– La figlia d’arte di Laura Valente e Pino Mango è in gara con “La noia”, canzone che porta le firme di Dardust e Madame: «Parla di me con ironia al ritmo di cumbia»
– «Porto a testa alta il mio cognome, ma sono abbastanza sicura che le mie origini familiari abbiano poco a che fare con il mio percorso artistico. Vado all’Ariston a testa alta e libera»
Angelina Mango ha un cognome pesante, ma il Festival di Sanremo 2024 se l’è conquistato sul campo, con il suo talento e un paio di canzoni che sono diventate “tormentini” estivi. Figlia d’arte di Laura Valente e Pino Mango, dopo aver trionfato e raggiunto il secondo gradino del podio alla ventiduesima edizione di Amici di Maria De Filippi lo scorso maggio, si appresta ora al suo grande debutto sul palcoscenico dell’Ariston. «Porto a testa alta il mio cognome, ma sono abbastanza sicura che le mie origini familiari abbiano poco a che fare con il mio percorso artistico, anche se, certo, sono cresciuta in quell’ambiente, con quegli stimoli», tiene a sottolineare. «Bambina? Ma non troppo: l’età che conta non è quella anagrafica ed io ho vissuto tanta musica, esperienze belle e brutte. Vado all’Ariston a testa alta e libera».
Ventidue anni da Maratea con la musica nel sangue, Angelina porterà in gara La noia, «un pezzo molto intenso, molto emotivo, perché è una canzone autobiografica», sottolinea lei. Un brano al ritmo di cumbia: «Un’idea di Dardust, un modo per esorcizzare gli alti e bassi che ci impediscono di annoiarci. Uso l’ironia per difendermi e Madame mi ha dato una grande mano nel saper raccontare tutto questo».
Una carriera iniziata giovanissima a fianco del papà, deceduto nel 2014, poi diversi progetti, a cui sono seguiti nel 2021 Monolocale, il suo primo album, e il debutto vero e proprio sulle scene nel 2022 al Concertone del Primo Maggio assieme al fratello Filippo. Per arrivare poi ad Amici, ai singoli Voglia di vivere, Ci pensiamo domani e Che t’o dico a fa’, in rotazione costante alle radio, al secondo album Voglia di vivere fino all’ambito Festival di Sanremo: «Per il momento sto cercando di rimandare il panico, perché il panico è bello quando è anche entusiasmo, quando è adrenalina», confessa. «E quella secondo me arriva sotto sotto, già ora essere qua per me è un assaggio e pensare che sia solo un assaggio mi impaurisce un po’. Però dall’altro lato sono talmente fiera di essere qua, essere riuscita a trovarmi qui mi fa solo pensare: “Goditela e sii felice di quello che stai facendo”».
Un “affare di famiglia” Sanremo, e Angelina calcherà ora quello stesso palco dove nel 1985 Mango senior aveva debuttato nella categoria Nuove proposte con Il viaggio: «Mio padre è salito su questo palco quarant’anni fa, più o meno», ricorda la cantautrice. «Sicuramente mi lega molto a lui questa cosa, perché è un luogo non sconosciuto alla famiglia ed è un luogo di cui ho sempre sentito parlare anche in maniera forse più vicina del solito sin da quando sono piccola. Quindi è una grande emozione calcare un palco del genere, forse assume un valore ancora diverso».
Quest’anno la presenza femminile al Festival è aumentata, anche se le donne restano ancora in minoranza. I bookmakers, tra l’altro, le danno favorite. Le pagelle dei pre-ascolti hanno visto promosse a pieni voti Loredana Bertè e la stessa Angelina Mango, mentre i pronostici realizzati con le intelligenze artificiali hanno indicato i nomi di Alessandra Amoroso e, nuovamente, della ragazza lucana. «Mamma mia… Noi donne siamo nove… Io non faccio caso al gender, mai, ma sarebbe bello se la finale avesse non dico un podio tutto al femminile, ma quasi».