– “TroveRemo” è il titolo del nuovo lavoro del duo ed è pubblicato dall’OnyxDischi: sarà presentato il 6 dicembre a Matera. Nel 2025 lo storico jazz club lucano festeggerà quarant’anni di attività. Questa è la sua produzione numero 37
– Un viaggio nel tempo e nella musica alla ricerca di qualcosa che forse non esiste: dalla mitologia greca ai Pupi siciliani, a Shakespeare. Un lavoro di citazione dei diversi paesaggi sonori, dalla cultura popolare alla classica, al rock e al jazz
Quarant’anni, ma non li dimostra. Sono gli anni di attività dell’Onyx Jazz Club di Matera. Li festeggerà nel 2025. Fondato da quattro amici uniti dalla passione del jazz, il suo nome trae origine dall’insegna di uno storico locale jazz di New York, che aprì nel 1927 al 35 West della 52ª Street della City. Da piccolo jazz club, Onyx ha sviluppato tre principali linee di azione: la programmazione di concerti, la formazione e la valorizzazione dei talenti locali, la produzione di dischi.
Il Gezziamoci è la creatura più prolifica dell’Onyx. Il Jazz Festival della Basilicata coniuga i concerti agli obiettivi della ricerca di nuove espressioni musicali, ma anche della valorizzazione del territorio e della scoperta dei luoghi più suggestivi di Matera e della Basilicata. Fin dalle sue prime edizioni ha ospitato giovani emergenti e musicisti affermati, da Bruno Tommaso a Ettore Fioravanti, da Gianluigi Trovesi a Massimo Urbani, da Paolo Fresu a Roberto Ottaviano, che avrebbero fatto la storia del jazz italiano. Tra le star internazionali Steve Lacy, Richard Galliano, Carl Palmer, gli Oregon, Javier Girotto, Daniel Karlsson. Senza dimenticare Alfio Antico del quale ha prodotto il suo primo album Anima ‘ngignusa ed il più recente Ricotta salata.
Trentasette sono i cd prodotti in poco meno di trent’anni da OnyxDischi, etichetta indipendente dell’Onyx Jazz Club, a compendio di un’attività intensa, che non si pone limiti, sempre aperta a nuove sfide, e perciò senza età. L’ultimo ad uscire fuori da questo laborioso cantiere rigenerante è TroveRemo, il nuovo album di Gianluigi Trovesi e Marco Remondini, pubblicato dall’associazione culturale materana in collaborazione, per la prima volta, con l’Accademia di Belle Arti Laba di Brescia, istituto di Alta formazione artistica, legalmente riconosciuto dal Miur dall’aprile del 2000. TroveRemo non è solo la sintesi dei nomi dei due musicisti, ma anche il tema del cd che sarà presentato a Matera il 6 dicembre, alle 21, come anteprima del concerto che Trovesi e Remondini terranno nella storica residenza di Palazzo Bernardini, in via Arco del Sedile 9.
Clarinettista, sassofonista e compositore Trovesi, violoncellista Remondini, essi compongono un duo molto collaudato. È una emanazione dell’ottetto fondato da Trovesi agli inizi degli anni Novanta e la Accademia Laba l’ha ospitato a maggio in occasione della seconda edizione del festival “Labadabajazz”. Molto più consolidato è il legame fra Trovesi e l’Onyx, non solo per il numero di partecipazioni al “Gezziamoci”, ma anche per la cifra della produzione discografica dell’associazione materana. TroveRemo è il terzo album pubblicato da Trovesi sotto l’etichetta di OnyxDischi, avendo esordito con Snow, un disco di Felice Mezzina, inciso insieme con Achille Succi, clarinetto e sax, e replicato con Lo sguardo di un grillaio dell’Orchestra della Murgia Materana diretta da Oscar del Barba.
Da Brescia a Matera il nuovo progetto discografico unisce l’Italia da Nord a Sud esaltando l’autonomia artistica di due realtà molto differenti, il cui punto di contatto però è la cultura, in tutte le sue molteplici espressioni. La cultura come risorsa per i giovani che vogliano diventare protagonisti di un futuro consapevole oppure come strumento per creare economia e valorizzare il territorio. È in questo scambio di esperienze, destinato a infittirsi, che si colloca TroveRemo, un concept album che si articola in 27 brani e contiene un libretto che descrive i brani e offre una chiave di lettura per il racconto ideato da Trovesi e Remondini.
«Passando per le pieghe del tempo più nascoste, ma anche attraverso i momenti più celebri della letteratura», nel loro album i due musicisti propongono «un viaggio intrappolato nel tempo di un concerto e alla ricerca di qualcosa che forse non esiste». In realtà il titolo dell’album sembra avere una certezza, perché quel viaggio si giustifica con la ricerca di se stessi. «Un viaggio che magari non è mai stato», descrive la Laba, che gestisce il progetto dal punto di vista visivo e comunicativo. «Un profumo sottile e sfuggevole, quasi impercettibile. Questo è tutto ciò che è bastato agli argonauti per mettersi in viaggio, alla ricerca del celeberrimo Vello d’oro, un manto che a detta del mito sarebbe in grado di guarire ogni ferita o malattia. Ed è proprio tale stimolo che li porterà sempre più lontano, fino a perdersi nel tempo e nella musica. Lungo il percorso troveranno suoni passati, amori impossibili, spettacolari duelli e piccole glaciazioni. Dal mito alla storia, dalla cronaca all’invenzione, incontrando i protagonisti dell’immaginario mitologico greco – Argo e gli Argonauti, la Follia di Medea – e delle vicende narrate da Shakespeare, ma anche i Pupi siciliani con il Gran duello ed i Magici Vespri».
Un viaggio che sembra proseguire parallelo a quello di “MoltoBene”, la rivista scientifica dell’Accademia bresciana, e che dimostra come il vello d’oro possa essere trovato in cose molto distanti l’una dall’altra e che, forse, rappresenta solo la voglia di mettersi in gioco, come lo stesso metodo alla base del progetto dei due musicisti. Un lavoro di citazione dei diversi paesaggi sonori, dalla cultura popolare alla classica, al rock e al jazz. TroveRemo è ancora un insieme di frammenti e ricordi a cui s’intende dar vita, ma che vedrà la luce in una serie di corrispondenze raccontate da più stili e in più ambiti, comparendo come tesi e lavoro di ricerca anche nella prossima rivista della Laba.
All’interno del disco un libretto spiega la struttura narrativa che accompagna i brani e funge da chiave di lettura per il racconto che i due musicisti hanno ideato.