Disco

Fra Dublino e Amburgo un fiume di soul

Salvato dal rogo degli studi in cui era stato registrato l’album nato dall’incontro fra il cantautore irlandese Nathan Johnston, mod del nuovo millennio, e i tedeschi Angels of Libra, dieci musicisti che suonano come una big band di Memphis. Un disco retrò, ma con molti modernismi: il detective di Shaft collabora con l’agente segreto James Bond, con la complicità di Ennio Morricone, Curtis Mayfield e Paul Weller 

Che gli irlandesi siano «i più negri d’Europa» e che «i dublinesi siano i più negri d’Irlanda» e che «noi di periferia siamo i più negri di Dublino», lo aveva detto nel 1988 lo scrittore irlandese Roddy Doyle pubblicando The Commitments. Quindi che Nathan Johnston, cantautore di Mullingar, ad appena 80 km da Dublino, sembri un mod del nuovo millennio, innamorato di Paul Weller quanto di Curtis Mayfield, non può meravigliare. Sorprende semmai sentire gli Angels of Libra suonare come un’orchestra r&b di Detroit o di Memphis, quando i dieci musicisti della band sono nati e cresciuti nella piovosa Amburgo, Germania. Eppure, l’album nato dall’incontro fra la voce irlandese e il gruppo tedesco è un magnifico tuffo nel soul degli anni Sessanta.

Fino a non molto tempo fa, la formazione tedesca non aveva un nome. Poi, per caso, hanno incontrato Johnston in uno studio di Amburgo e lo hanno invitato a unirsi a loro. La prima canzone nata da questa collaborazione è stata la lunatica e cupa Angel Of Libra. Piaciuta così tanto alla band da diventare… gli Angels Of Libra. Insieme hanno proseguito a comporre le altre nove canzoni che compongono l’album di debutto, scampate al rogo che ha distrutto lo studio di Amburgo dove erano state registrate.

Gli Angels of Libra, formazione di Amburgo (foto di Christopher Lau)

L’album è un viaggio pieno di sentimento e atmosfera fra paesaggi sonori della vecchia scuola soul con un tocco moderno e molto groove. Voci straordinarie e funky sono accompagnate da una robusta sezione ritmica e da arrangiamenti celestiali di fiati/archi. È un album retrò, ma con molti modernismi. Curtis Mayfield s’incontra con gli Style Council, il miglior Rod Stewart (in The Nine Angels Choir) balla con Amy Winehouse, il detective di Shaft (Isaac Hays) collabora con l’agente segreto James Bond, con la complicità di Ennio Morricone e Piero Piccioni.

I testi gettano un ponte tra antiche mitologie e temi del mondo contemporaneo. Il tema principale del disco è incentrato sul coraggio e la perseveranza di fronte a lotte personali per superare le insicurezze. La traccia di apertura, Curtis, introduce l’idea di essere audaci e di mettere in discussione le proprie scelte di vita. Johnston chiede: “Chi sei, vuoi essere una star? / Notizie in prima pagina, hai davvero lavorato così duramente?”. Il titolo della canzone è un tributo a Curtis Mayfield, il cui suono ha fortemente ispirato il suono del disco.

La seconda traccia All Your Love parla di amore, lussuria e passioni e desideri di una ritrovata storia d’amore. La melodia allegra, leggera e spigliata degli ottoni è contrapposta sia dal punto di vista lirico sia musicale con la terza canzone del disco, Nine Angel Choirs, una ballata d’amore di vecchia scuola. In A Different World esamina come potrebbe essere vivere nei panni di qualcun altro. Johnston canta: “Come sarebbe, se non avessi mai sentito il blues”. La canzone invita a provare ad apprezzare ciò che abbiamo ed a smettere di confrontarci con gli altri. La ripresa di Curtis in stile Italian Job chiude la prima parte.

Nathan Johnston (foto di Christian Jegl)

Il secondo lato del disco si apre con Modern Times, dove torna il tema della disillusione nei confronti della società e dell’onestà. La canzone è stata ispirata dal punto di vista vocale e lirico dalla morte di Charles Bradley, il senzatetto diventato un famoso cantante negli anni Sessanta. Jericho ci conduce su una strada molto più oscura con considerazioni di Johnston sull’attuale stato del mondo. Secondo la Bibbia, le mura di Gerico caddero quando gli israeliti suonarono le trombe dopo avevar marciato intorno una volta al giorno per sei giorni e sette volte il settimo giorno. Ovviamente, è una leggenda non verificata, una fake new tramandata nei secoli. Ed è questo il tema del brano: il sistema delle informazioni è andato in tilt e molte persone oggi non sanno in cosa credere o di chi fidarsi, il che ci sta facendo rivoltare l’uno contro l’altro, soprattutto online.  Icarus è l’unico strumentale dell’album, una canzone allegra e super groovy. Chiude Euphoria sulla legalizzazione delle droghe leggere e sul bisogno di unirsi per non sentirsi esclusi. È un invito a rimanere forti, a mantenere la propria integrità ed a non aver paura di “dare una pugnalata alla vita” recitano le ultime parole. “È ora di scegliere la tua arma”. Sta a ciascuno di noi decidere come vivere la propria vita.

L’album Nathan Johnston & the Angels of Libra uscirà il 4 novembre in vinile, CD e digitalmente dalla Waterfall Records. Un album successivo con strumentali e vari cantanti uscirà all’inizio del 2023.

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