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“The dark side…”, l’inizio della fine dei Pink Floyd

Vi raccontiamo la genesi del lavoro: durante la registrazione scoppiò la lite che diverrà la scintilla della guerra tra Roger Waters e David Gilmour. Il primo sta completando la sua versione nella quale cancella le chitarre dell’ex compagno d’avventura. Per i 50 anni dello storico album, il 24 marzo vengono pubblicati un cofanetto e un “live”. Per l’occasione, cinquanta negozi in diverse città italiane resteranno aperti la sera prima dell’uscita per la vendita del boxset da mezzanotte con un gadget esclusivo in regalo
Da sinistra: Richard Wright, morto nel 2008 all’età di 65 anni, Nick Mason, Roger Waters e David Gilmour, ovvero i Pink Floyd ai tempi di “The dark Side of the moon” (1973)

Di tutti i litigi che Roger Waters e David Gilmour hanno avuto nella loro travagliata e lunga relazione, quello avvenuto durante la registrazione di The Dark Side Of The Moon deve essere stato uno dei più blandi. Ma è stato il primo e, in una certa misura, la scintilla dalla quale tutto è iniziato. Nick Mason, batterista del gruppo britannico, lo spiega così nel suo libro Inside Pink Floyd: «Sono stati i primi segnali premonitori di disaccordi fondamentali all’interno del gruppo. Si stavano ponendo dei limiti su ciò che era e non era accettabile, in modo indistinto e involontario, ma si stavano ponendo». Il fulcro del problema? Una questione tecnica: Waters voleva un suono secco, quello che poi ha imposto a The Wall, e Gilmour ha preferito qualcosa di più denso, grandioso e riverberante. La visione di Gilmour ha trionfato, premio di consolazione per un disco in cui concept e testi sono opera di Waters. Da quel momento in poi, Waters non volle più che nessuno discutesse della sua guida nel quartetto.

La “guerra” per il cinquantenario

The Dark Side Of The Moon compie 50 anni (uscì nel marzo del 1973), le liti tra i due leader si sono intensificate nelle ultime settimane, rimane il terzo album più venduto della storia (dopo Thriller di Michael Jackson e Back In Black degli AC/DC), il suo suono e il suo messaggio sono ancora validi, viene ristampato questa settimana in un cofanetto da 330 euro con la nuova rimasterizzazione 2023 dell’album in studio e audio Blu-Ray + DVD con l’originale mix 5.1 e le versioni stereo rimasterizzate. Inoltre un Blu-Ray con mix Atmos più CD e LP di The Dark Side Of The Moon – Live At Wembley Empire Pool, London, 1974. Quest’ultimo sarà disponibile separatamente su CD e per la prima volta su vinile. Venne in origine registrato nel novembre 1974 come parte del tour invernale della band ed è la prima volta che sarà disponibile come album separato, con artwork originale del 1973 disegnato da George Hardie. Per la pubblicazione, in Italia è prevista un’iniziativa per tutti fan della band: cinquanta negozi in diverse città italiane apriranno eccezionalmente la sera precedente alla release del 24 marzo per permettere ai fan di acquistare l’album a mezzanotte e ricevere un gadget in esclusiva (in coda l’elenco dei negozi).

Un’altra versione dello storico album viene riletta e ri-registrata da Roger Waters senza il supporto dei due membri viventi del quartetto che hanno registrato l’originale (il batterista Nick Mason e il chitarrista e cantante David Gilmour, dal momento che il tastierista Richard Wright è morto nel 2008 all’età di 65 anni). Anzi. Waters sta tagliando tutte le parti occupate dalla chitarra di Gilmour (vedi il video seguente). 

La genesi dell’album

Nel 1973 i Pink Floyd erano a un punto di svolta importante. Avevano pubblicato sette album e superato l’abbandono del loro primo leader (Syd Barrett se ne andò nel 1968 con evidenti problemi mentali), ma non aveva ancora trovato un suono che collocasse il gruppo in un’altra dimensione con l’obiettivo di restare per decenni. Waters e Wright avevano 29 anni, Mason 28 e Gilmour 26.

The Dark Side Of The Moon è un concept album nato dalle preoccupazioni di Roger Waters, un’opera di enorme ambizione artistica che rappresenta la grande tragedia moderna: riflette sull’avidità, il passare del tempo, la mortalità e la salute mentale. Mezzo secolo dopo, l’attualità dei testi (tutti scritti da Waters) è palpitante. 

I Pink Floyd hanno iniziato a interpretare le canzoni dell’album mesi prima di entrare in studio di registrazione, nel loro particolare vortice di tour. Qualcosa di impensabile nei tempi attuali di karaoke/concerto. Questo ha permesso al quartetto, oltre ad apprezzare la reazione del pubblico alle nuove composizioni, di modellare le canzoni, scartare o aggiungere dettagli. Hanno continuato con i concerti e hanno fatto tappa negli studi londinesi di Abbey Road. Da quando hanno iniziato a registrare finché hanno finito, sono passati circa sette mesi, ma sono stati solo quaranta giorni di registrazione effettiva. Il tutto con l’aiuto di un tecnico del suono di 25 anni di nome Alan Parsons che aveva imparato dai dischi di George Martin e dei Beatles. Parsons tre anni dopo cominciò la sua carriera solista all’avanguardia.

È un album di dieci tracce che si apre con Speak to Me, pezzo strumentale che raccoglie tutti gli effetti sonori che compaiono lungo tutto l’album (ognuno con il suo significato): un registratore di cassa, il battito di un cuore, il ticchettio di un orologio, monete che cadono, l’ululato delle eliche di un elicottero, qualche risata… E una voce in sottofondo avvisa: «Sono stato pazzo per tanti fottuti anni, assolutamente tanti anni. Sono stato al limite per molto tempo». Poi irrompe Breathe, con una bellissima pedal steel guitar probabilmente ispirata alle canzoni di Neil Young. I brani scorrono concatenati, per facilitare un ascolto completo. Il tempo è un punto culminante, non da ultimo a causa del lavoro colossale di Gilmour sull’intera registrazione sia al canto sia alla chitarra. In Money, Waters denuncia l’effetto corrosivo del denaro: è stata la canzone più radiofonica dell’album, quella che ha permesso a The Dark Side… di vendere milioni di copie nel mondo. Nell’assolo di chitarra di Money (terzo minuto della canzone), nella prima parte Gilmour usa una lunga pennellata perché il suo suono ha un’eco. Cinquanta secondi dopo, toglie l’eco e mette la chitarra asciutta, le note sono brevi pennellate. Prima è Van Gogh e poi un puntinista. Un capolavoro.

Questo disco è l’anello di congiunzione tra gli esperimenti britannici degli anni Sessanta e l’arrivo dei Radiohead. Non è un album lungo (42 minuti) ed è pensato per essere ascoltato nella sua interezza come un viaggio emozionale. Ogni canzone conduce alla successiva senza intoppi, senza salti. 

Curiosità e aneddoti

Ci sono molti aneddoti che punteggiano la registrazione. Il gruppo ha distribuito poster con domande scomode (quando è stata l’ultima volta che hai colpito qualcuno? Hai paura della morte?) a chi si aggirava per lo studio, da Paul McCartney, che stava registrando un album lì con i Wings, al portiere. Infine, le risposte dell’ex beatle sono state omesse «perché erano troppo fredde». Il guardiano, di nome Gerry O’Driscoll, invece, ha avuto l’onore di chiudere l’album. In Eclipse, il pezzo finale, oltre a ripetere il battito del cuore con cui si apre l’album, si sente una riflessione di O’Driscoll: «In realtà, non c’è alcun lato oscuro della luna: anzi, tutto è oscuro». E i battiti continuano a filtrare finché non vengono spenti. Una delle lezioni dell’album è che accettare la mortalità è inevitabile ed è un sollievo andare avanti. 

Un altro personaggio di supporto è stata Clare Torry, che ha fornito la voce inquietante per The Great Gig In The Sky. La cantante inglese ha guadagnato soltanto trenta sterline per quella sessione. Dopo l’enorme successo dell’album, fece causa al gruppo chiedendo più soldi, visto che aveva creato lei la melodia a cui dava voce. L’ha ottenuto nel 2005. Da allora la sua composizione vocale è stata accreditata e viene pagata per questo.

Le straordinarie vendite dell’album colsero i musicisti impreparati e ognuno le metabolizzò come meglio poteva. Del resto, era un’opera che indagava temi cupi e la delusione della condizione umana, un materiale con scarse possibilità di successo presso il grande pubblico. Invece, lo ha avuto. Il successo mise tutti a disagio, ma soprattutto Waters, che vedeva le sue convinzioni socialiste in contrasto con il suo nuovo status di ricchezza. Ora doveva scegliere tra rimanere socialista o guardare al capitalismo. Ha scelto il secondo. 

The Dark Side Of The Moon è riconosciuto anche come «l’inizio della fine del gruppo» a causa delle controversie fra Waters e Gilmour. Dopo quel disco, questo stesso quartetto dei Pink Floyd pubblicò Wish You Were Here (1975), Animals (1977) e The Wall (1979). Opere monumentali, elaborate in un continuo conflitto tra due galli narcisisti nello stesso studio di registrazione.

L’elenco de negozi che aderiscono all’iniziativa

DISCOTECA LAZIALE – Via Giolitti, 263 – ROMA

SKY STONE AND SONGS SAS – Via Vittorio Veneto 7 – LUCCA

CORY MUSIC VIERI N. & C. – Corso Italia 89 – AREZZO

SYMPHONY – Piazza Cavour 23 -LIVORNO

DISCO SHOP – Largo Campidoglio 30 -POGGIBONSI (SI)

MAISTRELLO MUSICA – Via Delle Orchidee 6 – RIETI

MIPATRINI 1962 – Strada Trasimeno Ovest 5 Piano-1 – PERUGIA

CASA MUSICALE NICCOLI – Via Dei Tintori 20 – PRATO (FI)

DISCOTECA CAMOMILLA – Via A. Olivieri 70/C – OSTIA LIDO (RM)

PALIO DI MORINO ELIO E MINOLA – Via Italia 10 – BIELLA

IL BAULE DELLA MUSICA – Via della Pace, 25/C, – BRESCIA

DISCOCLUB65 – Via San Vincenzo 20R-28R – GENOVA

CARILLON DI COLOMBO / IL TEMPIO DEL SUONO – Via Giovanni Pascoli, 32 – LISSONE (MB)

FIREFLY – Vico D. Asselta 5/7 – POTENZA

RIVA MUSICA – Piazza Stesicoro 37 – CATANIA

DISCLAN – Via Roma, 32 – SALERNO

CAMARILLOBRILLODISCHI – Via P.S. Mancini 9 – AVELLINO

FONOTECA- Via Morghen, 31 C/F – NAPOLI

DIAMANTIK – Via Francesco Semeraro 3 – MARTINA FRANCA (TA)

JUKE BOX – Via Cornacchia 10 – CASERTA

MUZAK DISCHI – Corso Nizza 27 – CUNEO

EXIT MUSIC – Via Tapparelli D’Azeglio, 43 – SAVIGLIANO (CN)

PISTELLI E BARTOLUCCI – Corso Della Giovecca 2/4 – FERRARA

DISCHI VOLANTI – Ripa Di Porta Ticinese 47 – MILANO

ANGOLO DELLA MUSICA – Via Leonardo Da Vinci 47 – UDINE

SEMM MUSIC STORE & MORE – Via Oberdan 24/F – BOLOGNA

DISC JOCKEY 70 – Via Bordigallo 1 – CREMONA

MUSICATELLI – Piazza Xx Settembre 7 – PORDENONE

DISCORSO – Via Garibaldi 36 – SACILE (PN)

MUSICAL BOX – Via XXV Aprile 58 – BESOZZO (VA)

DE SANTI – Piazza Marconi 1 – CASTELFRANCO VENETO (TV)

CASA DEL DISCO – P.Tta Vecchi 2 (ex Via Ferro) – MESTRE (VE)

INDIE – Via Inferiore 31 – TREVISO

FILMUSICA – Viale Trento 37 – VALDAGNO (VI)

PINTO – Via Montello 59 – BRESCIA

DISCO STORES – Piazza Magno/Gall. Ina 4 – LEGNANO (MI)

GABBIA – Via Dante 8 – PADOVA

IL DISCOMANE – Alzaia Naviglio Grande 38 – MILANO

IL 23 – Via Barbarigo 2/4 – PADOVA

MUSICANOVA NONNATO – Via Risorgimento 9 – SAN DONÀ PIAVE (VE)

GOLD SOUNDZ – Via Tiziano Aspetti 39 – PADOVA

MEZZOFORTE – Via Pascoli 11/A – TREVISO

MONDO MUSICA – Via Radici, 15 – VEGGIA (RE)

RITMI URBANI – Corso Garibaldi, 49 – SANTA MARIA CAPUA VETERE (CE)

TOP DISCHI – Via Ennio Goduti 15 – BENEVENTO

IDEE MUSICALI – Largo Appio Claudio 377 – ROMA

DISCHI VOLANTI – Via Fama 7 – VERONA

MOVING RECORDS&COMICS C/O LIBRERIA LOVAT – Via Newton 32 – VILLORBA (TV)

PICTURE DISC – Via Venezia, 60 – PESCARA

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