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Tre sold out per il Principe e il Cicalone

Dopo 50 anni, Francesco De Gregori e Antonello Venditti, i Coppi e Bartali della canzone romana, tornano insieme a suonare. Il tour sbarca in Sicilia e registra tre “sold out”: il 25 agosto nel riaperto Velodromo di Palermo, il 27 e 28 agosto al Teatro Antico di Taormina. Già prevista la tranche autunnale: l’8 e 9 novembre al Teatro Metropolitan di Catania. «Il concerto è una unica grande canzone. È il concerto di uno, anche se siamo in due». La probabile scaletta

C’è tensione, rivalità sopita ma non troppo, dichiarata anche in una recente intervista alla Rai in cui a uno viene chiesto di parlare dell’altro: «Antonello vendeva più dischi di me, io non ho avuto successo subito»; «Di Francesco mi irrita un po’ tutto. Questo modo snob di conferire con il pubblico, di non concedersi mai, di essere un po’ stronzo. Lo dicevo anche a De André».

«Già al Folkstudio eravamo gelosi l’uno dell’altro», spiega Francesco. E però fanno un album insieme nel 1972 «per risparmiare». Si intitola Theorius Campus, è nato tra le “stanze polverose” del Folkstudio, il locale che Giancarlo Cesaroni aveva trasformato in una fucina di giovani talenti, e vedeva il ventunenne De Gregori e il ventitreenne Venditti condividere le loro prime canzoni. Ha due soli pezzi cantati in coppia, Dolce signora che bruci e In mezzo alla città. «Antonello partì subito alla grande con Roma Capoccia e Sora Rosa, io no, il successo arrivò molto più lentamente».

Poi più nulla, «solo un tour in Ungheria che ci divertì parecchio anche per ragioni politiche». Per il Principe e il Cicalone («ai tempi del Folkstudio, mi chiamavano “Cicalone”, a causa di una voce che almeno all’inizio non somigliava a quella di un usignolo», ricorda Venditti) le strade presto si separarono, anche se nel disco dal vivo Bologna 2 settembre 1974, intestato anche a Maria Monti e Lucio Dalla, fanno insieme Buonanotte fratello. Ognuno seguì il proprio percorso, uno più sul versante pop romantico (e romanesco), una più sul folk impegnato e dylaniano, diventando entrambi tra i più importanti cantautori italiani. E, anzi, si parlava di una rivalità, «tipo Coppi e Bartali», e giravano leggende di frecciatine nascoste tra i due. Come in Piano bar: il famoso “pianista di piano bar” che “vende a tutti tutto quello che fa” sarebbe Venditti: «No, non sono io ma lui non smentisce», sottolinea Antonello che, invece, conferma che la sua Francesco, del 1978, è dedicata a De Gregori: “Vedi Francesco/ Possiamo ancora/ Suoniamo ancora l’ultima volta/ Senza rimpianti, senza paura/ Come due amici antichi/ E nient’altro di più”.

Francesco De Gregori, il Principe, e Antonello Venditti, il Cicalone (foto Benedetta Pistolini)

Nel marzo 2001 il primo avvicinamento: “E bomba o non bomba arriveremo a Roma”, cantano, di nuovo insieme, Antonello e Francesco, i vecchi amici che trent’anni prima avevano esordito sulle mitiche tavole del Folkstudio. Sul palco del teatro Brancaccio di Roma, insieme per la prima volta, a parte il blitz di cinque anni prima in Piazza Vittorio per sostenere la campagna dell’Ulivo. Da allora sono tornati a sentirsi e a frequentarsi spesso, magari per suonare insieme nello studio fuori città di Antonello.

Accade così che, a cinquant’anni esatti da Theorius Campus, Antonello Venditti e Francesco De Gregori, i Coppi e Bartali della canzone romana, suonino “ancora l’ultima volta/ Senza rimpianti, senza paura/ Come due amici antichi/ E nient’altro di più”. «Dopo essersi interrotto, oggi il nostro rapporto si è compiuto. E ci possiamo mandare a quel paese da amici e non per interposta persona. Siamo fratelli, e la fratellanza non può interrompersi mai», hanno detto complici nel giorno in cui è partita la loro prima tournée insieme in cinquant’anni di carriera e che il 25 agosto sbarca in Sicilia registrando tre “sold out”: il primo, il 25, nel riaperto Velodromo di Palermo, gli altri due il 27 e 28 agosto al Teatro Antico di Taormina, Tour estivo cui seguirà la tranche autunnale, indoor (l’8 e 9 novembre al Teatro Metropolitan di Catania), con contorno di docufilm, dischi live, tv, scalette variabili e band, di otto elementi, nata dalla fusione delle rispettive formazioni. 

Il Velodromo di Palermo riqualificato e restituito alla collettività riapre i battenti per il concerto di Venditti e De Gregori

Dopo l’apertura con Also sprach Zarathustra di Strauss (che Stanley Kubrick utilizzò per il film Odissea nello Spazio), la scaletta del concerto sembra seguire una sceneggiatura, quella della vita dei due amici-nemici. “Partirono in due ed erano abbastanza”, cantano subito in Bomba o non Bomba. «L’obiettivo è fare festa: il nostro repertorio è il carburante, abbiamo portato le salsicce buone per fare barbecue». E sono tante: un repertorio quasi inesauribile di successi. Con un omaggio all’amico Lucio Dalla (con cui De Gregori condivise l’esperienza di Banana Republic nel 1979) con Canzone.

Il concerto, spiegano i due artisti, «è una unica grande canzone. È il concerto di uno, anche se siamo in due». A dividerli solo la visione di ciò che oggi rappresentano – loro cantautori di un’altra epoca – nel panorama di una musica sempre più liquida e dominata da rap e trap. «Siamo dei sopravvissuti, ma auguro alle nuove generazioni di sopravvivere tra cinquant’anni come noi», commenta il Principe. «Ma quale sopravvissuto!», sbotta piccato Antonello. «Siamo un fiume in piena, mi sento creativo, con tanta voglia di fare anche più di prima».

Resta, tuttavia, da capire perché questo (re)incontro e perché adesso, nel momento in cui la curva delle parabole dei due artisti hanno imboccato la fase discendente. I maligni dicono per fare soldi. Loro smentiscono: «Guadagneremmo di più facendo tour separati. Semplicemente ci siamo trovati un giorno a pranzo, ci siamo fatti una bottiglia di vino, o forse due, e l’abbiamo deciso. Prima o poi poteva accadere, in fondo abbiamo bevuto il latte della stessa lupa».

Un momento del concerto (foto Roberto Panucci)

La probabile scaletta:

Bomba o non Bomba 

La leva calcistica della classe ’68 

Modena

Bufalo Bill 

La Storia 

Peppino

Generale

Sotto il Segno Dei Pesci 

Che Fantastica Storia è La Vita 

Dolce signora che bruci 

Alice       

Sangue su sangue     

Santa Lucia       

Canzone (Cover canzone di Lucio  Dalla) 

Sara                                       

Ci Vorrebbe Un Amico             

Notte prima degli esami       

La donna cannone       

Pablo

Unica     

Rimmel       

Titanic       

Giulio Cesare       

Alta marea       

In questo mondo di ladri       

Sempre e per sempre 

Roma capoccia 

Il Vestito del Violinista 

Ricordati di me 

Buonanotte Fiorellino

Viva L’Italia 

Grazie Roma

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