Disco

Dischi: le uscite della settimana

Yeah Yeah Yeahs: Cool It Down

Il titolo dell’album è preso da una canzone poco conosciuta dei Velvet Underground, contiene otto tracce tipicamente spigolose ed epiche, in cui si mescolano sintetizzatori e archi da pista da ballo. Pur durando poco più di mezz’ora, affronta grandi temi, tra cui il collasso ambientale, il peso per le generazioni future e il desiderio primordiale di vicinanza dopo la separazione globale causata dal lockdown. Canzoni-inno e ballate puntano verso la speranza, inclusa la traccia di chiusura, Mars, poesia lo-fi in parte presa da una conversazione con il figlio di Karen O, frontwoman della band. 

Il trio art-rock nato a New York più di due decenni fa, noto per un suono e uno stile di performance che fonde la furia punk con testi intimi e teneri. Quattro album in studio – l’ultimo, Mosquito, pubblicato nel 2013 – gli Yeah Yeah Yeahs sono arrivati a definire la rinascente scena rock di New York. Il gruppo si è evoluto dalle sue radici lo-fi, introducendo strumming acustico, ritmi da club e stranezze electro-pop, guadagnandosi lungo la strada un po’ di nomination ai Grammy. Ma quando il contratto con la major è scaduto dopo Mosquito, i tre ragazzi si sono felicemente dispersi per fare le proprie cose, per maturare artisticamente e personalmente. Ma forse nessuno si aspettava che la pausa durasse così a lungo: abbastanza per spostarsi attraverso il Paese, avere figli, fondare etichette discografiche sperimentali (il chitarrista Nick Zinner), intraprendere carriere soliste (Karen O con Crush Songs e Lux Prima nel 2019 con Danger Mouse), essere citati in un album di Beyoncé, suonare riff per la chitarra lanciafiamme in Mad Max: Fury Road, sfiorare l’Oscar per il colosso Disney con Frozen, sopportare una pandemia globale e vedere gli album rock cadere sempre più in disgrazia mentre lo streaming diventava la forma dominante di consumo di musica.

L’album arriva con quello che Karen O ha definito “a mic drop” di un singolo, la straordinaria Spitting Off the Edge of the World (Sputando sul confine del mondo), una potente ballata, in cui Karen si schiarisce la voce e versa una lacrima di fronte all’imminente collasso climatico, accompagnata dalla voce eterea di Perfume Genius e dal più grande video musicale che la band abbia mai prodotto: un’apocalisse fra horror e Mad Max. Anche il secondo singolo Burning  fa riferimento al tema del riscaldamento terrestre. «Prima di entrare in studio, è stata una delle peggiori stagioni di incendi a Los Angeles. Sembrava Blade Runner 2049. Cieli rossi. Cenere. Ti svegli una mattina, il cielo è rosa. Il sole è come un globo che vi pende basso. Devo dire a mio figlio che non possiamo uscire a causa della qualità dell’aria. Era apocalittico. Ciò penetra davvero nella tua psiche, soprattutto dopo un anno di totale distopia della pandemia», racconta Karen O spiegando la canzone. «Nel brano Nick Zinner e io abbiamo inserito un accenno a Beggin di Frankie Valli con la frase “Oooooh lay your red hand on me baby”».

Dal titolo del disco ti aspetteresti richiami ai Velvet Underground, invece ci sono citazioni di Bowie, e la traccia di chiusura dell’album Mars sembra voler chiudere un cerchio, o meglio «un cerchio completo», per citare il testo della canzone, che Karen descrive come una poesia.

Voto: 7

Björk: Fossora

Björk si diverte con ritmi da club e clarinetti bassi elaborati su Fossora, il suo cosiddetto “album dei funghi” in cui si confondono ottimismo, maternità e vittimismo. Il titolo del disco è una parola di fantasia che Björk traduce come “colei che scava”. Riflette sui limiti dell’ottimismo in Atopos, mentre Ancestress onora la defunta madre, l’attivista ambientale Hildur Rúna Hauksdóttir. «Ho iniziato questo album in modo molto concettuale, tipo: “Questo è l’album del clarinetto! Poi a metà, ho pensato, fanculo», ha detto Björk. La musica è sempre più d’avanguardia, ma alla fine puoi sempre trovare la scintilla o il barlume di luce nella musica di Björk.

Voto: 5

Marlene Kuntz: Karma Clima

Il titolo dell’album richiama la canzone Karma Police, il brano più popolare di Ok Computer, disco che segnò una svolta per i Radiohead, che alle chitarre anteposero l’elettronica. E Karma Clima segna un cambiamento anche per i Marlene, che mettono in secondo piano chitarre e batteria per dare un ruolo di protagonista a synth ed elettronica. Brani carichi di pathos, dai quali traspare la paura per una imminente catastrofe ambientale, tema di tutto il lavoro. 

Voto: 7

Manuel Agnelli: Ama il prossimo tuo come te stesso

Suona come un disco con gli Afterhours, senza alcuna novità. Suoni deja vu, spruzzate noise, scopiazzature anni Sessanta, atmosfere cupe. Banale anche nei testi. Manuel Agnelli mi ricorda il giudice di XFactor che lui stesso sostituì, ovvero Morgan. Entrambi sopravvalutati.

Voto: 3

thasup: C@ra++ere s?ec!@le

Nel 2019, tha Supreme ha dato vita a una piccola rivoluzione. Il giovane artista romano nato nel 2001, fratello della cantante Mara Sattei, si è fatto conoscere senza mai mostrare il suo volto (ma solo un alter ego disegnato come un cartone animato), collaborando con i più grandi nomi della musica rap e trap. È arrivato al successo prima come produttore, poi con il suo canto in “corsivo”, quasi incomprensibile ma efficace nel conquistare il cuore dei giovani. A tre anni dall’album d’esordio 23 6451 (si legge “Le basi”), ha cambiato nome in thasup e ha pubblicato C@ra++ere s?ec!@le (si legge “Carattere speciale”). L’album contiene venti canzoni e dieci collaborazioni più pop rispetto al passato: tra i nomi già ufficiali ci sono anche Tiziano Ferro, Rkomi, i Pinguini Tattici Nucleari, Coez, Tananai, Salmo, Lazza e Sfera Ebbasta. Trap, rap, pop & cartoons. 

Voto: 6

Lambchop: The Bible

Kurt Wagner cerca gioia e spiritualità con ritmi sintetici, pianoforte riflessivo e bagliori elettronici. Police Dog Blues, il primo singolo del disco, è la rielaborazione di una canzone blues del 1929 di Arthur “Blind” Blake, parzialmente ispirata dall’ingiustizia razziale emersa dopo l’omicidio da parte della polizia di George Floyd nel maggio 2020. 

Voto: 4.5

Shygirl: Nymph

Quattro anni dopo aver pubblicato il suo EP di debutto, composto da cinque tracce, Cruel Practice, Blane Muise ha pubblicato il suo primo album di inediti con il nome d’arte di Shygirl. Cantante, compositrice e produttrice del sud di Londra ha arruolato un gruppo affiatato di amici e collaboratori, tra cui Arca, Mura Masa, Sega Bodega, BloodPop®, Vegyn, Danny L Harle e Kingdom per creare le dodici canzoni Nymph, che stanno plasmando la musica dei club londinesi. Ipnotico e sensuale.

Voto: 6

Cole Pulice: Scry

Il sassofonista di Oakland Cole Pulice si è ispirato alle opere di Pauline Oliveiros, David Behrman, Maggi Payne e Jon Hassell durante la composizione di Scry. «Il verbo “to scry” definisce la pratica di predire il futuro guardando in una sfera di cristallo», spiega Pulice. «C’è molto da dire qui riguardo al mix di temporalità, linee temporali, stati dell’essere e così via, ma per lo più devo solo ringraziare in modo speciale l’artista, compositrice e cara amica Sadie Robison. L’estetica arcana delle sue sculture in vetro colorato in technicolor ha avuto una grande influenza sui temi di Scry». Sognante e rilassante.

Voto: 5

Keith Jarrett: Bordeaux concert

Nel 1975, un’odissea musicale chiamata The Köln Concert divenne il più improbabile tra gli album con vendite multimilionarie. Con quel disco, Keith Jarrett ipnotizzò gli ascoltatori di tutto il mondo. Jarrett ha anche suonato molta musica classica e jazz con star come Miles Davis e Charles Lloyd, ma ha amato soprattutto l’arte dell’improvvisazione al pianoforte, come testimoniano album dal vivo tra cui Carnegie Hall Concert del 2006, Rio del 2011 e, naturalmente, l’opera del 1975. Ogni performance solista di Jarrett ha un valore speciale, anche questa registrata nel luglio 2016 a Bordeaux. Quando nella Parte III emerge un ritornello gospel, esplodono fischi e grida di gioia, e quando i loop minimalisti frenetici della Parte V si fermano, il pubblico esplode. Tutto, dalle ballate improvvisate più morbide al blues più esuberante e violento, attira grandi ovazioni. 

Voto: 7.5

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *