Flash

Bob Dylan, cinque show in Italia “phone free”

Il Premio Nobel in luglio in tour per presentare “Rough and Rowdy Ways”: ai concerti saranno vietati i cellulari. L’eterna battaglia contro i telefonini ai “live” da David Zard a Madonna. Il sistema adottato è quello di una startup made in Portland

Il compianto David Zard, il primo organizzatore in Italia di eventi rock, voleva vietare i telefonini nei teatri. Non per problemi di diritto d’autore: «Le persone non si godono lo show e spesso disturbano gli altri», spiegava. «È inaudito che si guardi uno spettacolo attraverso il cellulare. Tanto vale prendere il dvd e restare a casa. Ai miei spettacoli ci sarà il divieto assoluto». Dalle parole ai fatti: durante le repliche del musical Notre Dame o ai concerti di Gianna Nannini impartiva severi ordini al personale di sala perché impedissero scatti e filmini.

Adele all’Arena di Verona fermò il concerto per rimproverare uno spettatore

Leggendaria Patti Smith durante il suo concerto al Teatro antico di Taormina nell’estate del 2013 quando cominciò a sputare sulle prime file del pubblico contro chi filmava col cellulare. «Siete qui, io sono qui, state vivendo uno spettacolo, perché vederlo attraverso uno schermo», urlava e implorava. Memorabile, in tal senso, anche il cazziatone di Adele a una fan dal palco dell’Arena di Verona: «Puoi smettere di filmare? Perché io sono veramente qui, nella vita reale», aveva detto smettendo di cantare.

Ai concerti gli smartphone sono il male anche secondo Jack White: non solo e non tanto per ragioni di violazione del copyright (pochi minuti dopo la fine dello show si può ritrovare il “live” per intero su YouTube), quanto per quella nebulosa fluttuante di piccoli schermi illuminati che spezza la premessa scenica del buio, smorza gli applausi (per i quali, se siete abbastanza vecchi da ricordarlo, servono entrambe le mani), impedisce l’immediatezza della fruizione. Così l’ex White Stripes ha studiato il modo per rendere le sue esibizioni “phone free”. Niente telefonini, niente macchine fotografiche, niente ansia da social, una «100% human experience», ha promesso White invitando i fan a «levare lo sguardo dai loro gadgets per godersi l’esperienza della musica di persona». Per farlo, White si è affidato a Yondr, una startup made in Portland che scherma gli smartphone per tutta la durata del concerto. Anche per il tour Madame X di Madonna del 2019 non ci fu alcuna possibilità da parte dei “furbetti” di aggirare il divieto. Infatti, i telefonini furono fatti riporre dentro custodie super sigillate, sbloccate soltanto una volta terminato lo show.

È lo stesso sistema alla quale è ricorso Bob Dylan che ieri ha annunciato cinque concerti “phone free” per presentare sui palcoscenici del nostro Paese l’album Rough and Rowdy Ways: il 3 e 4 luglio al Teatro degli Arcimboldi di Milano, il 6 luglio al Lucca Summer Festival, in piazza Napoleone, il 7 luglio a Umbria Jazz, a Perugia, per finire a Roma il 9 luglio all’Auditorium Parco della musica. Come si legge nel comunicato, «una volta arrivato sul posto, Yondr (la compagnia di custodia per telefono impegnata in questo concerto) avrà il suo personale dedicato a disposizione per aiutarti a mettere il tuo telefono in una custodia chiusa e sicura, che manterrai con te per tutta la serata». Si tratta di una condizione obbligatoria e non negoziabile: «Avendo sperimentato questa modalità senza telefono durante i tour recenti, crediamo che crei un’esperienza migliore per tutti i presenti. I nostri occhi si aprono un po’ di più e i nostri sensi sono leggermente più acuti quando perdiamo la stampella tecnologica a cui ci siamo abituati», recita il comunicato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *