Eventi

Sanremo, la tappa ad Angelina Mango

– La seconda votazione delle radio e del televoto premia l’interprete de “La noia”, seguita da Ghali e Alessandra Amoroso. Si delinea una sfida a tre tutta al femminile
– L’ombra del “caso Travolta” e dei trattori sul Festival. E prende forma la versione meloniana-salviniana con Amadeus che bacchetta la stampa per aver parlato troppo del “Ballo del qua qua” e poco di Giovanni Allevi. Una fake new condivisa da Fiorello: «Ci hanno massacrati, neanche fossimo due scippatori». Ci scherzano su Eros Ramazzotti, Gianni Morandi e Russell Crowe
– I monologhi contro il potere della frizzante Teresa Mannino e di Edoardo Leo. Sabrina Ferilli si limita a fare promozione alla sua fiction. La matita del Fantasanremo

A qualche chilometro di distanza dall’Ariston, la mucca Ercolina e la vitellina Giulia di 3 mesi e mezzo aspettano di ottenere il pass per sfilare fra le vie di Sanremo. «Siamo uniti nella protesta agli agricoltori e speriamo che ci accolgano all’Ariston e ci facciano parlare», dicono gli allevatori. Restano ancora distanti dalle luci del Festival, «ci bloccano subito, speriamo che ci facciano andare più vicino per avere maggiore visibilità». Più probabile che Ercolina e Giulia ritornino nelle loro stalle. Se tutto fila secondo gli accordi, le porte del teatro resteranno chiuse ai trattori e Amadeus si limiterà a leggere un comunicato dei manifestanti con i motivi della protesta.

All’ombra dello scandalo per il “caso John Travolta” e con il timore che la marcia dei trattori possa turbare la festa preparata da Amadeus (voto 2) insieme con i suoi amici per salutare il Festival dopo cinque edizioni condotte sulla cresta degli ascolti, comincia a prendere forma il festival meloniano-salviniano. Con il conduttore-dittatore polemico che, come la premier, bacchetta i giornalisti perché hanno parlato troppo di Travolta e poco di Giovanni Allevi (cosa non vera). Spalleggiato dal compare Fiorello: «Abbiamo tutti contro. Se avessimo scippato due anziani alle poste sarebbe stato meno grave!». E, poco dopo, sale sul palco il Coro della Fondazione Arena di Verona per intonare Va’ Pensiero di Giuseppe Verdi, che i leghisti chiedevano una volta come inno al posto di quello di Mameli. 

La gara. Intanto, con la seconda votazione della giuria delle radio e di quella popolare di ieri sera, che hanno valutato l’altra metà delle trenta canzoni, si va restringendo la rosa dei nomi dei cantanti candidati a contendersi la vittoria nel rush finale a cinque. Dalla Top5 uscita ieri – che vede Angelina Mango in testa, seguita da Ghali, Alessandra Amoroso, Il Tre e Mr. Rain – , aggiungendo quella di mercoledì e quella della sala stampa della prima serata, si può prevedere una sfida al femminile tra Annalisa, Loredana Bertè e l’interprete de La noia: outsider possono essere Geolier e Mahmood.

Gazzelle presenta una sexy Rose Villain

TOP5 PRIMA SERATA (sala stampa: 30 in gara)

  1.  Loredana Bertè “Pazza”
  2.  Angelina Mango “La noia”
  3.  Annalisa “Sinceramente”
  4.  Diodato “Ti muovi”
  5.  Mahmood “Tuta gold”

TOP5 SECONDA SERATA (radio e televoto: 15 in gara)

  1.  Geolier “I ‘p’me, tu p’te”
  2.  Irama “Tu no”
  3.  Annalisa “Sinceramente”
  4.  Loredana Bertè “Pazza”
  5.  Mahmood “Tuta gold”

TOP5 TERZA SERATA (radio e televoto: 15 in gara)

  1. Angelina Mango “La noia”

2.  Ghali “Casa mia”

3.  Alessandra Amoroso “Fino a qui”

4.  Il Tre “Fragili”

5.  Mr. Rain “Due altalene”

Il bacio fra Emma e Giuliano Sangiorgi

PAGELLE: CHI SALE E CHI SCENDE (fra parentesi il voto precedente)

“Fragili”, Il Tre – voto: 3 (3)

“Spettacolare”, Maninni – 4 (3)

“Governo punk” Bnkr44 – 4 (5)

“L’amore in bocca”, Santi Francesi – 6.5 (6.5)

“Due altalene”, Mr. Rain – 5 (5.5)

“Click boom!”, Rose Villain – 6 (5)

“Fino a qui”, Alessandra Amoroso – 6 (7)

“Ma non tutta la vita”, Ricchi e Poveri – 6.5 (6.5)

“La noia”, Angelina Mango – 7.5 (7)

“Ti muovi”, Diodato – 9 (8)

“Casa mia”, Ghali – 6 (6)

“Ricominciamo tutto”, Negramaro – 5 (5)

“Mariposa”, Fiorella Mannoia – 6.5 (5.5)

“Finiscimi”, Sangiovanni – 3 (3)

“Autodistruttivo”, La Sad – 3 (3)

L’ingresso in scena di Teresa Mannino

La co-conduttrice. Dalla Sicilia con furore arriva Teresa Mannino (7), co-conduttrice di turno. Debutta con una gag scontata sulla scala e sui look di Sanremo. Meglio quando fa la monella: frizzante e spumeggiante svolazza lungo il palco, portando scompiglio. Le ruba il ruolo Sabina Ferilli (2), passata dall’Ariston per lanciare una nuova fiction Rai, per presentare una sexy Alessandra Amoroso.

Il monologo dell’attrice comica palermitana è sui rischi per l’ambiente a causa del fatto che «l’uomo ha perso la misura». Divertente e puntuta, scherza su scienza e filosofia, siciliani e nordisti. Passando attraverso il curioso saluto dei babbuini, si sofferma sulle formiche tagliafoglie che da 150 milioni di anni si occupano di agricoltura «senza sfinire il pianeta». Tra pene, scopate, potere, è un appello a ridere e «a non passare oltre». 

Da sinistra: Amadeus, Teresa Mannino e Russell Crowe

Gli ospiti. Suona il blues, ma la canzone italiana preferita è Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri, Russell Crowe (4) con l’Italia ha «un legame di sangue»: lo dice in italiano, con la sua voce roca e profonda, incontrando i giornalisti prima della sua performance sul palco dell’Ariston, dove si è esibito con la sua band, The Gentlemen Barbers. Sessant’anni il prossimo 7 aprile, l’interprete di A Beautiful Mind e Master & Commander ha sempre coltivato la passione per la musica: «A 16 anni facevo concerti nei piccoli teatri, a 17 anni ho inciso il primo disco. Se mi si chiedeva quale fosse il mio mestiere, non avevo dubbi: il musicista. Sono 35 anni che faccio cinema, ma la musica c’è da molto prima». Per lui è un ritorno al festival dove era stato nel 2001, ospite d’onore di Raffaella Carrà, sull’onda del successo del Gladiatore, che gli è valso l’Oscar come miglior attore protagonista. 

La prova da musicista non è esaltante. Sulla piazza si sarebbero trovati tanti suonatori di blues migliori del pingue australiano. Altro che inferno. Musica da pub ubriaca di birra. Ma tant’è. Anche lui si sarebbe accontentato del rimborso spese. Stranamente Amadeus non spiccica una parola in inglese. Anche Russell Crowe ironizza sul caso Travolta, citandolo fra gli attori con il nome italiano.

Ha un sottofondo blues anche il monologo di Edoardo Leo (6), all’Ariston per promuovere la sua fiction Clandestino. Parla del ruolo curativo della poesia, della canzone, dell’umorismo, del ruolo dell’artista, una sorta di medico dell’anima. «Non siamo giullari di corte, come ha detto qualcuno», è la frecciata contro l’ex premier Conte, sottolineando l’importanza dell’artista nella democrazia di un Paese.

Eros Ramazzotti e Gianni Morandi durante i loro interventi

A scaldare l’Ariston sono due leggende della musica italiana: Gianni Morandi (8) ed Eros Ramazzotti (8). Il secondo per celebrare il quarantesimo anniversario di quando vinse il Festival nella categoria Nuove Proposte con Terra Promessa, la cui esecuzione, accolta da una ovazione, è stata conclusa con un appello alla pace: «Ci sono quasi 500 milioni di bambini che vivono in zone di conflitto, altri milioni che non vedranno mai la terra promessa: basta sangue, basta guerre. Pace!». Poi prende in giro Amadeus: «Non farmi fare il ballo del qua qua come a Travolta». E il conduttore: «Saresti stato più simpatico di lui».

Ovazione della stessa intensità per il ritorno di Gianni Morandi che qui ha fatto di tutto: il cantante, il presentatore, il direttore artistico, l’ospite, il co-conduttore, il puliziere. Stavolta è la sorpresa dell’ultimo momento. Su richiesta di Teresa Mannino canta C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones. Lo aspetta Fiorello a notte fonda: «Io devo fare il ballo del qua qua», scherza il cantante di Monghidoro.

Il momento sociale è affidato a Stefano Massini e Paolo Jannacci (7), un duetto fra teatro e musica sul brano L’uomo nel lampo che affronta il tema delle morti sul lavoro. Lo scrittore e drammaturgo ha sottolineato che fra i tanti amori dei quali si è cantato a Sanremo mai si è accennato a quello per i diritti che ci spettano. 

La matita e Fantasanremo. A fare da filo conduttore alla gara una matita che passava da un cantante all’altro. Alla fine della sua esibizione, Rose Villain dice a Gazzelle, suo presentatore: «C’è qualcosa che ti devo rubare». Il cantautore romano sfoggia la matita e gliela porge: «Te la ridò a giugno», aggiunge lei. E il gioco legato al Fantasanremo si trasforma in un siparietto di sensibilizzazione per le elezioni.

Si prosegue stasera con la serata dei duetti e delle cover. Gli ascolti continuano a crescere (e di questo avrebbe voluto parlare Amadeus piuttosto che del ballo del qua qua) e la parabola continuerà a salire in vista della finalissima di sabato, quando sul palco dell’Ariston salirà anche Fiorello, finora relegato a tarda notte nel suo Aristonello.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *