La coppia d’arte Tony Canto e la cantautrice siculo-veneta Laquidara sabato 18 marzo a Catania protagonisti di un evento unico per la Sicilia. «Per infrangere il silenzio devi avere qualcosa di bello da proporre», sostiene l’autore messinese. «Sono brasiliano, melodico e pop, e lo dimostrerò nel mio prossimo singolo “Casa”». «Sto producendo il nuovo album di Mario Venuti: è un disco all’insegna delle contaminazioni»
«Il mio primo incontro con Patrizia Laquidara? È stato nel 2002», ricorda Tony Canto, guardando il mare dalla sua casa di Spadafora a venti metri dalla riva. «Io stavo suonando Caetano Veloso in un pub di Catania. Questa ragazza rimase colpita e mi avvicinò. Qualche mese dopo ci ritrovammo a Sanremo. Lei aveva vinto “Destinazione Sanremo”, un programma di Baudo per selezionare le “nuove proposte”. Io la accompagnavo alla chitarra e curavo l’arrangiamento della canzone Lividi e fiori, scritta insieme a Bungaro, che si aggiudicò il Premio Mia Martini della Critica e il premio Alex Baroni per la miglior interpretazione. Il brano entrò nell’album Indirizzo portoghese, per il quale scrissi quattro canzoni, un lavoro al quale collaborò il compianto Fausto Mesolella».
Era il 2003 e da quell’anno le strade della catanese con l’accento veneto e del messinese con il cuore brasileiro si sono incrociate molto spesso. Accadrà ancora una volta – unico evento per la Sicilia – sabato 18 marzo nella Sala Teatro delle Ciminiere di Catania per la rassegna Class Club.
«Nel 2007 con Patrizia siamo andati a New York per registrare l’album Funambola insieme con Arto Linsday», continua Tony Canto. «Per lei penso di aver composto almeno quindici canzoni per i suoi album. È il mio alter ego femminile quando scrivo. Nello spettacolo faremo mie canzoni condivise con lei e sue canzoni condivise con me». Parole alle quali fa eco l’artista siculo-veneta: «Quando lavoro con Toni è come incontrarmi con un mio alter ego al maschile: so che ogni nota, ogni parola cantata e scritta avrà un peso particolare, sarà capita e valorizzata come suonassi io stessa alla chitarra».
Cosa hanno in comune un siciliano come te e una veneta come Patrizia?
«Lei è nata a Catania, dove ha vissuto fino a 4 anni, da papà messinese e mamma veneta. Nello spettacolo canta un mio pezzo in dialetto con il suo soave accento veneto. Così come anch’io proverò a cantare una canzone in veneto. Ci siamo trovati sulla stessa frequenza musicale che lambisce il silenzio. Ecco, in comune abbiamo questo amore per il silenzio, che è la musica più bella. Quindi è una grande responsabilità per infrangerlo. Per farlo, devi avere qualcosa di valido, di bello. È un concerto sussurrato, minimale, molto intimo e personale».
Ho riascoltato i vostri album. E mi sono chiesto come sia possibile che una voce come quella di Patrizia e composizioni come quelle tue non abbiano avuto il giusto riconoscimento.
«Noi seguiamo una nostra etica, senza arrivismi. Non elargiamo sorrisi. Scriviamo canzoni come si usava una volta, con armonie, melodie e testi. Abbiamo avuto le nostre soddisfazioni. Con il mio ultimo album Casa do Canto, ho suonato con i musicisti di Caetano Veloso e ho girato tutto il Brasile con un tour di grande successo».
Tu ti dividi fra la tua passione per il Brasile e una tendenza vintage.
«Sì, mi piace il vintage, perché amo la melodia. Gli italiani hanno il senso melodico. Sembra vintage, ma è la nostra carta vincente quando andiamo a suonare all’estero. Se ascolti con attenzione i nostri cantautori degli anni Sessanta, puoi ravvisare un grande legame con il Brasile. Pensa a Sergio Endrigo e Vinicius de Moraes, a Lucio Dalla. Oggi è tutto omologato a un sound internazionale… Ma l’altra sera, attorno a un falò, ho visto alcuni ragazzi cantare Lucio Battisti, Pino Daniele e Francesco De Gregori, non Lazza…».
Tony Canto è un grande artigiano della musica, che preferisce lavorare per gli altri. Partner d’arte di Patrizia Laquidara, produttore di Alessandro Mannarino e complice di Mario Venuti dai tempi di “Arancia sonora”. Per quest’ultimo sta curando la produzione del nuovo album.
«Siamo alle battute finali. Rivelo l’altra mia anima, che è pop. Il nuovo lavoro di Mario, per il quale ho composto anche alcune musiche, è all’insegna della contaminazione, c’è avanguardia e ci sono chitarre elettriche. E poi il 30 marzo esce anche il mio nuovo singolo. S’intitola Casa e c’è un po’ di tutto: pop, brasiliano, melodico».