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Puglia Sounds al Womex esporta la world italiana

La Puglia protagonista a Lisbona della più importante fiera musicale europea. «Anche quest’anno sarà una imperdibile vetrina per la nostra musica che storicamente al Womex ha trovato grandi occasioni di crescita artistica, promozione e incremento degli affari», dice il coordinatore artistico Cesare Veronico. I Kalàscima portabandiera, accanto a loro Suonno D’Ajere e Stefano Saletti & Banda Ikona

Anche quest’anno la Puglia è tra i protagonisti del Womex, la più importante fiera musicale europea che riunisce oltre 20mila delegati provenienti da tutto il mondo, per una importante azione di promozione del sistema musicale regionale. Puglia Sounds infatti partecipa alla fiera, in programma dal 19 al 23 ottobre a Lisbona in Portogallo, con uno stand istituzionale che ospita, oltre allo staff del programma della Regione Puglia, ventidue delegati tra artisti e operatori impegnati nella promozione internazionale di progetti che diffondono la cultura musicale pugliese e promuove lo showcase del gruppo salentino Kalàscima.

Cesare Veronico, coordinatore artistico Puglia Sounds/Medimex

La partecipazione alla fiera di Lisbona rientra nell’ampia strategia di internazionalizzazione del comparto musicale pugliese messa in atto da Puglia Sounds, strategia che in questi anni ha portato risultati straordinari con oltre 2.000 concerti nel mondo e la presenza capillare di artisti pugliesi nei festival e nelle principali manifestazioni internazionali.

«Il Womex rappresenta una tradizione, la partecipazione della delegazione Puglia ogni anno segna la ripartenza delle attività internazionali», dichiara il coordinatore artistico Puglia Sounds/Medimex, Cesare Veronico. «Quest’anno abbiamo riunito una rappresentanza importante della scena world pugliese, con festival sempre più noti e dentro i circuiti internazionali e artisti con un significativo percorso all’estero. Anche quest’anno sarà una importante vetrina per la nostra musica che storicamente al Womex ha trovato importanti occasioni di crescita artistica, promozione e incremento degli affari».

Lo stand Puglia Sounds ospita etichette discografiche, agenzie di booking, management, festival e artisti pugliesi ed il 22 ottobre al Parque Mayer di Lisbona Puglia Sounds, promuoverà Italian Off Womex Night, una serata dedicata alla musica italiana con gli showcase dei pugliesi Kalàscima, Stefano Saletti e Banda Ikona e Suonno D’Ajere. 

Il Medimex svoltosi quest’anno a Taranto

Pugliesi doc son i Kalàscima, dal nome composto da due parole in griko, che è il dialetto che si ancora oggi si parla in nove comuni della zona centrale della penisola salentina che si chiama appunto Grecìa salentina ed è una sorta di misto tra greco antico e il dialetto. Queste due parole sono “kala”, derivante dal greco antico kalos, che significa bene, bello, ed ha quindi una connotazione positiva e “scima” che deriva da askemon invece significa il contrario significa brutto, cattivo, disgustoso. Da questo contrasto prende nome una delle band protagoniste dell’ultima ondata del rinascimento del folk salentino, che si muove in una dimensione planetaria, contemporanea e non da cartolina. 

Musica delle radici, che disegna le geografie sentimentali di una terra, ricuce con un filo invisibile i legami tra passato e presente, guarda al futuro proponendo una miscela originale di antiche e nuove sonorità. È questa la cifra stilistica della produzione artistica del gruppo pugliese di world music Kalàscima nel 2019 aprì il concerto di Patti Smith al Medimex di Taranto Nella loro musica rock, punk e pizzica s’intrecciano e si confondono. «Il tamburello è super rock e anche punk: il tamburello è sangue e sudore, rock’n’roll e punk. Non conosce compromessi e chiede solo di spaccare e andare avanti», sostengono. I Kalàscima non si limitano a rileggere, sia pure in chiave elettronica ed elettroacustica, per l’ennesima volta il folklore meridionale con il solo intento di compiacersi, ma creano una nuova forma di musica popolare che fa uso degli strumenti moderni e di testi attuali. Non stravolgono, piuttosto difendono e aggiornano l’identità culturale della loro terra come in Sex Drugs and Pizzica Pizzica, brano dalla carica punk-rock in cui la band salentina punta l’indice contro il modaiolo e sempre più massificato turismo estivo, che si riversa nella loro terra. I loro concerti promettono sangue e sudore, fuoco e fiamme di tamburi ed elettronica.

Sono strenui difensori della canzone napoletana, invece, i Suonno D’Ajere, un trio composto da Irene Lupe Scarpato (canto), Marcello Smigliante Gentile (mandolino, mandola, mandoloncello) e Gian Marco Libeccio (chitarra classica). «La canzone napoletana non è una reliquia da museo. Non è un corpo senza ossigeno da dover mummificare. I suoi spartiti, le sue copielle, non sono pergamene da santificare bensì testamenti da celebrare», affermano. L’ensemble – che nel nome evoca il singolo omonimo realizzato da Pino Daniele nel disco d’esordio Terra mia (1977), quale ideale punto di connessione tra il classicismo mediterraneo e la ostinata ricerca di essere contemporanei – è attivo dal 2016 e via via ha sviluppato un credo rigoroso e intransigente. La band propone brani meno diffusi, se non inesplorati, con la volontà irremovibile di restituire dignità e spessore a questa tradizione, slegandola dall’immagine di vetrina e cercandone l’intimità e l’essenza. La scelta stessa della strumentazione richiama le formazioni da “posteggia” del primo ‘900 però l’esecuzione ha un approccio ben più filologico, lontano da quello passeggero di strada. L’effetto è un mix suadente e fisico di architettura popolare e mood classico ed è il crocevia fragile tra questi due mondi. È il cardine della canzone napoletana.

Terzi protagonisti della serata italiana, Stefano Saletti & Banda Ikona con il progetto Mediterraneo ostinato, finalista alle Targhe Tenco 2021 nella sezione dialetto e lingue minoritarie, dopo aver conquistato il secondo posto della World Music Charts Europe la classifica internazionale stilata dai giornalisti del circuito EBU, entrato nella classifica della Transglobal Music Chart, si è piazzato undicesimo tra i 20 migliori dischi di world music al mondo usciti nel 2021.

Cantato in Sabir, l’antica lingua del Mediterraneo che Saletti ha riportato in vita dall’oblio della storia per farla rivivere, Mediterraneo ostinato  comprende sue composizioni originali che attingono anche al grande patrimonio della letteratura mediterranea da Calvino a Pasolini e Alda Merini, da Matvejevic a Machado e Kavafis da Cecco Angiolieri a Rilke al poeta curdo Abdulla Goran.

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