Disco

Dave Brubeck, red hot & cool

– L’imperdibile e straordinario “Live From The Northwest, 1959” è la terza uscita dell’etichetta ufficiale della famiglia. Il tocco magico del quartetto rende impossibile annoiarsi dal primo all’ultimo brano
– Lo storico pianista si appropria degli standard jazz, li reinventa con uno swing e un groove incomparabili. Tutto questo viene catturato in una registrazione di qualità eccezionalmente elevata per l’epoca

Pur guardato con infinite riserve dal popolo del jazz, il compianto pianista scomparso nel 2012, è entrato nella storia del sound afroamericano grazie almeno a un paio di brani (Take five e Blue rondo a la Turk) e un paio di dischi (nel 1954 con la prima copertina conquistata da un jazzista su Time, nel ’59 con Time out, primo album di jazz a vendere più di un milione di copie). Allievo di Schoenberg e Milhaud, è stato una star della stagione cool, pianista e compositore estetizzante, accessibile e accattivante, oltre che fortemente aperto alle influenze della musica classica: Bach, Vivaldi, Chopin tra i suoi sicuri ispiratori. I puristi lo accusarono di non avere swing, ma a fianco di Paul Desmond impose uno stile riconoscibile e affascinante. 

La dimostrazione è The Dave Brubeck Quartet – Live From The Northwest, 1959, terza uscita della Brubeck Editions, l’etichetta ufficiale della famiglia Brubeck. Le precedenti includono Time OutTakes (2020) e Live From Vienna 1967 (2022). Ogni pubblicazione è orgogliosamente e meticolosamente mixata e rimasterizzata, disponibile su vinile da 180 grammi, CD e formati digitali.

The Dave Brubeck Quartet – Live From The Northwest, 1959 è una vera delizia per vari motivi. In primo luogo, mette in mostra il genio di Dave Brubeck, che si appropria degli standard jazz, li reinventa con uno swing e un groove incomparabili. Tutto questo viene catturato in una registrazione di qualità eccezionalmente elevata per l’epoca, rendendola godibile in qualsiasi formato.

A partire da un’energica e straordinaria interpretazione di When The Saints Go Marching in, ci si lascia trasportare dalla maestria del jazz, soprattutto perché qui non è presente nessuno dei brani che hanno portato Brubeck al successo. Ciò consente un divertimento senza pregiudizi e il piacere della scoperta è completo con From The Northwest, 1959. Questa raccolta di registrazioni di due concerti elettrizzanti celebra il suono unico e la superlativa produzione dell’iconico quartetto negli anni Cinquanta. I leggendari ritornelli di pianoforte di Dave Brubeck danzano con la fluida invenzione melodica del sassofonista contralto Paul Desmond, mentre la sezione ritmica, composta dal bassista Eugene Wright e dal batterista Joe Morello, fornisce il perfetto equilibrio tra supporto e invenzione ritmica.

Registrato il 4 e 5 aprile 1959 al Multnomah Hotel di Portland e al Clark College Auditorium, questo concerto rimane sorprendentemente moderno. L’approccio visionario di Brubeck, non solo nella scelta degli strumenti acustici ma anche nella sua arte senza tempo, contribuisce al successo duraturo di questo gruppo. Il calore dei mixer valvolari non diminuisce l’eccellenza di questo ensemble jazz e le registrazioni catturano l’atmosfera di un’esibizione dal vivo, completa di tintinnio di ghiaccio, conversazioni ovattate, applausi entusiasti e, soprattutto, incredibile musicalità. 

Il tocco magico del quartetto rende impossibile annoiarsi dal primo all’ultimo brano. These Foolish Things è straordinaria quando Dave suona gran parte del suo assolo con accordi pesanti e corposi prima che il quartetto si alleggerisca e faccia oscillare il resto; Gone With the Wind è ariosa e svolazza come una foglia; Multnomah Blues è un blues mid-tempo fluido e cadenzato; Two-Part Contention è una vetrina per gli accordi di Dave e il doppio tempo di Desmond, simile ad un aquilone; The Lonesome Road rulla lentamente e poi decolla lungo la pista di Brubeck. 

Il tecnico del suono Wally Heider ha registrato perfettamente le due date, permettendoci di ascoltare distintamente ciascun membro del quartetto. Il risultato è un album che non solo presenta la brillantezza musicale ma anche l’atmosfera dell’esperienza dal vivo.

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