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Da Parigi a Berlino it’s soul that counts

– Chiamatela afrobeat, jazz, funk, blaxploitation, dance e psychedelic, è la musica afroamericana che “accende” le notti europee
– È uno stile caratterizzato da un crossover colorato, proposto nelle musiche e nei testi con uno spirito moderno: sono i casi dei francesi Principles Of Joy e dei tedeschi Oluma

It’s Soul That Counts, è l’anima quel che conta. E l’anima i Principles Of Joy la mettono davvero, al contrario di tanti cacciatori di successo. Soul e gioia sono i dettami della band francese che viaggia attraverso la storia della musica afroamericana con uno spirito moderno, in cerca di un soul contemporaneo.

I Principles Of Joy sono attualmente la band soul più in voga d’Europa. Provengono da Parigi, ma hanno il grosso del pubblico in Germania. Dall’inizio del nuovo millennio, infatti, si può parlare di una scena soul indipendente in Germania. Gli artisti spesso emergono dalla scena hip-hop, piuttosto vivace fin dai primi anni Novanta. Un background nero o migrante fornisce ulteriore autenticità a molti artisti soul. Una sottocultura relativamente piccola di fan del Northern Soul si sta sviluppando. Stilisticamente, “Soul Music made in Germany” è caratterizzato anche da un crossover colorato. Oltre ai classici elementi soul, le influenze musicali includono hip-hop, funk, jazz e reggae. 

L’attuale diversità degli stili di musica nera è rappresentata da progetti ambiziosi come gli Angels of Libra, gli eroi del retro soul e del rhythm’n’blues, o gli Oluma, band di global groove formata da nove elementi e fondata da Gregor Nicolai e André van der Heide, che condividono una passione comune per la musica ballabile: afrobeat, jazz, funk e influenze brasiliane confluiscono e formano il loro ambiente musicale. Portati dalla sezione ritmica, i quattro fiati creano un suono versatile, spesso linee virtuosistiche scattanti, a volte fluttuanti e libere. I ritmi di guida si susseguono e ti fanno muovere: è tutta una questione di esperienza reciproca. In questi giorni hanno pubblicato il singolo Cooking Time, titletrack del loro album di debutto in arrivo.

Al mercato tedesco si rivolgono, quindi, i Principles Of Joy. Nel loro terzo album fondono abilmente elementi di northern soul, blaxploitation, dance e psychedelic soul per creare una fusione irresistibile che onora le sue radici pur rimanendo senza sforzo nell’attualità. It’s Soul That Counts è un lavoro profondamente radicato nella propria eredità musicale, traendo ispirazione dai suoni Northern Soul degli anni Sessanta (come evidenziato in brani come What Did You Mean), le vibrazioni soul midtempo degli anni Settanta (SoulmateTale of The Ghetto) e la soul dance contemporanea (Girls Be LikeAll That). Rendono omaggio alla blaxploitation (No Justice No Peace) e al soul psichedelico (True Life). Tuttavia, questo ricco arazzo di influenze e sapori non avrebbe lo stesso impatto senza l’innovativa reinterpretazione dei Principles of Joy attraverso una lente post-hip-hop.

Con un mix di forza e sensibilità, Rachel Yarabou incarna perfettamente i testi e le melodie scritti da Christelle Amoussou, la cantautrice ufficiale della band. It’s Soul That Counts è un disco che parla d’amore (I Was WrongSoulmateAll That Counts), ma anche di rivolta politica (No Justice No Peace) e del futuro di un mondo in rovina (AblazeGirls Be LikeTrue LifeTale Of The Ghetto). La presenza vocale di Rachel Yarabou lo colloca nella lunga tradizione delle Soul Sisters. La cover della canzone funk femminista Your Thing Is A Drag scritta e cantata da Sharon Jones & The Dap-Kings è l’occasione perfetta per dimostrarlo. Attraverso un ultra-reinterpretazione energica, i Principles Of Joy ci ricordano tutto ciò che il Soul contemporaneo deve alla Daptone Records, la vera forza trainante dietro la rinascita del genere più di vent’anni fa.

Principles of Joy

It’s Soul That Counts è un album che sprizza gioia, nel rispetto del nome della band francese: un’emozione umana primitiva che fa parte della nostra coscienza da migliaia di anni. È ricco di temi ed emozioni che si intrecciano con naturalezza durante i suoi 45 minuti di musica, durante i quali i Principles Of Joy si rivolgono all’anima stessa di ogni ascoltatore, nel profondo dove vengono prese le decisioni. Perché, alla fine, come suggerisce il titolo dell’album, «è l’anima che conta».

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