Abbiamo provato il programma di AI che sta rivoluzionando il web. È capace di scrivere, comporre, aiutare nel lavoro, nello studio. E parte la guerra dei browser. Apple potrebbe lasciare Google per Bing
ChatGPT è un modello di linguaggio di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI, che è stato addestrato su un vasto corpus di testo in diverse lingue. Questo modello di IA è in grado di interagire con gli esseri umani in modo naturale e conversazionale, comprendendo e rispondendo alle domande e alle richieste in modo preciso e coerente. ChatGPT ha una vasta gamma di applicazioni, tra cui l’assistenza clienti, la ricerca e la creazione di contenuti, e la consulenza virtuale. L’uso di ChatGPT sta rivoluzionando la comunicazione digitale e sta aprendo nuove frontiere per la conversazione tra esseri umani e macchine. In questo articolo, esploreremo le funzionalità e le applicazioni di ChatGPT e il modo in cui sta cambiando il nostro modo di comunicare.
Questo inizio del pezzo non è mio. Né di alcun altro collega. A scriverlo non è stato un essere umano, ma un programma di intelligenza artificiale, denominato ChatGPT, con cui si può interagire registrandosi presso il sito chat.openai.com/chat. Nella casella di interazione ho chiesto: «Scrivimi un’introduzione di dieci righe a un articolo divulgativo su ChatGPT», e ne è uscito il testo di cui sopra, che ho ricopiato qui senza modificare una virgola. Se lo avessi scritto io avrei usato qualche parola diversa, ma nel complesso il risultato è sorprendente. E la sorpresa è tale che cinque giorni dopo il lancio, il programma aveva già un milione di utenti, diventando una delle novità tecnologiche che hanno generato più attenzione degli ultimi anni, tanto da mettere in allarme perfino Google. Anche Bill Gates ha sottolineato l’importanza di ChatGpt, paragonandola all’invenzione di Internet. «Finora l’intelligenza artificiale era in grado di leggere e scrivere, ma non di comprendere i contenuti. I nuovi programmi come ChatGpt renderanno più efficienti molti lavori d’ufficio, aiutando a scrivere fatture o lettere», ha detto il co-fondatore di Microsoft in un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano economico tedesco Handelsblatt. E partendo da questo assunto il guru dell’Ict ha lanciato una delle sue profezie: «Tutto ciò cambierà il nostro mondo».
Perché ChatGPT non è un semplice motore di ricerca, è un programma di apprendimento automatico ispirato al funzionamento del cervello umano, addestrato a fornire grandi quantità di testo. Imparando a riconoscere trame e associazioni nel testo, riesce a generare risposte appropriate a domande e completare frasi in modo coerente.
A ChatGPT potete chiedere di preparare una tesina su Gramsci, oppure di scrivere un articolo per giornale, perfino di comporre una poesia, può risolvere problemi di matematica, fare i compiti a casa. Ad esempio, io ho chiesto di comporre una poesia sulla Sicilia, questo è il risultato:
Tra le onde azzurre del Mediterraneo,
svetta maestosa la Sicilia,
un’isola dal fascino antico e misterioso
che affascina chi la guarda con occhi curiosi.
L’eterna bellezza dei suoi paesaggi,
i tesori custoditi nelle sue città,
le tradizioni e la sua cultura millenaria
sono un richiamo per chi vuole scoprire
tutto il fascino della sua anima.
I profumi dell’arancio e del limone,
le spiagge incantevoli e i colori del tramonto,
le prelibatezze della sua cucina,
fanno innamorare chiunque della Sicilia,
un gioiello prezioso nel cuore del Mediterraneo.
Certo, nulla è perfetto. E anche ChatGPT ha alcuni limiti. Le informazioni con cui è stato addestrato sono aggiornate al 2021; non è infallibile: non si può pensare di utilizzare senza un ulteriore controllo le informazioni che fornisce. Sicuramente, comunque, non stiamo più chiacchierando con Hal 9000 o giocando a scacchi con Joshua, siamo dinanzi a una «macchina» che è in grado di competere con l’uomo. Abbiamo delegato alle macchine compiti che prima erano dell’uomo ed è successo che le macchine sono diventate sempre più “intelligenti” e sempre più brave a fare le cose, mentre gli uomini — che restano sempre più “intelligenti” delle macchine — sono diventati sempre meno bravi a fare le cose che ora vengono fatte in toto o in parte solo dalle macchine. Nel 1996 Bill Gates scriveva sul blog di Microsoft «Content is King». Meno di trent’anni dopo il Re è morto. Con ChatGPT e le altre Intelligenze Artificiali Generative anche i contenuti diventano una commodity, chiunque può e potrà generare qualsiasi tipo di contenuto peraltro in pochi secondi.
L’arrivo di ChatGPT ha scatenato la guerra dei browser. Google ha immediatamente lanciato la chatbot Bard. Ma già dal debutto ha deluso le aspettative rispondendo in modo sbagliato a una domanda sul telescopio James Webb. Un errore che ha fatto crollare le azioni del colosso del 9%. Va meglio il nuovo motore di ricerca di Microsoft, Bing, con funzionalità di intelligenza artificiale che raggiunge quota 1 milione il numero di persone iscritte. Tant’è che Apple potrebbe lasciare Google per Bing, a cui replica Opera, il browser utilizzato per navigare in rete, integrerà in “Shorten” le funzionalità derivate direttamente da ChatGpt. Non stanno a guardare le Big tech cinesi: Alibaba a Baidu, oltre a JD.com e NetEase, hanno annunciato le loro intenzioni di lanciare prodotti in stile ChatGPT.