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Concerti cancellati, la festa è finita?

– Dopo Sfera Ebbasta, anche i Negramaro annullano: non solo lo show di Messina, ma anche quello di Bari
– «Motivi tecnico logistici» è la spiegazione che non spiega. E nasconde un flop nelle vendite di biglietti
– Dopo il “boom” del post-pandemia e davanti al caro-concerti, la gente sembra aver esaurito i soldi

«Il concerto è stato annullato per motivi tecnico logistici, indipendenti dalla volontà dell’artista». È la misteriosa giustificazione che accompagna quasi sempre la cancellazione di un evento di spettacolo. Una formula che non spiega. Quali sono, ad esempio, i motivi tecnico logistici impedenti lo spettacolo se alcuni giorni prima e dopo si sono svolti nella stessa location eventi simili? 

Ora, quando capita una volta, passi. Può accadere. Si è rotto un Tir che trasportava il palco, è previsto un ciclone devastante. Ma, quando succede una seconda e una terza volta, beh qualche sospetto comincia a nascere. Come diceva Agatha Christie: «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova». 

Prima la notizia dell’annullamento del “live” del rapper Sfera Ebbasta previsto per il prossimo 6 luglio allo stadio “Franco Scoglio” di Messina. Adesso sono i Negramaro ad annunciare la cancellazione dei loro concerti previsti per il 3 luglio allo stadio di Messina e il 6 luglio allo Stadio San Nicola di Bari. Le motivazioni sia per il rapper sia per la band salentina sono le stesse: motivi tecnico logistici. Sia per lo stadio di Messina sia per quello di Bari, che ha ospitato il tour di Vasco Rossi, mentre nel primo si sono già esibiti Geolier, Ultimo e ora, il 30 giugno, Zucchero.

Noi, che speculiamo sulla dietrologia, pensiamo che le cancellazioni siano da addebitare ad altri problemi: il flop. Il cattivo andamento delle vendite dei biglietti che non rendono conveniente né agli organizzatori né all’artista la discesa fino in Sicilia. Nel caso dei Negramaro, inoltre, sarebbe stato ancor più amaro per i salentini suonare “in casa” in uno stadio senza “sold out”. Conseguenza questa anche della frattura che si è creata fra la band di Giuliano Sangiorgi e i propri fan dopo il disastro di Galatina dell’anno scorso in occasione del concerto per la celebrazione di vent’anni di carriera, quando metà gente entro nell’area dello show e l’altra metà fu costretta a rinunciare allo spettacolo dopo aver pagato biglietto e parcheggio in anticipo perché rimasta imbottigliata a causa del piano traffico messo in piedi dagli organizzatori. I Negramaro stanno riprogrammando le date nei palasport (Bari – 17, 18, 19 ottobre 2025 e Messina – 23, 24, 25 ottobre), sperando di contare su un nuovo e migliore album.

Un momento negativo per le attività “live” che non si vive soltanto in Italia. Per la cancellazione del tour di Jennifer Lopez i mass media si erano catapultati sul gossip e sui travagli d’amore della diva, stimolati anche da discografici e addetti ai lavori. Sarebbe bastato dare uno sguardo ai precedenti – un film andato male, l’album che aveva fatto splash e le voci sulle vendite dei biglietti per il tour che stentavano – per capire che la ragione dell’annullamento era un’altra: un artista oltre il suo apice commerciale, come J. Lo., aveva fatto una proiezione ottimistica sulla risposta del pubblico al nuovo progetto. 

Lo stesso errore che hanno fatto i Black Keys, un’altra grande band che ha annullato il tour nordamericano eccessivamente ambizioso, tanto da dover essere ospitato nelle stesse arene di J-Lo. In questo caso, però, nessuno ha avuto dubbi: scarsa la vendita di biglietti. 

Le cronache di questi giorni, d’altronde, ci raccontano di un notevole calo di pubblico ai concerti. Fatte rare eccezioni – i tre “sold out” napoletani di Geolier, ma a Messina non c’è stato il “tutto esaurito”, o quello dei Green Day all’Ippodromo di Milano – i “pienoni” dell’anno scorso sono uno sbiadito ricordo. Certo, una artista come Taylor Swift (che a luglio sarà in Italia) continua a macinare sold out, e l’Eras Tour di Swift è diventato il più redditizio della storia. Ma la gente, davanti al caro-concerti, a onerosi spostamenti, e passato il periodo post-Covid del revenge spending («comportamenti d’acquisto che generalmente seguono le grandi crisi politiche, economiche, sociali»), sembra aver esaurito i soldi o la voglia di tirarli fuori, magari dopo averli dirottati proprio su eventi come quelli di Taylor Swift.

Paure non condivise dal settore delle attività “live”, secondo cui «dati alla mano non riscontriamo affatto trend preoccupanti sull’estate 2024», ha commentato Stefano Lionetti, ad di Ticketone, piattaforma di ticketing leader di mercato, in una intervista a ilSole24Ore. «È un anno pari che coincide con alcune grandi manifestazioni sportive. Può succedere che, in anni come questo, su alcune venue si registrino meno eventi. Ma la cosa che possiamo dire è che il settore sta lavorando. E sta lavorando molto bene. E, alla luce delle premesse, nel 2025 lavorerà ancora meglio». 

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