Nella storia di Giuseppe De Candia si possono rivedere tanti ragazzi senza santi in paradiso in cerca di realizzarsi nel mondo dello spettacolo. Bocciato ad “Amici” si è preso la rivincita come film-maker con un “corto” che ha ricevuto diversi premi e un secondo in arrivo per l’estate. E in settembre il debutto discografico. «Ancora sono indeciso sulla strada da imboccare»
La carta del talent, qualche video su YouTube, un periodo in un call center, l’appostamento alla star che potrebbe aiutarti, mail di presentazioni a media d’ogni tipo e diffusione. Quella di Giuseppe De Candia è una storia comune a tanti ragazzi che sognano “una vita da star”, come canta in una sua canzone. Venticinquenne pugliese di Bisceglie, cantautore senza santi in paradiso, con tante brillanti idee in testa, una chitarra in valigia e, da un paio di anni, l’attrazione per il mondo del cinema.
«Nel 2018 sono entrato ad “Amici”, ho fatto qualche puntata, poi ai banchi sono stato eliminato», ricorda senza grande amarezza al telefono da Roma. Nella capitale De Candia si è trasferito, come molti suoi coetanei in cerca di successo, nella speranza di agganciare l’occasione giusta. «Mi sono appostato alle 5 del mattino al bar vicino allo studio da dove va in onda Fiorello per fargli vedere il video che avevo girato sul Festival di Sanremo: tutte le canzoni in due minuti». Il risultato è stato quello di finire sulla pagina Instagram di VivaRai2.
Roma anche perché il ragazzo pugliese sembra trovarsi a un bivio. Da una parte c’è il richiamo del primo amore per la musica, che lo condurrebbe in settembre a Milano alla corte di Filadelfo Castro, il maestro che ha diretto l’orchestra per Rita Pavone al Sanremo 2020, per registrare un EP. Dall’altra il cinema, che lo diverte e sul quale ha investito tutto quello che ha guadagnato durante un anno e mezzo di lavoro presso un call center.
«Fin da piccolino improvvisavo sketch con gli amici emulando i miei attori preferiti», racconta. «Amavo le commedie ed ero un fan di Christian De Sica. Poi, i video girati per le canzoni diventavano dei piccoli film, come quello di Voglio una vita da star dove sono un prete con ciuffo biondo e si accenna ai temi della pedofilia in chiesa, dell’incoerenza e dell’ipocrisia. Molti conoscenti commentarono dicendo che ero meglio quando recitavo che quando cantavo. E così accadde anche per il video Problemi di coppia nel quale dialogo con una bambola».
Accogliendo le indicazioni degli amici ed imitando il suo attore del cuore, con il quale ha in comune il “De”, Giuseppe si mette dietro (e davanti) a una cinepresa per girare il “corto” Scrivimi per sbaglio, commedia sugli equivoci legata al tema Lgbt, che raccoglie consensi e premi in diverse rassegne, oggi visibile su YouTube.
A questa prima prova, in estate seguirà E prometto di esserti Fedele sempre, del quale è appena uscito il trailer. Altra commedia divertente basata sugli equivoci che vede Giuseppe De Candia nel ruolo di Fedele, un giovane in procinto di sposarsi con Caterina, donna benestante, di 75 anni (interpretata da Antonia Di Bisceglie), del cui patrimonio il ragazzo tenta di impossessarsi. Un film realizzato in compagnia di amici e conoscenti, con il vicino di casa (fotografo di matrimoni) nel ruolo di direttore della fotografia.
«C’è un salto di qualità nella recitazione e nella tecnica. Resta, comunque, un lavoro indipendente, condotto da solo, con gli errori ed i difetti tecnici che capitano ai “non professionisti”». Rispetto al precedente, E prometto di esserti Fedele sempre non sarà presentato in rassegne. «Scrivimi per sbaglio aveva un tema sociale adatto ai festival che il secondo non ha. Questo è più esagerato, quasi demenziale, punta a divertire».
Entrambi, per De Candia, rappresentano la gavetta in attesa della “grande occasione”. «A me, però, piacerebbe tornare a suonare dal vivo come facevo in Puglia. Io sono cresciuto ascoltando Cesare Cremonini, Luca Carboni, Lucio Dalla, Samuele Bersani, pop d’autore. Se dovessi scegliere diventare un divo del cinema o una star della musica, preferirei la seconda. Anche se, girando questi cortometraggi, mi sono divertito, nonostante sia stato troppo faticoso. In effetti, resto indeciso. Dipenderà dai risultati».