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Travolta è un caso, Amadeus perde le staffe

– Lo “swiffer” delle polemiche questa volta è messo all’angolo per la «terrificante gag» con la star di Hollywood: pubblicità occulta? Il giallo dello sponsor e di una frase, un rimborso spese salato e il ritiro della clip voluta dall’attore indispettito dal “Ballo del qua qua”
– La caduta di stile. «Perché questo dramma? Io la vedo una cosa del tipo “non sta succedendo nulla, sta andando tutto bene, e allora andiamo a trovare una stronzata che ci fa venire voglia di polemizzare”», replica stizzito Ama. Ma la sua ricostruzione fa buchi da ogni parte
– E il direttore artistico scivola anche sulla protesta degli agricoltori. Chiuse ai trattori le porte dell’Ariston, sarà il conduttore a leggere venerdì un comunicato dei manifestanti

Il Festival di Sanremo di Amadeus continua a collezionare record d’ascolti (10 milioni 361mila, pari al 60.1% di share, i telespettatori che hanno seguito mercoledì in media la seconda serata), ma qualche nuvole scura comincia a oscurare la marcia trionfale del conduttore. Alle porte della città dei fiori sono arrivati sette trattori partiti da Milano e cinque da Brescia, che adesso chiedono di entrare all’Ariston come promesso. Mentre scoppia il “caso John Travolta” dopo la gag «terrificante» (aggettivo usato dallo stesso Fiorello) del Ballo del qua qua, tanto che il divo di Hollywood non ha voluto firmare la liberatoria e le immagini non potranno essere più viste

Non è solo la gag del Ballo del qua qua a far discutere. La star è testimonial del marchio di scarpe U-Power che sarebbero state inquadrate più volte durante l’esibizione.Alcune voci ipotizzano che l’azienda, non la Rai, avrebbe pagato un milione di euro per indossare le scarpe durante l’ospitata. In prima fila proprio al teatro Ariston c’era il presidente Franco Uzzeni. Sui social dell’azienda sono stati ricondivise tutte le inquadrature sulle scarpe bianche ai piedi di Travolta che balla con la scritta «in anteprima le nuovissime scarpe». Una delle storie mostra inoltre il presidente dell’azienda all’Ariston con le stesse scarpe di Travolta.

La Rai cade dalle nuvole. Le inquadrature sulle scarpe? Normale, trattandosi di un ballo. Il marchio visibile? Un errore, avremmo dovuto oscurarlo, ma sembravano scarpe normali. La pubblicità occulta? Macché, non ne sapevamo niente dello sponsor. I costi? Solo un rimborso, basso, in quanto l’attore ha raggiunto Nizza con il suo aereo privato ed era in zona per un impegno con uno sponsor. Un rimborso spese basso, che qualcuno indica in 200mila euro. Forse un po’ troppo per una comparsata inutile e terrificante di un quarto d’ora. 

Ciliegina sulla torta, la frase in inglese “Don’t worry, be happy”, che è il claim del marchio, detta da Amadeus (che l’inglese lo conosce poco) durante lo sketch. «“Don’t worry, be happy” è il claim delle scarpe? Ma l’ho detto senza pensarci. Non so neanche la marca delle scarpe, come potete immaginare che io faccia promozione a un paio di scarpe di Travolta? Il Fantasanremo è questo. Se era in copione? Il copione me lo scrivo io con gli autori e lo cambio all’occorrenza, ma non c’era nel copione», ride nervoso e stizzito il direttore artistico. Ma questa volta sullo “swiffer” la polemica non scivola via. Tutt’altro. E perde le staffe: «Tutto questo dramma per John Travolta? Io la vedo una cosa del tipo “non sta succedendo nulla, sta andando tutto bene, e allora andiamo a trovare una stronzata che ci fa venire voglia di polemizzare”».

Sperava di parlava dell’ennesimo trionfo d’ascolti, dei numeri record. Invece, si trova come un pugile alle corde. E il castello di bugie scricchiola. Tant’è che anche il Codacons vuole vederci chiaro e ha presentato un esposto ad Agcom e Antitrust.

La storia che Amadeus racconta appare infatti inverosimile. «È stato John Travolta a telefonarmi per dirmi che in questi giorni si sarebbe trovato in Francia e gli sarebbe piaciuto venire al Festival», ricostruisce. «Avevamo concordato tutto, non è stato un tranello. Travolta sapeva tutto e lo aveva condiviso. È stato un siparietto divertente, sullo stile di quelli che fa Jimmy Fallon alla tv americana. Io mio sono divertito e si sono divertiti i bambini».

Le scarpe incriminate. Pubblicità occulta?

John Travolta no. Lo ha dimostrato nelle espressioni facciali durante la gag e nel vietare l’uso della registrazione. «Poi se Travolta cambia idea o non gradisce il cappellino fa parte di una gag che pensavamo accettasse con serenità. Forse non ha gradito sul momento», si arrampica sugli specchi Amadeus. «Non è successo nulla di grave. Per fortuna c’era Fiorello che ha avuto la genialità di trasformarla in una cosa simpatica anche dopo. Stiamo creando un caso dove il caso non c’è».

Come per i trattori. A inizio settimana, il geniale direttore artistico aveva aperto le porte ai trattori. Adesso, quando sono arrivate centinaia di richieste, le chiude. «Ci sono molte distinzioni nella protesta, non sappiamo quale sia l’interlocutore», spiegano i vertici della tv di Stato. 

«Non abbiamo trovato l’accordo con la Rai, ma ora non possono ritirare l’invito, non farebbero una bella figura», aveva detto a LaPresse Filippo Goglio, uno dei leader del movimento Riscatto Agricolo, partito mercoledì sera da Melegnano. «Noi puntiamo a salire sul palco dell’Ariston», aveva confermato all’Adnkronos Davide Pedrotti, uno dei leader del movimento. «Solo 5 minuti per spiegare le nostre ragioni ai cittadini italiani».

Alla fine, la quadra si è trovata. I manifestanti non saliranno sul palco dell’Ariston, sarà Amadeus venerdì a leggere un comunicato degli agricoltori con i motivi della loro protesta. Un’altra leggerezza, compiuta con l’incoscienza, la leggerezza e il pressapochismo con cui il direttore artistico ha guidato per cinque anni il Festival.

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