempi bui, ma, solo per scoprire poi eroi onnipresenti simili a marionette che non offrono nulla di reale. La canzone presenta la cantante ospite Heidi Alexander alias Earth Girl Helen Brown il cui tono e fraseggio distintivi aggiungono un’energia stravagante che ci richiama alla musica dei Tom Tom Club, Aztec Camera ma anche The Golden Palominos.

THE MIGHTY MOCAMBOS “Scènarios” (Digital )

Arrivano da Amburgo, in Germania, e sono tra gli alfieri del soul funk made in Europe. Con alle spalle una cospicua attività discografica dal 2007. Live infuocati anche come band della cantante Gizelle Smith e poi ancora con Afrika Bambaataa, Lee Fields e Kenny Dope. Tre anni separano il loro album precedente 2066 da questo nuovo lavoro. Lo diciamo subito, il loro sound resta sempre funk, con fiati scintillanti e robusta sezione ritmica ma questa volta è arricchito dalla dimensione Live, come da titolo del disco, che rende magnificamente tutta la potenza di fuoco che sa regalare questa band ai suoi ascoltatori nei loro spettacoli. Registrato con banco mobile con nastro a 8 tracce. La predilezione per il formato live era già stata anticipata da una serie di singoli 7’ registrati in una session live in-store presso il leggendario negozio di dischi di Amburgo, Groove City, ed anche in una performance improvvisata al JAM PDM! Di Potsdam. Si comincia con un omaggio alle Second line di New Orleans e della sua Congo Square St. Pauli Second lineSomething’s Missing  è il secondo singolo che ha anticipato l’album ed è un brano scritto dalla stessa cantante, Nichola Richards, un groovy funk profondo e dall’incedere tipico del marchio TMM. Arabesque Breakin suiteha un incedere cinematico uptempo con tanto di wha wha. Si resta in ambito cinematico con la superba cover di Theme from Beverley Hill’s coop resa più robusta con la linea dei fiati a sezione. Four Two Three e Silent Heroes aprono una parentesi acustica, una novità questa, che però ci sta alla grande come il cacio sui maccheroni . Provengono da una session di streaming video live e mantengono quel piglio cinematico che pervade buona parte del lavoro. Una volta che il mondo ha lentamente iniziato ad aprirsi, dopo il Covid, di nuovo, ulteriori concerti sarebbero stati catturati sulla macchina portatile Fostex R-8 del gruppo. Fortunatamente, le restrizioni sono cadute la sera stessa in cui la band è salita sul palco all’aperto dell’Import Export di Monaco l’11 settembre 2021. La lunga jam di ispirazione afrobeat su Carry On di J.J. Cale vede persone festeggiare e ballare di nuovo insieme per la prima volta dopo un anno e la maniacale Munich Psycholympics scatena tutte le energie imbottigliate che erano rimaste dormienti. Si prosegue con l’oscura Ghost Walkregistrata durante un soundcheck per un concerto che alla fine è stato annullato per motivi di sicurezza, riflettendo ancora una volta l’incertezza del tempo, ma musicalmente è nello stile di sempre della band di Amburgo.  Ancora una cover, Let the music play di Shannon, brano manifesto del 1983 della  breakdance. Una versione acustica di Where Do We Go From Here? (originariamente registrata con Lee Fields) chiude il disco ed il suo inquieto viaggio attraverso insolite situazioni di registrazione legati ad una attualità altrattanto atipica.

WILD BOUNCE “Good Time” feat. Tanaj (Digital)

Arrivano dalla Spagna (Barcellona) e sono un duo: l’italiano Daniele Carmosino e l’angolano Mabreezee per questa terza uscita, singola, insieme al rapper americano Tanajah che ne arricchisce il lavoro. Come le altre tracce dei Wild Bounce, il brano è caratterizzato da sintetizzatori analogici che oscillano magnificamente per tutta la durata della canzone, in un paesaggio musicale caleidoscopico che va dalla jazztronica all’alternative, dal r&b passando per il soultronic-hip hop. Come tutti gli altri brani di Wild Bounce, anche questa canzone nasce da esperimenti in studio, dove si possono sentire le radici africane di Mabreezee e i tocchi cinematografici di Daniele Carmosino. Sono amanti delle atmosfere analogiche, del gusto dei campionamenti, dell’inserimento di strumentazione live e di drum machine anni Ottanta che danno alle loro produzioni un tocco di originalità rispetto al panorama produttivo internazionale.

C’AMMAFUNK “Bouncing” (LP / CD / Digital)

La Irma Records ci presenta questa giovane ma promettente band di Salerno con un album ben suonato e prodotto. Formatisi nel 2018, i C’ammafunk sono un sestetto caratterizzato da un suono esplosivo ed energico con le radici piantate nel passato e lo sguardo rivolto al futuro. Lo stile sonoro attinge dal funk, dal jazz, dall’ hip hop e persino dal rock e dalla psychedelia. Bouncing deve il suo titolo ad una espressione che la band usa frequentemente: “let the bounce be with you”, che racchiude la missione del gruppo di creare groove accattivanti e musica contagiosa. La titletrack dell’album inizia con una intro psichedelica che viene poi arricchita da synth ed effetti, fino alla vamp finale che fa riferimento a sonorità rock. Pachyphytum è piena funk fusion che ci riporta agli islandesi Mezzoforte. Dam è un break di piano Rhodes che poi si risolve in uno strumentale che resta in bilico tra accordi hip hop e sensibiltà fusion. In N.O.E.L (No One Escapes The Loop) la band rende omaggio a James Brown, utilizzando campioni, loop e un basso tosto e grasso; brano tra i più interessanti dell’intero lavoro che potrebbe designare una direzione più marcatamente black della band. Così come anche i due singoli, il neosoul-rap Fly High feat. il rapper canadese L. Teez ed a seguire Funkshovit che spinge di più sul registro del funk, qui più vicini ai Tower of Power.

This is what you got è una traccia che riprende la fusion inserendo delle chitarre panned per ottenere un senso dinamicissimo del suono con le percussioni rotolanti e i fiati a tener bordone. Si chiude con Dundalk  in un singulto di virtuosismo, fusion funk dove si mette in mostra la sezione ritmica, con tanto di assalto ritmico finale della batteria.

Album a due facce dunque, una più fusion, a mio avviso un pochino demodé e un’altra più interessante, più decisa verso un moderno hip hop e soul funk. Quale delle due strade prevarrà? lo scopriremo solo vivendo e seguendo questa band campana.

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